Il sole d'agosto sopra la Rambla di Dario Damiano Ghiglino



Trama:

Sono i “giovani tramonti”, fragili e tenaci, ragazzi gay dai cuori spezzati impressi indelebilmente sullo sfondo di una Barcellona sotterranea. Ognuno alla ricerca di qualcosa e in fuga da qualcosa, ognuno con le proprie paure e i propri segreti.

Tra prostituzione e dipendenze, locali malfamati e preti pedofili, nostalgie e desideri brucianti, passioni e tenerezze passeggere, in attesa di quell'evento imprevedibile che cambierà per sempre le loro esistenze, cercheranno di fermare il tempo per vivere unicamente il presente ed attendere l'amore in quella dimensione, così sfuggente ed ambigua, dell'istante stesso.

Eppure quando un sentimento forte e sconosciuto si farà strada nei cuori dei diciottenni David e Borja, i più giovani del gruppo, la diffidenza e lo stupore lasceranno progressivamente spazio ad una coscienza sempre più profonda e ostinata.
Romantico e spietato al tempo stesso, questo romanzo rappresenta il ritratto psicologico di una generazione smarrita alla quale il futuro si presenta come imperscrutabile.



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Quando arriva un libro self da recensire mi spavento sempre; lo so, sono poco obiettiva, ma ho avuto delle pessime esperienze. Così, di solito,  faccio la vaga e lascio che li leggano le altre ragazze che collaborano al blog. Questa volta però non ho potuto farlo, non avevo nulla da leggere e le mie recensioni erano tutte tra le bozze. Quindi, quando è arrivata la richiesta mi sono offerta, pregando ogni divinità conosciuta e sconosciuta che il romanzo in questione mi appassionasse o che fosse scritto bene. Io di solito non analizzo la grammatica quando recensisco, ma rompo decisamente le scatole a chiunque mi stia a sentire se trovo cose che non mi piacciono, quindi sfracasso le scatole sia alle altre ragazze del blog, che a lavoro, come a casa. Un giorno mio fratello e mia sorella mi uccideranno nel sonno per tutte le rotture e gli sproloqui che faccio.
Comunque, sono sincera, e forse l’autore si offenderà: anche se la copertina mi ha spaventato, sia il titolo che la trama mi hanno veramente incuriosito. Ero curiosa per l’ambientazione; non sono mai stata a Barcellona, ma volevo vedere se riusciva a darmi l’idea della Spagna. Ho visitato Madrid e Palma di Maiorca e, anche se in maniera differente, la penisola Iberica ha qualcosa di speciale, mi piace. C’è questo mix di allegria e malinconia che aleggia per le strade, quindi volevo vedere se anche non avendo mai visitato la capitale della Catalogna, sarei riuscita a immaginarla e viverla attraverso gli scritti dell’autore del libro in questione.
Ammetto che a riguardo ha veramente fatto un ottimo lavoro.
Voglio andare con ordine e scrivere una recensione sensata. Innanzitutto maledico il mio telefono e anche il mio reader che scombinano sempre l’impaginazione di alcuni ebook; infatti per colpa di quello ho avuto delle serie difficoltà quando salta da un pov all’altro, ma anche dal presente al passato.

Lo stile dell’autore è molto delicato, in alcuni momenti lo potrei definire anche poetico. Il suo modo di descrivere sia i personaggi che la città in cui si muovono è molto delicato, stupendo e mi è veramente piaciuto. Non sono mai stata a Barcellona, eppure l’ho sempre immaginata come la descrive l’autore: quella vena di allegria e frenesia mischiata alla malinconia e alla lentezza che solo le calde e torride giornate estive fanno provare. Ho vissuto quegli attimi, la sensazione del caldo, di quelle giornate che non finiscono e i pensieri che frullano per la testa dei protagonisti. Il passato e il futuro che si mescolano, la malinconia e la paura per la vita che li aspetta, mentre i ricordi del passato ritornano con un retrogusto dolce amaro.
I protagonisti del libro sono un gruppo di ragazzi, non proprio coetanei: tra il più giovane e il più grande del gruppo ci sono dieci anni di differenza. Per David e Borja il futuro è ancora tutto da decidere, quello che avverrà, la loro storia appena nata. Al contrario Miguel, il più grande del gruppo, vicino ai trenta, ha dietro le spalle la vita nel suo paesino, la partenza da solo e senza nulla verso la grande città, un luogo dove sperava in un futuro migliore e dove ha lasciato il cuore, un primo amore e nuove avventure.
Ognuno di loro sta vivendo la propria vita, un passo dopo l’altro verso il futuro, mentre le calde giornate di agosto sembrano bloccare il tempo. Sono in un intermezzo, lente giornate che non sembrano arrivare mai al termine, attimi in cui i ragazzi attendono pazienti il calare delle tenebre, un po’ di frescura e il momento di incontrarsi in uno dei locali gay della città dove, grazie alla musica e all’alcol, si lasciano alle spalle ogni problema, ogni pensiero.

Ho trovato questo romanzo, oltre a essere ben scritto, un percorso di crescita: l’attesa prima di affrontare il mondo, prima di crescere. Ma c’è anche la malinconia per non essere riusciti a realizzare i propri desideri e non aver trovato l’amore. L’ho trovato un romanzo di crescita, con tanto angst e tanta malinconia, tocchi drammatici e descrizioni stupende di questa calda estate per le vie di Barcellona.
Il finale è stupendo, aperto, malinconico al punto giusto, in alcuni punti ho versato qualche lacrima, per arrivare alle ultime pagine che mi hanno fatto sognare. Un finale che lascia riflettere e pensare a quale sarà il futuro di questi ragazzi, forse roseo e felice, o forse no, ma ci si spera sempre.
Una lettura veramente gradevole che consiglio tantissimo e che mi ha lasciato con la curiosità di sapere di più di questi personaggi, cosa riserverà loro il futuro.
Veramente un libro stupendo.





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