Ambrose di Fabio Carta





Trama:

Controllore Ausiliario – CA – è uno dei pionieri ad aver sposato la causa della missione Nexus, la frontiera virtuale dove scrivere un nuovo e pacifico capitolo della storia umana. Ma durante la preparazione terapeutica, il suo corpo rimane vittima di danni irreparabili. Logorato dalle metastasi, è costretto a vivere in una speciale tuta eterodiretta da pazzi esaltati, che combattono una guerra in bilico tra realtà e spettacolo. Il suo destino è la morte, mentre un suo gemello elettronico continuerà a simulare la sua esistenza nel ciberspazio.
L’infelicità di CA – figlio delle stelle, alieno agli usi terrestri – subisce uno stravolgimento con la comparsa di Ambrose. Un’entità che si presenta come una rosa stillante ambra, una irriverente voce che lo guida verso sviluppi imprevedibili. Come ribellarsi al proprio destino e scoprire cosa si cela realmente dietro i grandi cambiamenti ai quali l’umanità dovrà far fronte.

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Forse per la primissima volta mi trovo in difficoltà. Quando mi sono posizionata davanti al computer per scrivere questa recensione avevo il vuoto, e non perché il libro non mi sia piaciuto, piuttosto perché è stato l'esatto contrario.
Tuttavia, quel che più mi ha catturato di questo romanzo è qualcosa di difficile da scrivere a parole, e forse è proprio per questo che mi trovo in difficoltà. Cercherò di spiegarmi meglio.
Ambrose, romanzo di genere fantascientifico, ha subito catturato il mio interesse fin dalle prime pagine. Mi ricordava per certi versi le opere di Dick, che sto riscoprendo di recente e che mi stanno appassionando tantissimo.
Tuttavia, più che la trama, quello che mi ha veramente colpita è stato lo stile dell'autore. Il suo modo di raccontare era ipnotico: non mi capitava da tantissimo tempo di immergermi completamente nella lettura tanto da non percepire più il mondo esterno.
Non stavo leggendo un romanzo, stavo provando un'esperienza unica e tutta nuova. Il suo uso del linguaggio, che a volte rasenta il poetico, è parte integrante della storia che racconta. Non è soltanto il mezzo per raccontarla, ma è parte di essa e contribuisce a creare l'atmosfera.
Non è stato un romanzo facile da leggere, ci è voluta molta concentrazione. Di sicuro non lo consiglierei a chi cerca qualcosa di leggero per svagarsi.
Invece, lo consiglio vivamente a chi cerca qualcosa in più. A chi, come me, legge tanto e fatica a trovare un libro che lo emozioni. A chi sta cercando qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo e avvolgente. 


I personaggi, che hanno nomi suggestivi, sono particolarmente interessanti. Nonostante l'ambientazione e lo stile siano di per sé protagonisti di quest'opera, i personaggi non sono da meno. Sono costruiti in maniera magistrale, ognuno con le proprie caratteristiche e debolezze. E devo ammettere che proprio Ambrose, che dà il titolo al romanzo, è quello che mi è piaciuto più di tutti, sebbene sia inevitabile per chiunque creare un legame affettivo con CA. È il protagonista e tutto ciò che ci viene narrato lo vediamo dal suo punto di vista, quindi è difficile non sentire un legame emotivo con questo personaggio.

Ambrose mi ha trascinata in un universo completamente diverso, mi ha letteralmente rapita e, pagina dopo pagina, mi ha tenuta prigioniera, ancorata alle parole.
Non vorrei sembrare esagerata, ma è stata quasi un'esperienza mistica.
Da qui, la mia difficoltà nel cercare di scrivere una recensione che gli rendesse giustizia.
Forse non ne sono in grado, eppure non posso che provarci, anche perché sono ancora così esaltata da questa lettura che vorrei condividerla con chiunque.
Dare un voto a questo romanzo, invece, è molto facile.
La scrittura articolata, l'ambientazione spaziale, i personaggi ben costruiti non possono che meritare il voto massimo.



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