«Martine, è ora di crescere» era stato brusco, ma la cocciutaggine della ragazza lo esasperava. «Puoi anche sognare di lasciare Parigi, di lasciarti tutto alle spalle e vedere posti esotici, puoi sognare un mondo libero da re e nelle mani del popolo, ma sono sogni, non è la vita vera, ed è arrivato il momento che tu comprenda la differenza.»
«Quindi dovrei rassegnarmi all’idea di vivere in case altrui, al servizio di nobili che si credono migliori di me pur non essendolo?»
Alla corte del Re Sole si scontrano le vite di due donne molto diverse tra loro: Martine, giovane donna che per vivere e sfuggire alle grinfie del precedente padrone accetta di svolgere il ruolo di dama di compagnia, ma sogna di viaggiare e scoprire il mondo; Lucrezia, giovane e bellissima ragazza nobile che ha attirato le mire di Luigi XIV, che sogna l’amore con un uomo che non può sposare, ma è consapevole dei suoi doveri.
Due donne che si incrociano quasi per caso e scopriranno di avere in comune molto più di quello che pensano.
Attorno a loro si tesse la trama di una congiura ai danni di Luigi, che le vedrà in qualche modo coinvolte.
Ombre sulla Pelle è il romanzo d’esordio di Leila Awad, pubblicato dalla casa editrice Centauria nella collana Talent, dedicata appunto a scrittori emergenti.
Ombre sulla pelle mi ha soddisfatta. Non c’è altro modo per dirlo, e questa non era certo una cosa facile. Essendo laureata in Storia, sono molto selettiva circa i libri storici e trovo sempre il pelo nell’uovo.
Sia chiaro, non pretendo che un romanzo - opera di fantasia - sia veritiero al 100%, ma che minimo si adatti perfettamente al contesto dell’epoca in cui è ambientato. Ombre sulla pelle lo fa: i suoi personaggi sono credibili, ben strutturati e perfettamente coerenti con l’epoca storica in cui vengono fatti muovere.
L’uso di personaggi realmente esistiti contribuisce a rendere tutto ancora più realistico.
Per questo posso affermare con sicurezza che Ombre sulla Pelle abbia superato la mia personale selezione.
Ho trovato adorabili le citazioni a «I Tre moschettieri» di Dumas (che avevo concluso da poco, quindi ho potuto apprezzare maggiormente la cosa) e mi dà un’idea di continuità, in quanto fa riferimento alla generazione precedente di quella narrata in Ombre sulla Pelle.
Spero che l’autrice continui a scrivere opere storiche perché mi piacerebbe leggerne altre.
Lo stile è molto fluido, la narrazione ottimale per chi cerca di rilassarsi leggendo un buon libro: infatti si legge in maniera scorrevole e le scene sono descritte in maniera impeccabile.
Non mi dilungo oltre, perché non farei altro che ribadire cosa mi è piaciuto di questo romanzo. È un ottimo esordio per l’autrice, e spero il primo libro di molti.
Se volete leggere (fatelo!!!) Ombre sulla Pelle e non vi piacciono gli spoiler, allora è meglio che terminiate qui la lettura, andiate a comprare il libro e torniate solo dopo averlo finito.
Per chi invece ha deciso di continuare a leggere, eccoci qui.
Voglio subito iniziare da quello che è stato in assoluto il mio personaggio preferito. Sebbene fin dalle prime pagine ho sentito una grande vicinanza con Martine, colei che più mi ha emozionato è stata Lucrezia.
Una donna che sembra già aver accettato il suo destino - diventare l’amante del re e sposare un uomo che i genitori le impongono - cercando solo di rimandare l’inevitabile. E invece, Lucrezia cambierà molto prima della fine del libro. Quando vengono meno le sue sicurezze, Lucrezia reagisce (e di questo è complice anche Martine e uno schiaffo dato al momento giusto) e alla fine sarà capace di cambiare il suo destino che pareva ormai già scritto.
Ho adorato questo personaggio.
Di Martine, invece, ho subito apprezzato il fatto che fosse diversa: una donna restia a sposarsi perché voleva vedere il mondo, viaggiare e scoprire cose nuove, che a malincuore rinuncia all’uomo che la ama per rimanere coerente con se stessa. Martine è matura, al punto da capire che lei, su cui non vi sono obblighi dettati dalla nobiltà, potrebbe un giorno realizzare il suo sogno e vivere libera di viaggiare e scoprire.
Non per questo i dubbi non la tormentano, perché l’affetto che la lega a Marc - giovane con cui doveva in un primo momento sposarsi e da cui si allontanerà all’inizio della storia, per poi riavvicinarsi più avanti - è molto forte.
Queste due donne hanno un carattere molto forte e ho amato molto le loro storie, il loro carattere e il loro modo di affrontare le difficoltà.
Anche gli altri personaggi però non sono da meno.
Alexandre Blanchard, moschettiere innamorato di Lucrezia, farà di tutto per lei, anche se è consapevole di non essere il miglior partito per la donna. Mi è piaciuto molto il legame tra Alexandre e il Re, un’amicizia molto più sincera di quelle che Luigi aveva con probabilmente molti dei nobili.
Luigi stesso è un personaggio molto ben strutturato: affezionato ad Alexandre, ma che non riesce a smettere di desiderare Lucrezia (nemmeno dopo aver scoperto che l’innamorato della donna è proprio il suo amico). È una figura controversa, ma che incanta il lettore e non si può fare a meno di tifare per lui nella faida familiare che ha con il fratello Filippo.
Altra donna che ho ammirato è stata Enrichetta, un personaggio perfettamente descritto: moglie di Filippo, innamorata di Luigi. E nonostante Luigi si conceda delle amanti e delle preferite, il suo cuore appartiene a lei. I momenti che trascorrono insieme sono molto intensi e toccanti. Ma la scena in cui più ho amato Enrichetta è stato quando, minacciata dal marito che intendeva distruggerle anche il suo giardino di rose, togliendole tutto, è costretta a cedere e a supplicarlo. Viene completamente fuori l’umanità di questo splendido personaggio: una donna forte, certo, ma che come tutte ha i suoi momenti di debolezza. Mi ha molto toccato questa scena.
Se potessi, continuerei per ore a parlare dei personaggi di questo romanzo, quindi mi fermo qui e consiglio a chi, come me, ama i romanzo corali e i romanzi storici, di andare a comprare Ombre sulla Pelle.
Serelily
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