American Gods di Neil Gaiman

Fra dei moderni e dei dimenticati:
American Gods
di Neil Gaiman









Salve a tutti, rieccomi con una nuova recensione, sembra che il blocco che mi ha colpito in queste settimane sia svanito, o almeno lo spero. 
L’ultima recensione non è stata un granché me ne sono resa conto anche io, anche se il libro mi è piaciuto tantissimo non sono riuscita ad esprimere tutto quello che mi passava per la testa, e colpita da questo blocco ho preferito aspettare a recensire American Gods di Gaiman, non volevo scrivere cose scontate, o frasi senza senso. Sono passate troppe settimane, me ne rendo conto, ma non ho potuto fare altrimenti, a caldo avrei scritto solo stupidaggini.
In primis però voglio parlare un po’ dell’autore di questo libro, del quale ho letto diverso tempo fa, prima di aprire il blog un’altra sua splendida opera che consiglio a tutti gli appassionati, ovvero Nessun Dove.
Ma è meglio non perdersi in chiacchiere e inizio questa recensione che è fin troppo tempo che attende di essere scritta.




«L'undicesimo: se canto quando infuria la battaglia il fuoco e l'acciaio nulla possono contro i miei guerrieri che torneranno sani e salvi al focolare.»



Neil Richard Gaiman è nato Portchester, il 10 novembre del 1960.
È un uomo decisamente eclettico, visto che oltre ad essere uno scrittore è anche fumettista, giornalista, sceneggiatore televisivo e radiofonico britannico.
Inizia la sua carriere come giornalista, ma al tempo stesso scrive racconti di fantascienza per riviste erotiche (non capisco il nesso che possa esserci fra la fantascienza e una rivista erotica, poteva anche scrivere dei racconti erotici fra robot la mia mente vaga), e sceneggiature per fumetti.
Ottiene la consacrazione come sceneggiatore di fumetti grazie a Sandman, noto personaggio della linea Vertigo, sotto-etichetta della DC Comics. Tra le sue opere più importanti c'è The Books of Magic che ridefinisce i personaggi mistici e magici della Dc Comics che ha lanciato una serie spin off scritta da John Ney Reiber.
I fumetti di The Sandman, e gran parte di quelli di Gaiman, sono editi, in Italia dalla Magic Press.

Con i suoi romanzi, ma soprattutto con American Gods ha visto diversi premi letterari.




+ 
Credo che il futuro sia preoccupante e che un giorno la Donna-Bufalo-Bianco tornerà a prenderci tutti a calci nel sedere. Credo che gli uomini siano soltanto bambini troppo cresciuti con gravi problemi di comunicazione e che il declino del sesso in America coincida con la chiusura dei drive-in. Credo che gli uomini politici siano dei disonesti senza principi e credo che siano comunque preferibili all’alternativa. Credo che quando verrà il grande terremoto la California affonderà nell’oceano, mentre la Florida si dissolverà, inghiottita dalla follia, dagli alligatori e dalle scorie tossiche. Credo che il sapone antibatterico stia distruggendo la nostra capacità di resistenza alla sporcizia e alle malattie e che quindi un giorno verremo tutti annientati da un banale raffreddore come i marziani nella Guerra dei Mondi.
Credo che i più grandi poeti del secolo scorso siano Edith Sitwell e Don Marquis e che la giada sia sperma di drago secco, e che migliaia di anni fa, in una vita precedente, sono stata una sciamana siberiana monca.
Credo che il destino dell’umanità sia scritto nelle stelle.
Credo che le caramelle fossero davvero più buone quand’ero piccola, che da un punto di vista aerodinamico per il bombo sia impossibile volare, che la luce sia un’onda e una particella e che da qualche parte ci sia un gattino chiuso dentro una scatola vivo e morto allo stesso tempo (ma che se non si sbrigano ad aprire la scatola e a dargli da mangiare finirà per essere morto e basta) e che nell’universo ci siano stelle miliardi di anni più vecchie dell’universo stesso. Credo in un dio tutto mio che si preoccupa per me e protegge tutte le mie azioni. Credo in un dio impersonale che ha messo in moto l’universo e poi è andato a spassarsela e non sa nemmeno che esisto. Credo in un universo pieno di dèi mosso dal caos, rumore di fondo e una grande fortuna.
Credo che tutti quelli che dicono che il sesso sia un’attività sopravvalutata non l’hanno mai fatto come si deve. Credo che chiunque sostenga di sapere come va il mondo sia capace di mentire anche sulle piccole cose.
Credo nell’onestà assoluta e nella necessità di ragionevoli menzogne sociali. Credo nel diritto delle donne di scegliere, nel diritto di un bambino di vivere, che se ogni vita umana è sacra non c’è niente di male nella pena di morte, sempre che sia possibile fidarsi del sistema legale, e che solo uno scemo si fiderebbe. Credo che la vita sia un gioco, uno scherzo crudele, e che sia quella cosa che ti capita quando sei vivo, quindi tanto vale godersela.»




Trama:

Dopo tre anni di prigione Shadow sta per tornare in libertà quando viene a sapere della morte misteriosa della moglie e del suo migliore amico. Sull'aereo che lo riporta a casa l'uomo riceve una proposta di lavoro da un tipo piuttosto enigmatico, Mister Wednesday: Shadow accetta, ma gli servirà ancora qualche tempo per scoprire chi sia in realtà il suo capo, chi siano i suoi compagni d'affari e chi i suoi concorrenti.


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Penso che tutti a scuola abbiano studiato un minimo di mitologia greca, al tempo stesso in un modo o nell'altro guardando cartoni animati o leggendo favole provenienti da diverse parti del mondo si è venuti in contatto con divinità dai nomi particolari e dall'aspetto ancora più strano. Divinità più conosciute, come quelle del pantheon nordico, Odino, Loki e quant’altro, o indiane, chi non conosce la dea Kalì, almeno se si ha letto “I Misteri della giungla nera” di Emilio Salgari, dove di questa divinità e dei suoi fedeli si parla in abbondanza. 
Poi ovviamente appaiono nomi di mitologie un pochino più distanti, meno conosciute, almeno per me. So decisamente poco delle tradizioni dell’est Europa o di alcune zone dell’Africa, ma non per questo le reputo meno affascinanti.
Ora, voi vi starete chiedendo per quale oscuro motivo questa folle sta sproloquiando su dei che arrivano da ogni parte del mondo? Molto semplice, perché è proprio di questo che parla il libro American Gods.
Lo so, lo so, voi già sarete pronti a ribattere, ma se si intitola American Gods cosa c’entrano le divinità di tutto il mondo, divinità di religioni differenti?
La risposta è semplice, molto semplice. Queste divinità sono state portate in America dagli immigrati del nord Europa, da quelli provenienti dall’India e dall’Asia, ma sono arrivati anche con le navi negriere assieme agli schiavi dall’Africa nera.
Neil Gaiman magistralmente ha descritto con un racconto fantastico e a dir poco originale, di come queste divinità e le leggende a loro legate siano arrivate in territorio americano, per poi mischiarsi fra di loro, sfiorandosi, incontrandosi, portando a quella che è divenuta una delle società multi etniche più grandi del mondo.
Gaiman ha descritto come queste divinità hanno accompagnato la loro gente, sono stati il loro sostegno durante un lungo viaggio ai confini del mondo, oltre il mare. Di come si sono aggrappati a quelle credenze e alla loro religione, per avere conforto, per rimanere attaccati alla loro terra d’origine e alle famiglie lasciate nella madre patria.

Ho amato sin dalle prime battute questo libro, i personaggi che si muovono al suo interno sono descritti in maniera impeccabile, con la giusta dose di ironia e malinconia.
Devo essere sincera, per la prima volta dopo molto tempo e molti libri letti mi sono innamorata di un personaggio cartaceo **, Shadow mi ha fatto venire gli occhi a cuoricino, silenzioso e malinconico; il colpo di grazia l’ho avuto trovando un’immagine favolosa su Deviant Art e ho letteralmente perso la testa. All’inizio pensavo che fosse un po’ tonto, per molte pagine non ho saputo definirlo bene. Per molte pagine ho veramente creduto che fosse solo un ragazzo tutto muscoli e senza cervello, ma andando avanti con il libro mi sono resa conto di quanto Gaiman sia riuscito a creare un personaggio decisamente complesso.
Come ho scritto sopra in alcuni frangenti Shadow potrebbe sembrare tonto, limitato, quando invece è molto più intuitivo di quel che sembra. Di sua scelta preferisce osservare, rimanere in silenzio senza spiccare, eppure anche se non lo ha desiderato, se il suo sogno è quello di tornare a casa, si ritrova al centro di una vera e propria guerra, nel bel mezzo di uno scontro fra divinità antiche e dei moderni.

Siamo giunti al punto cruciale di questa recensione, visto che il libro parla di divinità, ed io ho appena affermato che c’è stato uno scontro fra dei antichi e dei moderni, ora voi vi chiederete chi sono quelli moderni. Bene, posso assicurarvi che le nuove divinità non appartengono a nessuna nuova religione o setta, tutt’altro, è un qualcosa che potrei definire decisamente più materiale.

Quelle, che nel libro di Gaiman vengono considerate nuove religioni, o meglio nuove divinità sono: la Televisione, le Carte di Credito e i soldi in generale, il vile Dio denaro ^^ e la Tecnologia, oggetti che hanno cacciato la fede dalla mente e dal cuore degli uomini per prenderne, di anno in anno, il posto.
Nel mondo moderno, secondo il libro di Gaiman, non c’è più posto per le divinità, per le preghiere; non c’è tempo e voglia per omaggiare creature che oramai fanno parte solo della mitologia e dei ricordi dei popoli.
Nel mondo moderno però c’è posto per il materialismo, per sacrificare vita e tempo al Dio denaro, alla Dea Televisione e alla Tecnologia oramai un perno importante, forse insostituibile della società.
I vecchi dei fanno parte di antichi ricordi, di epopee appartenenti ad un altro tempo, le loro storie oramai sono considerate solo dei racconti per bambini e non qualcosa appartenente alla cultura di un popolo.

Questo libro di Gaiman mi ha fatto riflettere.
Ora come ora si pensa veramente solo alla tecnologia, ai soldi, perdendo di vista, non dico la religione, sono la prima a non essere credente, però conoscere le culture del proprio paese, quelle che sono le nostre radici, e perché no anche la base di quelle degli altri.
Ora come ora è assurdo che se qualcuno pensa alla mitologia nordica il novanta percento delle

persone pensa a I cavalieri dello zodiaco o ai film e fumetti della Marvel che hanno tanto spopolato in questi ultimi anni visto il successo di Thor, che è un gran bel vedere non lo metto in dubbio, ma non si può proprio definire mitologia.
Con il passare del tempo, quelle storie che sono state importanti per le popolazioni passate, per i nostri antenati, sono andate svanendo.
Sono state dimenticate; e Gaiman descrive questo declino descrivendo nel suo libro l’epopea di questi strani e complessi personaggi.
A primo impatto si potrebbero definire una banda di arzilli vecchietti, dalla lingua tagliente e il brutto carattere, che dosano i loro discorsi con la dovuta ironia.
Shadow si è ritrovato circondato da personaggi veramente interessanti, a partire da Mr. Wednesday co protagonista del libro, ammetto che a me non è risultato molto simpatico, non so, l’ho sempre reputato ambiguo, eppure è un gran personaggio, ironico e con tanta personalità.
Mr. Nancy e Chernobog  anche sono fantastici, il primo molto più ilare e socievole, il secondo invece è decisamente scorbutico, rappresenta perfettamente la divinità che rappresenta, oscura e maledetta, eppure mi è simpatico.
Ovviamente ci sono tantissimi altri personaggi, altre divinità all’interno del libro, dei di culture differenti, più o meno antichi, più o meno conosciuti, lo stesso Mr. Nancy e Chernobog appartengono a delle culture di cui so poco o nulla, il primo, il cui vero nome è Anansi è una divinità dell’Africa, mentre Chernobog, che nel libro ha mantenuto il suo nome, è una divinità slava di cui si sa molto poco.

American Gods è stata una delle migliore letture di questo 2013, una piccola perla fra tutti i libri in cui mi sono imbattuta quest’anno, e ammetto che se per caso non avessi letto Nessun Dove, altro libro che consiglio, non avrei mai e poi mai spulciato fra le altre opere di Neil Gaiman.
Adoro lo stile di questo scrittore, il modo in cui scrive e soprattutto il modo in cui ha impostato il libro. Non solo su Shadow e la sua missione, ma ci sono anche degli intermezzi, dei racconti che spiegano come queste divinità siano arrivate in America, chi e per quale motivo le abbia portate nel Nuovo Mondo.

Siamo giunti alla fine di questa recensione, come al solito credo di essere stata parecchio sconclusionata, me ne scuso per tutti quelli che la verranno a leggere.
Però questo libro, e anche questa recensione mi hanno fatto venire un’idea per uno dei prossimi articoli, forse uno dei primi dopo Natale, ovvero voglio affrontare e parlare delle varie divinità che si incontrano all’interno di American Gods, dopotutto molte sono conosciute, ma di molte altre non conoscevo nemmeno il nome.

Commenti

  1. Ciao! Sono stata attirata subito dalla recensione perché ho acquistato il libro quasi un anno fa (gennaio 2013), ma ancora non l'ho letto. Un paio di giorni fa l'ho preso in mano per farlo, ma si vede che non è giunto il momento. In compenso, durante tutti questi mesi, mia sorella se n'è impossessata, l'ha letto e ne è rimasta entusiasta. Sono stata contenta di trovare nelle tue parole un'ulteriore conferma di quanto bello sia questo romanzo e mi auguro di iniziarlo presto. ^^

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    1. Il romanzo è bellissimo, io, come puoi aver letto dalla recensione, ne sono veramente rimasta entusiasta, quindi ti consiglio, quando sarà arrivato il momento e te la sentirai leggilo, è veramente una piccola perla.

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  2. Ho, questo l'ho letto quando ero piccola! (potete immaginare il trauma XD) e il mio personaggio preferito era Mr.Ibis. Ora sto seguendo la serie TV dedicata ad American Good, che fra l'altro è creata dal magnificente Bryan Fuller (lo showrunner di Hannibal). E oggi è Lunedì, quindi esce una nuova puntata. Che dire, un trionfo! Ho apprezzato leggere questa recensione, è fatta bene e mi trovo d'accordo su molti punti. Grazie!

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    1. Io ho letto il libro poco prima di questa recensione ero grandicella, ma l'ho amato è stato un colpo di fulmine. Mr Ibis piaceva tantissimo anche a me, ma sono sincera mi sono presa una cotta stratosferica per Shadow, la mia mente aveva creato l'uomo perfetto almeno esteticamente <3.
      La serie tv la sto seguendo anche io, di solito non riesco a stargli troppo dietro, ma questa voglio assolutamente vederla e mi hai dato una grande notizia non avevo idea uscisse di lunedì la puntata, grazie.

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