Oggi vi voglio parlare di un romanzo erotico edito da
ErosCultura: Nel nome del padre, di Edoardo B.
Un romanzo sull’amore e sesso tra uomini. Nulla di nuovo. Un
romanzo sul sesso dei sacerdoti gay. Nulla di sconosciuto dopo i tanti
coming-out di preti coperti dalla lobby gay del Vaticano, però scritto bene,
molto bene da un giovane autore veneto che sa evitare la blasfemia e ci propone
una storia di vero amore tra un sacerdote, che amerete per la sua simpatia e
umanità e un suo giovane parrocchiano, affamato più di affetto che di sesso,
nonostante le apparenze. Una bella storia, emozionante e assai verosimile,
passionale come sempre deve essere l’amore, anche tra sessi identici, basta
solo che sia sincero, e quello tra Mauro e Luca lo è di certo. A chi avesse
qualcosa da ridire, rammentiamo le parole di Papa Francesco sui gay: “CHI SONO
IO PER GIUDICARE?” Ricordatele sempre.
Link acquisto: Sito editore
Sono venuta a conoscenza di questo libro subito quando è
uscito. Non gli ho dato molta importanza, finché non è stato segnalato e
rimosso da Amazon per “contenuti non adatti”. L’autore chiedeva di aiutarlo,
specificando che le accuse erano infondate, e se non ricordo male l’aveva avuta
vinta e, almeno per un periodo, è tornato su Amazon, fino alla rimozione
definitiva almeno della versione ebook, che ora si trova solo sul sito dell’editore.
In quel frangente mi sono incuriosita di questo romanzo, ho iniziato a volerlo
leggere per capire se le accuse erano veramente infondate, ma un po’ perché non
avevo tempo e un po’ per pigrizia, ho sempre rinviato l’acquisto.
E probabilmente l’avrei rinviato ancora, se non si fosse
presentata l’occasione che mi ha permesso di recensire questo libro gratuitamente:
la casa editrice, il giorno del suo compleanno, ha deciso di regalare un ebook
a chiunque lo richiedesse, chiedendo in cambio unicamente una recensione.
Potevo non approfittarne?
Appena arrivato il libro, l’ho subito caricato sull’iPad e
ho cominciato a leggerlo.
Sin dalle prime pagine ho iniziato a intuire cosa ha dato “fastidio”
a chiunque l’abbia segnalato su Amazon, anche se ovviamente non sono per niente
d’accordo con le accuse che hanno fatto.
Innanzitutto, bisogna considerare che questo è un romanzo
erotico, quindi tutto è narrato dal punto di vista erotico delle varie scene. Credo
che questo romanzo faccia capire la differenza tra un romance erotico ed un
erotico puro. Nel nome del padre fa sicuramente parte della seconda categoria,
perché anche la storia d’amore che si delinea passa quasi in secondo piano,
mettendo in risalto, appunto, l’erotico.
Secondo, chi ha segnalato la storia probabilmente non sa
nulla riguardo ai sacerdoti, ed è andato a cercare quelle scene che, lette da
sole, potevano far pensare a una violenza del sacerdote sul minore, ma inserite
nel contesto erano l’esatto contrario.
I sacerdoti non fanno voto di castità come frati e suore,
quindi se un uomo che diventa sacerdote non decide di sua spontanea volontà di
mantenere la castità, è liberissimo di andare a letto con chi vuole. Quindi, se
puntate il dito a questo libro dicendo “un sacerdote non si comporterebbe mai
così” sbagliate di grosso. E anzi, come è uscito da poco anche in tv, esistono
anche sacerdoti gay, con compagni gay. Quindi, non possiamo puntare il dito
contro questo romanzo perché parla di un prete gay, che fa sesso con ragazzi e
uomini gay, perché, purtroppo per voi, sono situazioni reali, non semplici
fantasie dell’autore.
Certo, anche io sono rimasta un po’ spiazzata nel leggere
scene in cui, durante la messa, si mette a pensare alla scopata del giorno
precedente, ma come ho detto in precedenza il romanzo è erotico, quindi anche
una semplice messa ha il diritto di essere trasformata in qualcosa di tale XD
Dopo questa premessa, passo a parlare di cosa mi è piaciuto
e cosa invece mi ha lasciata perplessa leggendo questo romanzo.
Innanzitutto, mi sono dovuta abituare proprio al fatto che è
un romanzo erotico. Ho già letto parecchie storie con scene erotiche anche
molto spinte, ma nessuna di queste si poteva considerare erotica. C’era sempre
la parte romantica dominante, oppure un altro genere dominante in alcuni casi,
come poliziesco o simili, mentre in questo libro non è così. Non voglio
dargliene assolutamente una colpa, anzi, secondo me dovrebbero leggere questo
libro (o un libro dello stesso genere) quelle autrici che pubblicano i loro
libri spassandoli per erotici, quando sono romance erotici, che è tutt’altro.
Autoconvincendomi di questo, ho cercato, pagina dopo pagina,
di giudicare il romanzo proprio basandomi su questo fatto, perché comunque non
si può valutare un romanzo senza considerarne il genere dichiarato.
Devo dire che il personaggio di (don) Mauro mi è piaciuto
molto. Nonostante la sua poca capacità di rimanere casto, anche quando ci
prova, trovo che sia molto più prete di molti preti che ho conosciuto negli
anni. Ha scelto il sacerdozio per aiutare le persone, sostenerle, creando una
guida per i suoi parrocchiani. Ci sono molti sacerdoti che, nonostante parlino
di vocazione vera e propria, non sono in grado di comportarsi come lui, e per
questo l’ho apprezzato veramente tanto come personaggio. Poi vabbè, c’era il
suo lato carnale che mi ha lasciato perplessa parecchie volte, però oh, il
romanzo era incentrato su quello, che ci potevo fare?
Se però devo fare un appunto a Mauro, sarebbe questo: non
può pretendere che Luca non vada con altri se lui è il primo a scoparsi (e a
farsi scopare) dai suoi ex compagni di seminario (e pure davanti a Luca, che si
gode bellamente lo spettacolo). Altra cosa, è un parroco che sa fare il suo
lavoro, eppure con Luca si fa distrarre dal sesso e non è in grado di aiutarlo
veramente, almeno secondo me. Poteva prendere in mano la situazione, cercare di
aiutare quella famiglia disastrata evitando che succedesse poi il fattaccio
finale (che evito di spoilerare). Alla sua età poteva imporsi un po’ di più con
Luca, obbligarlo a farsi aiutare almeno da lui, a permettergli di parlare con
sua madre. Non so, come parroco per me poteva fare di più, anche se magari poi
non sarebbe cambiato nulla.
Riguardo a Luca, mi sarebbe piaciuto saperne un po’ di più
su di lui. È vero, sappiamo parecchie cose, tipo che ha perso la verginità con
l’amico che l’ha inserito nel mondo della prostituzione, che ha una famiglia
disastrata e che ci prova con il prete (e se ne innamora pure, alla fine, anche
se a sedici anni parlare d’amore è forse un po’ presto). Però avrei voluto
approfondire ancora di più il personaggio, capire bene come ha iniziato a
prostituirsi, se l’ha fatto solo per soldi, se almeno all’inizio ha avuto
qualche ripensamento. Probabilmente tutte queste parti mancano perché la storia
è incentrata su Mauro, più che su di lui, però non c’è nemmeno mai stato un
momento in cui lui racconta a Mauro ciò che fa, secondo me non ha nemmeno mai
capito che il prete sapeva di questo suo “lavoro”.
Parlando del resto del romanzo, ho dovuto abituarmi a tutti
gli amici preti gay che sono apparsi, soprattutto alla checca isterica XD Devo
dire che va bene rinunciare alla castità, ma qui pure la fedeltà (sessuale,
almeno) viene a mancare, e i compagni sono pure consapevoli di ciò. Nella three-some
che c’è ad un certo punto (che poi si trasforma in una four-some e non dico
altro) il fidanzato di (don) Giacomo non partecipa, eppure sapeva benissimo
cosa stesse facendo il suo strampalato ragazzo con i suoi ex compagni di
seminario.
La cosa che mi ha lasciata più perplessa, devo ammetterlo, è
il vescovo dominatore. Se posso accettare tutto, quella proprio è stata la
goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non dico che non possa esserci, ma
personalmente ho iniziato a pensare che forse aveva esagerato, che aveva messo
troppe cose all’interno di un unico romanzo. Fatto trenta, facciam trentuno,
avrà pensato l’autore, ma secondo me poteva anche volare leggermente più basso.
Comunque, non posso dare un voto negativo a questo romanzo,
perché mi ha tenuta incollata alle sue pagine fino alla fine. Se all’inizio
volevo solo sapere come andava a finire, man mano che leggevo mi interessava
vedere come andava avanti, come si sviluppava la relazione tra Mauro e Luca,
fino alla parte finale che l’ho trovata veramente bella e toccante.
Ho ancora un appunto da fare, ma più rivolta all’editore:
non so se è un problema dovuto alla lettura dell’ebook sull’iPad, ma i cambi di
scena non si capivano. Mentre leggevo una scena, passavo alla riga dopo ed ecco
che era cambiato completamente il contesto. Probabilmente nella versione
cartacea c’è un a capo aggiuntivo, un rientro diverso, ma nella versione ebook
risulta tutto appiccicato, di difficile comprensione. Sarebbe bastato un
asterisco a dividere le parti, un segno che permetteva di capire quando finiva
una scena e ne iniziava un’altra.
Comunque, do quattro piume, perché il romanzo è ben scritto
e si vede quanto l’autore conosca la chiesa cattolica, perché ha inserito
elementi che, anche se uno magari ha fatto a catechismo, non è detto che si
ricordi con il passare degli anni.
Sono l'editore e ringrazio per la gentile recensione. Due cose tecniche: i sacerdoti sono tenuti alla castita! Eccome, fanno voto, anche se poi pochi lo rispettano. Il problema di lettura sull'iPad è legato al fatto che un ebook varia di forma a seconda del lettore con cui viene letto, se lo avesse letto con un e-reader, tipo Kindle, non sarebbe avvenuto. Grazie
RispondiEliminaBuongiorno. Sul voto di castità, che io sappia non è obbligatorio, o almeno così mi ha detto il mio ex parroco (lui dice di non averlo mai fatto). Per il problema di lettura immaginavo che potesse dipendere dall'iPad, era solo una notifica che magari si può pensare di creare gli ebook con dei segni che l'iPad o altri lettori non si mangiano (gli invii a quanto pare sì), ma ovviamente non voglio fare il vostro lavoro :D
EliminaIntervengo sotto i vostri commenti giusto per mettere in chiaro questo punto e non dare adito a fraintendimenti. :) Come giustamente ha scritto SNeptune84, i presbiteri non fanno "voto di castità", a meno di non appartenere a particolari ordini (ad esempio, i frati che vivono in un convento). I sacerdoti fanno "promessa di celibato", che è diverso. Siccome secondo la dottrina cattolica i rapporti di tipo sessuale si possono contrarre solo all'interno di un matrimonio a scopo procreativo, i sacerdoti dovrebbero di conseguenza rimanere casti. Ma non fanno "voto di castità". Mi ero documentato al riguardo e Mauro lo spiega a Luca in un punto del romanzo.
EliminaScusi, dimenticavo. Questo romanzo è stato escluso dalle librerie (anche se in versione cartacea si trova su Amazon...) per il fatto del sesso con un minorenne, anche se a sedici anni oggi di vergini, maschi o femmine, pare non ce ne siano più. In ebook solo sul sito di Eroscultura.com
RispondiEliminaTra l'altro l'età del consenso in Italia è 14 anni. Probabilmente qui il problema era anche la differenza d'età, per non parlare dell'intero contesto che sicuramente ha infastidito qualcuno. Io non ho trovato nulla per cui andasse censurato, e volevo metterlo in chiaro :)
EliminaTi ringrazio per il tempo che hai dedicato alla lettura del mio romanzo d'esordio e alla sua recensione. Sono felice che ti sia piaciuto. Le tematiche trattate sono forti, volevano esserlo e quindi so bene che certi episodi siano meno facili da digerire rispetto ad altri. Per cui credo tu abbia colto l'essenza del romanzo, quello che volevo trasmettere. Un romanzo in cui nessuno è perfetto, in cui nessuno è del tutto sincero, in cui si predica bene e si razzola male. Dal momento che la storia è basata sulla vita sentimentale e sessuale di un sacerdote, che un sacerdote non dovrebbe teoricamente avere, il libro non poteva che essere contraddittorio. Il mistero attorno a Luca è voluto, in quanto il punto di vista (salvo un unico capitolo) è quello di Mauro. Avrei potuto fare un POV alternato, ma ho preferito mantenere del non svelato su Luca, che è un personaggio che comunque a fatica caccia fuori qualche informazione su di sé. Diverse persone mi hanno detto che avrebbero voluto sapere di più sul conto di Luca, ma a me piaceva l'alone di mistero...
RispondiEliminaDevo ammettere che da parte mia c'è stata una voglia di spettacolarità, di desiderio di "scandalizzare". Tuttavia, se posso prendermi una piccola libertà di replica, non credo di avere esagerato. Tutto ciò che ho scritto è verosimile e attinto direttamente dalla cronaca nostrana e da servizi andati in onda in prima serata sulle tv nazionali. La stessa storia del vescovo, che molti mi hanno criticato, è semplicemente un episodio reale che ho romanzato, avendo letto articoli e visto video in cui erano ripresi (di nascosto) addirittura cardinali all'interno del Vaticano che si mettevano d'accordo con uomini agganciati in chat (attori con telecamere nascoste) su sessioni BDSM. Esistono cardinali master e gay.
E' vero, avrei potuto indorare la pillola e concentrarmi su una storia d'amore sincera e onesta tra Luca e Mauro, ma a parere mio sarebbe stato l'ennesimo romance M/M, seppure in chiave sacerdotale. Io volevo descrivere la realtà cruda. L'ho fatto e ne ho pagato le conseguenze. Probabilmente, se avessi reso tutto molto romantico, molto zuccheroso, con scene sessuali appena accennate, la censura non si sarebbe abbattuta sul mio romanzo. ;)
Ovviamente rispetto al 100% il tuo punto di vista, e se per te ho "esagerato" con le tematiche scomode, lo accetto. Ammetto che è un romanzo difficilmente digeribile, specialmente se non si è abituati a leggere certi tipi di libri (a me piacciono gli horror, per dire). Mi premeva solo dire che non ho inventato praticamente nulla. Anzi, purtroppo, tra sacerdoti che sprecano l'elemosina per i fatti loro, pedofilia, prostituzione di donne fragili, ecc... avrei potuto scrivere un horror. XD
Grazie ancora per la recensione, che ho gradito molto, e magari alla prossima lettura! :)
Ciao.
EliminaDevo essermi spiegata male, diciamo che per me era troppo il vescovo dominatore perché parliamo di un'unica diocesi dove troviamo tutti i preti che hai inserito XD È come se in quella diocesi fossero tutti gay, dei più svariati tipi, ecco, e non metto in dubbio che da qualche parte ci possa essere un vescovo dominatore :D
Mi scuso per il ritardo nella risposta ma dal cellulare non mi faceva inserire il commento.
EliminaPuò giustamente sembrare che siano tutti gay in quella diocesi. Effetto dovuto al modo in cui è impostato il libro, in quanto ho considerato gli amici stretti di Mauro (e le amicizie di Giacomo) e non l'ambiente diocesano complessivo, in cui sono presenti credo centinaia di preti. Ma in effetti leggendolo potrebbero sembrare che siano tutti gay...