Appare da una nuvoletta di fumo e inizia subito a sproloquiare. In questa nuova recensione parleremo di un altro libro edito dalla Centauria Libri per la collana Talent, come ogni volta più che dalla trama mi sono lasciata attirare dalla copertina; lo so, avevo detto che non sarebbe più accaduto, ma nulla le vecchie abitudini sono dure a morire ç_ç. Però questa volta sono stata brava, prima di acquistarlo l’ho letta la trama e mi sembrava decisamente interessante, la riporto qui sotto per chi fosse interessato e poi volo a recensire questo libro. Avverto sin da ora che, probabilmente, sarà un lungo sproloquio perché ho molto da dire su questa lettura, sempre che me lo lascino fare visto che non ho fatto in tempo a iniziare la recensione che ho ricevuto una telefonata da mia sorella in cui mi chiedeva di andarla a prendere e nel frattempo mia madre mi diceva di sistemarle la macchina da cucire. Probabilmente riuscirò a terminarla quando l’autrice avrà pubblicato il suo ventesimo libro, se tutto va bene u.u.
Va bene la smetto di cincischiare e inizio la recensione vera e propria.
***
Trama:

Melissa ha già avuto la famiglia distrutta da questi «mostri», possibile che ora debba toccare anche a lei? Purtroppo sì. Una mattina, quando ha diciotto anni, in un corridoio della scuola, il suo potere sopito si scatena e il sogno di una vita normale va in pezzi. Rinchiusa in una Krankenhaus, gli istituti in cui gli EVO vivono separati dal resto dell’umanità per essere controllati e studiati, Melissa scopre un mondo parallelo che, per quanto inquietante, ha almeno un vantaggio: è popolato di ragazzi come lei, ciascuno con la propria eccezionalità e le proprie paure. Un gruppo di amici quasi come tutti gli altri… Ma quando da Berlino viene trasferito lì Byron J. King, uno degli EVO più potenti – e più attraenti – del mondo, Melissa comincia a trovarsi davanti domande senza risposte e pericoli senza nome, compreso quello custodito nella sua stessa mente. Alla Krankenhaus le cose non sono come sembrano e chi è troppo curioso rischia la vita… o quel che ne resta.
In una Londra parallela notturna e inattesa, questa storia di orrore e riscossa ci porta come su un ottovolante tra fughe, attrazione, inganni, odio e lealtà. Con il rosso del sangue e l’oro dell’amicizia Ludovica Cicala scrive, nell’intreccio delle avventure di Melissa e Byron e della loro banda, una grande storia, la più potente di tutte: quella sulla fatica, il desiderio e la necessità di essere diversi.
***

Bene, affrontando tutte le mie paure e i commenti che mi hanno messo un pochino in crisi, ho iniziato la lettura e sono giunta alla fine, sana e salva e per nulla affatto delusa, insomma ho letto veramente di peggio. Il libro ha le sue pecche, forse non brilla per originalità, ma non lo trovo nemmeno così pessimo come altri, anzi è stata una lettura leggera e piacevole e in un paio di casi è scesa anche qualche lacrimuccia.
Ma andiamo con ordine, o meglio proverò ad andare con ordine con questa recensione, di rado riesco a farlo e viene fuori un fluire di parole infinito e delirante.

Tornando alla trama, è semplice, lineare, non particolarmente originale e probabilmente alcuni punti si sarebbero anche potuti tagliare, ma sono scelte stilistiche e non sono io a dover decidere, ma da lettrice ho il diritto di dare la mia opinione.

Hanno paura di questi poteri che non comprendono, di queste creature che alla fin fine sono superiori a loro per aspetto, intelligenza e forza. Questa parte della storia è trattata molto bene, il modo in cui è descritta la paura verso chi è differente. É il modo in cui ogni governo si comporterebbe se dovessero esistere persone dotate di poteri speciali. L’uomo è portato a rinchiudere tutti coloro che considera differenti, a isolare e tenere lontano chi non comprende; per non dovervisi confrontare, ma anche per non doversi sentire inferiore. L’uomo ha paura di quello che non comprende.
Poi, ovviamente, ci sono anche coloro che, privi di scrupoli, oltre a rinchiuderli li vogliono studiare, fanno esperimenti su di loro che sono a livello di vere e proprie torture, comportandosi senza nessun riguardo: dal momento in cui si viene giudicati differenti o, peggio, dei mostri pericolosi, ecco che ogni diritto svanisce nel nulla, viene gettato via e per i più si diventa solo carne da macello.
In Insomnia ecco cosa sono gli EVO: ragazzi spauriti e allontanati da coloro che amano, dalle famiglie, per essere rinchiusi e studiati. Ragazzi trattati come fossero cavie che non hanno più un luogo dove tornare.
Quanto descrive l’autrice nel suo libro non va troppo lontano da quello che potrebbe accadere nella realtà, l’umanità non cambia, è sempre pronta a commettere gli stessi errori.

In questo caso comprendo il motivo della poca descrizione dei disturbi psichici: non ce ne sono a parte l’insonnia e l’ansia, ma qui si torna a quanto ho scritto sopra, quando si è rinchiusi e studiati penso sia normale essere un po’ sotto stress.

Ci sono anche le storie dei vari personaggi che girano attorno a Melissa, che mi sembrano il incomplete: ad esempio il rapporto tra Evan e l’agente Silence finisce tutto in poche pagine di ricordi e qualche battuta e i rapporti che ci sono fra Alana, Moth e Virginia, anche qui solo alla fine si capisce il rapporto che le lega, il motivo dell’astio di Alana verso le altre due, i loro sentimenti. Però non si può portare tutto alla fine e risolvere il tutto in poche righe. I personaggi vanno raccontati, caratterizzati e questo lo ha fatto, ma bisogna dargli anche un passato che dovrebbe essere raccontato in maniera approfondita. Il passato di un personaggio è come quello di una persona reale, sono i suoi ricordi, quanto gli è accaduto, le persone che ha incontrato e renderlo quello che poi si incontra. Ma dei personaggi di Insomnia si conosce poco o nulla.
I più approfonditi forse sono i due protagonisti, anche se sono abbastanza scontati, i tipici personaggi da Young Adult: lui bello e dannato, mentre lei intelligente, sensibile e anche un po’ tonta. Lei mi ha fatto pensare per tutte le sue pare mentali, i pensieri e i commenti assurdi a Bella Swan di Twilight, ma non solo per quello è la sua indecisione, la paura in cui vive. So che hanno un passato differente, eppure mi si è formata quell'immagine in mente e non sono riuscita a mandarla via.
Ora tutti voi vi starete domandando, ma hai trovato solo difetti in questo libro? Assolutamente no! Sono del parere che l’idea di fondo sia decisamente molto originale, se fosse stata strutturata in maniera differente lo avrei apprezzato di più. Meno pensieri e un pochino più di azione.
Meno battute sceme su quanto sia sexy il protagonista maschile di turno e magari evitando di far rimanere lei a fissargli le spalle, i pettorali, strano che non si sia mai soffermata sul fondo schiena.
Ho apprezzato Evan come personaggio, forse è il più complesso e il meglio caratterizzato, almeno per quanto riguarda il suo interagire con gli altri membri della Gang del Bosco.
Anche Virginia mi ha lasciato molto sorpresa, anche se lenta, a piccoli passi in lei c’è stata una sorta di evoluzione caratteriale, ha smesso di avere paura e ha preso una decisione: difendere coloro che amava.
Ci sono note positive, come ho trovato positivo l’alone di mistero che lega Melissa a suo fratello: lei non sa dove è finito, non sa nemmeno se è vivo, eppure quel ragazzino biondo, molto più maturo della sua età mi è rimasto nel cuore.

Comunque a parte le mie critiche, mi sono accorta di essere stata più severa di quanto desideravo, ho apprezzato la lettura di questo libro con tutte le domande che mi sono sorte e quei punti di cui ho parlato sopra. Penso che in alcuni casi l’autrice abbia peccato di ingenuità, per quanto scriva molto bene, in alcuni casi si nota la sua inesperienza soprattutto nello strutturare gli avvenimenti della sua storia. Sicuramente nel suo prossimo libro ci saranno netti miglioramenti.
Commenti
Posta un commento