Ho scelto questo romanzo fra le anteprime che sono arrivate dalla Dreamspinner press per curiosità; più che la trama mi ha incuriosito il titolo, veramente suggestivo anche se io detesto i serpenti e tutto ciò che striscia e sibila xD.
Il libro che ho appena terminato di leggere e che uscirà in italiano l’8 di agosto è il primo di questa autrice che ho il piacere di leggere; è vero che ho detto che leggerlo è stato un piacere, ma vi spiegherò il motivo più avanti, per ora vi lascio alla copertina e alla trama.
Trama:
Vagabondo fin dall’adolescenza, Jimmy Dorsett non ha né casa né speranze. Possiede solo un borsone, delle storie e un vecchio catorcio. In una fredda notte nel deserto, dà un passaggio a un autostoppista che gli lascia un’altra cosa: la lettera scritta da un uomo che sta per morire al figlio che non vede da anni.
Nel tentativo di consegnare la lettera, Jimmy arriva a Rattlesnake, una cittadina ai piedi delle Sierras californiane. Al centro del paese c’è il Rattlesnake Inn, dove il bel barista è Shane Little, un ex cowboy. Tra loro scoppia la scintilla, e quando la macchina di Jimmy esala l’ultimo respiro, Shane gli trova un lavoro come tuttofare alla locanda.
Nella comunità di Rattlesnake e tra le braccia di Shane, Jimmy trova una pace a lui sconosciuta ma che non può durare. La strada continua a chiamarlo, e di sicuro Shane – un uomo forte e orgoglioso, con un passato doloroso e un presente difficile – merita di più di un vagabondo bugiardo che non riesce a stare fermo a lungo nello stesso posto.
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Sono qui per una nuova recensione e sono decisamente esaltata, il libro è bello e continuerò a dirlo. Credo che potrei dirlo a ripetizione fino alla fine di questo commento, ogni tre parole esclamare “è bellissimo, leggetelo!”. Forse non sarei molto seria, ma è quello che penso.
Sono sincera è stata veramente una sorpresa, una piacevole sorpresa.
Quando ho letto di ranch e cowboy mi sono spaventata un po’, ma poi mi sono dovuta ricredere. Sono un po’ confusa al momento e non so da dove iniziare questa recensione, perché per quanto il libro sia una storia d’amore è molto di più.
Rattlesnake è un romanzo con dei protagonisti molto complessi, personaggi dalle mille sfaccettature che si portano dietro tanto dolore, momenti terribili e sensi di colpa. Entrambi, sia Jimmy che Shane, hanno un passato doloroso alle spalle e a modo loro tentano di sfuggire ai ricordi, ma se Shane ogni giorno si colpevolizza per quanto accaduto, pensando che quello che gli sia successo è la giusta colpa per punirlo, Jimmy non rimane mai fermo nello stesso luogo. Appena messi da parte un po’ di soldi fugge, scappa, cercando di non legarsi a nessuno né sentimentalmente né come amico. Molte volte fugge e basta, anche se i soldi non ci sono. La solitudine e il tenere a distanza gli altri sono la sua barriera per non soffrire.
Questo libro è particolare, molto particolare. I due protagonisti non sono i classici personaggi, bellissimi, giovani che attirano gli sguardi di chiunque passa, etero o gay che siano. Sono due uomini normali, nella media nell’aspetto fisico e nel modo di vivere; ma Jimmy non è nella media, è sotto la media, semplicemente perché il suo eterno scappare, peregrinare per gli Stati Uniti d’America lo porta a essere un vagabondo, un fantasma agli occhi di tutti, un lavoratore occasionale che vaga per il paese. Ma a lui va bene così, è sempre stato trattato come un fantasma persino dalla sua stessa famiglia e pertanto preferisce questa solitudine autoimposta, piuttosto che buttarsi e rischiare di soffrire di nuovo.
Shane, da parte sua, si punisce ogni giorno per un errore di gioventù; il dolore crede che sia la punizione per quanto ha fatto, non riesce a perdonarsi per il passato, per l’incidente che ha quasi rischiato di ucciderlo e che gli ha segnato il corpo, il viso e rendendolo zoppo.
Dalla descrizione dei due personaggi potete ben immaginare che sono veramente due uomini normali segnati dal tempo e dagli eventi; due uomini adulti: uno ha superato i quaranta, il tempo e la strada non lo hanno di certo reso più bello o più giovane, l’altro lo ha segnato il senso di colpa e un incidente, eppure per caso, ma soprattutto per via del destino ecco che si sono incontrati.
La scintilla e l’attrazione che c’è fra di loro è innegabile, una sorta di colpo di fulmine al quale nessuno dei due vuole dare un nome, ma di certo non si lasciano sfuggire l’occasione di divertirsi un po’.
L’intero libro è scritto dal punto di vista di Jimmy, forse mi sarebbe piaciuto avere un pov alternato, scoprendo in parte di più anche Shane e i suoi sentimenti. In tutto il romanzo, anche se ben descritto sia fisicamente che caratterialmente, il lettore percepisce Shane solo attraverso gli occhi di Jimmy e pertanto in alcuni casi non parrebbe essere obiettivo. L’uomo lo vede perfetto e bellissimo, allegro e intelligente, ignorando i sentimenti che pian piano in pochissimo tempo inizia a provare per il giovane cowboy.
Shane, pur portandosi dietro ricordi dolorosi, è anche un uomo molto spontaneo, pronto a rischiare, pronto ad avvicinare uno sconosciuto che lo attrae, proponendogli di lavorare per lui e invitandolo nel suo letto. Ecco la cosa che mi piace di lui, al contrario delle persone che gli ruotano attorno, anche se i suoi parenti e i suoi amici lo fanno per proteggerlo: non giudica. Forse si fida troppo, ma non giudica e non gli interessa chi è Jimmy, cosa ha fatto in passato, che problemi ha avuto, ma soprattutto non gli interessa che abbia vagabondato per tutta la sua vita. L’istinto gli dice di fidarsi, gli occhi e la chimica lo portano verso quello straniero giunto per caso in un paesino del nord della California.
Rattlesnake, come ho accennato sopra è un libro complesso, qui potrei tornare al mio solito discorso del come mai sia stato inserito in una categoria romance m/m quando sì, è vero che i protagonisti sono omosessuali e ci sono scene erotiche tra di loro, ma il perno principale della storia, lo svolgersi della trama è tutt’altro. Certo, il rapporto di coppia, la loro relazione è importante, ma i due personaggi, Jimmy soprattutto, affrontano un percorso. Un lungo percorso di crescita che alla fine lo porta ad ammettere cosa desidera, cosa prova e soprattutto di cosa ha paura e da cosa sta scappando.
I due personaggi percorrono una strada che ha un obiettivo ancora sconosciuto a loro, e che scopriranno pian piano, mentre raggiungono il loro scopo, il loro desiderio da realizzare. Lo vedo come un romanzo di crescita e non è detto che solo i giovani debbano affrontare situazioni particolari, prendere decisioni e soffrire. Anche da adulti si arriva a dover prendere le redini della propria vita in mano, rendersi conto che è ora di cambiare, di fare un passo in avanti; un ulteriore passo verso la felicità. Ed è quello che in questo libro dovrebbero fare sia Jimmy che Shane, smettere di scappare, ognuno dei due in un modo differente, ma lo fanno.
Una cosa che ho apprezzato, oltre allo stile del racconto, l’introspezione di Jimmy soprattutto, essendo tutto dal suo punto di vista, è il modo in cui l’autrice descrive il mondo dei cowboy, i ranch. Ovviamente non sono luoghi paradisiaci dove vivono fighi pazzeschi che non si stancano mai e sono pronti a fare sesso in ogni dove. Una battuta di Shane mi ha fatto sorridere, affermava che quando era più giovane gli piaceva leggere libri sui cowboy e si rendeva subito conto se fossero realistici o meno e se lo scrittore ci fosse mai entrato in un ranch o meno.
Non fraintendermi. Quella del ranch è una vita dura. Avevamo dei compiti da svolgere prima e dopo la scuola, e nessun giorno di riposo o vacanza. Ma questo posto lo conosco davvero, capisci? E il ranch conosce me. È una bella sensazione.”
L’affermazione riportata sopra mi ha fatto sorridere, ma l’ho apprezzata, anche se non parla propriamente di cowboy; uno dei protagonisti quando era più giovane lo era e pertanto già che l’autrice del libro si renda conto di quello che sta scrivendo, di cosa sta parlando e lo fa con cognizione di causa è un punto a suo favore. Lo stesso vale per il nuovo posto di lavoro di Shane, dove è stato assunto anche Jimmy: la scrittrice ha dato loro una descrizione seria. Sono personaggi molto inquadrati che prendono sul serio quanto stanno facendo, anche se uno fa solo il tuttofare in un piccolo hotel di provincia. Eppure è il suo lavoro, gli serve per guadagnare e il tutto viene descritto con precisione e seriamente. In trecento e passa pagine di libro non è mai capitato che lasciassero all’improvviso il lavoro per rotolarsi sul pavimento di un bagno da rifare o nello scantinato polveroso e pieno di ragnatele dello stabile. Aspettavano la fine della giornata, dopo essersi lavati e sistemati avevano la loro intimità e molte volte poca anche di quella, perché crollavano esausti.
Nell’intero romanzo, dalla psicologia dei personaggi alle loro paure, fino alle descrizioni dei luoghi, del lavoro che svolgono, c’è realismo. Questo realismo è il perno che manda avanti la storia, che la rende vera e fa immergere il lettore nel libro, lo fa immedesimare. Di certo credo che un ragazzo/uomo che legga questo romanzo si troverebbe molto più affine a due personaggi normali, due uomini normali, piuttosto che a due modelli sexy che fanno finta di fare i cowboy. Se per trovare l’amore dovessimo essere tutti bellissimi a livello di un modello credo che ci saremmo estinti da tempo.
Ho apprezzato che i due protagonisti fossero attratti tra di loro, non solo per l’aspetto fisico, ma per qualcosa di più. E anche questo punto è qualcosa che mi è piaciuto come è stato trattato all’interno del romanzo, l’amore tra due persone che non è dovuto solo dall’aspetto, come il desiderio e l’attrazione.
Trovare bello qualcuno non solo perché obiettivamente lo è, ma solo perché ha qualcosa di particolare, una luce, una scintilla, un lato del carattere che ti fa impazzire che non fa altro che farti pensare a lui.
Trovare bello qualcuno non solo perché obiettivamente lo è, ma solo perché ha qualcosa di particolare, una luce, una scintilla, un lato del carattere che ti fa impazzire che non fa altro che farti pensare a lui.
Così dovrebbero essere descritte le storie d’amore, la vita di due persone, tutto è decisamente molto più realistico rispetto a molti altri libri che ho letto. Poi comprendo che tutti debbano sognare, che alcune cose piacciono, ma di tanto in tanto fa anche bene leggere un buon romanzo che ti fa sorridere e anche piangere in determinati punti.
Di lacrime ne ho versate, soprattutto leggendo alcuni momenti del passato di Jimmy; ecco, una cosa che mi sarebbe piaciuta approfondire è il rapporto di lui con i fratelli, sapere come mai lo ignorassero, come mai nessuno di loro lo abbia cercato dopo la morte della madre, soprattutto per via della sua giovane età. Comprendo avessero padri differenti, ma alla fine sempre fratelli erano. Quei ricordi mi hanno lasciato veramente tanta malinconia addosso: come si può provare tanta indifferenza per qualcuno?
Come si può lasciare un fratello piccolo da solo per strada, con la paura addosso che possa farti vergognare?
Come si può lasciare un fratello piccolo da solo per strada, con la paura addosso che possa farti vergognare?
La lettura di questo romanzo mi ha fatto veramente riflettere, sull’animo delle persone, su come queste possano essere cattive, ignorare chiunque, sia gli estranei, coloro che vivono per la strada, ma anche coloro che ti sono accanto, i propri familiari.
La mia curiosità, forse anche l’animo romantico e che vede del buono in tutti, mi fa immaginare che Shane possa trovare la famiglia di Jimmy e che questi si riuniscano, sorvolando sul passato. Sogni di un animo troppo romantico e forse troppo buono, ma leggendo il libro penso che in cuor suo, sepolto dietro tanti ricordi di luoghi visitati, anche Jimmy desideri sapere che da qualche parte ci sia una famiglia, qualcuno che di tanto pensi a lui, a quel bambino che gironzolava per casa assieme a una madre e a tre fratelli più grandi.
Quattro piume, non cinque per un motivo solo: mi sarebbe piaciuto entrare nella mente di Shane, come è accaduto con quella di Jimmy. Poter leggere di tutti quei pensieri e quei sentimenti che l’autrice ha descritto così bene con l’altro protagonista. Avrei voluto leggere dei dilemmi del ragazzo del bar, come quelli di quello straniero giunto più o meno per caso nel suo locale e nella sua città. Avrei voluto rimanere senza fiato e preoccupata per le decisioni assurde che avrebbe potuto prendere, come mi è accaduto con Jimmy ogni volta che pensava di riprendere la strada, riprendere a vagabondare per il paese. E li fremevo e mi preoccupavo che potesse commettere una cretinata.
Ora mi fermo qui, potrei andare avanti all’infinito, ma sono stata brava e non ho detto in continuazione che era un bel libro e dovevate leggerlo, ho anche argomentato un po’, almeno spero <3.
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