Trama:
ReBurning Prison, carcere di massima sicurezza, anno 2020 circa. Melice Redding è una condannata a morte, ma non ricorda il perché. La causa dell'amnesia è la separazione da sua figlia appena partorita e per questo Mel entra in stato di shock.
Grazie a Gabriel uscirà dalla catatonia e, sempre grazie a lui, avrà la possibilità di tornare indietro, prima che il crimine per cui è condannata venga commesso.
Melice viaggia nel tempo per rivivere il suo passato senza nessun ricordo dell'arresto, senza condizionamenti. Tutto procede regolarmente, fino alla notte di Halloween.
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Questa recensione penso che sia una delle più difficili che io abbia dovuto scrivere.
Difficile per diversi motivi, soprattutto miei su come ho affrontato questo libro, su cosa mi ha lasciato e se mi è piaciuto o meno. Appena terminato, girata l’ultima pagina e dopo aver riposto il reader sono rimasta a riflettere a lungo su quanto avevo letto, sull’intera storia. Fino a quando non mi sono posta la fatidica domanda: "Mi è piaciuto?"
Non lo so!
Anche adesso, che sono passati alcuni giorni e ho avuto modo di pensare, ho avuto difficoltà a iniziare la recensione.
Mettiamola così, dal momento in cui la Triskell ha annunciato questo libro ho veramente avuto grandi aspettative: la copertina è spettacolare, la prima cosa che attira. La trama anche, mi son detta: “Bene, un libro che sembra essere particolare. Ha le basi per essere una storia interessante.”
Io poi adoro la fantascienza, quindi l’ho preso senza farmi problemi.
Ora, prima di andare avanti voglio fare la mia solita digressione; lo so, sono una rottura, ma non ne posso fare a meno.
Dunque, ho accennato sopra che adoro la fantascienza, è un genere al quale mi ha fatto appassionare mio padre regalandomi i libri di Asimov, Ursula Le Guin, consigliandomi di leggere Dune di Herbert. Questi sono solo alcuni nomi, ma potrei citarne molti altri: Philip K. Dick e William Gibson, Robert A. Heinlein. Ognuno di questi autori ha scritto generi differenti: si parla di space opera, distopia, cyberpunk, fantascienza con i robot. Poi ovviamente ognuno dei romanzi ha una trama ed è strutturato in un determinato modo.
Faccio un esempio: Abissi d’acciaio di Asimov è sì fantascienza, ma all’interno c’è un giallo, un omicidio da risolvere. I due protagonisti sono un detective umano e un robot; anche se devono risolvere un mistero, gli elementi di fantascienza sono tanti e tangibili. Ci sono i problemi che ha il detective umano con i robot, questa sua diffidenza verso di loro e infine c’è questa città alveare dove si muovono, la paura di uscire all’aria aperta quando ogni città regola la temperatura e filtra l’aria sotto la cupola dove è costruita.
Ecco, la fantascienza, una politica futuristica, trapelano da ogni pagina del libro di Asimov, cosa che invece non ho trovato nel libro appena letto.
Sia chiaro, l’autrice scrive molto bene; gestisce la prima persona in maniera eccellente, come pochi autori sanno fare. La lettura dell’intero romanzo è scorrevole, in alcuni punti anche avvincente. I pensieri di Melice sono ben delineati e chiari, anche se in alcuni casi, soprattutto all’inizio, li ho trovati un po’ ripetitivi. All’interno del romanzo c’è anche tantissima introspezione, dovuta soprattutto alla prima persona, ma che fa trapelare benissimo i sentimenti della protagonista e delle persone che ha attorno.
Il libro è raccontato tutto dal punto di vista della protagonista, ma in maniera esemplare l’autrice è riuscita a fare in modo che il suo pov non oscuri il carattere dei personaggi che ha attorno, soprattutto quello di Gabriel. Tutti risultano completi e ben caratterizzati e soprattutto appaiono in maniera abbastanza obiettiva anche se visti attraverso gli occhi della protagonista.
Il problema del romanzo, dal mio punto di vista, sono alcuni avvenimenti e gli elementi che dovrebbero rendere di fantascienza il libro sono solo accennati, o quasi del tutto inesistenti: non basta accennare di un cyborg o di un salto nel tempo per rendere l’intera storia fantascienza.
Parliamo anche di alcuni avvenimenti della trama che mi hanno lasciata perplessa: prima di tutto, Gabriel sa perfettamente chi è Melice e dal libro si evince che si conoscono da quando erano ragazzi e che, da allora, è interessato a lei; dunque, perché attendere dieci anni prima di proporle un’alternativa per salvarsi dalla pena di morte?
Perché dopo così tanto tempo le dice che c’è la possibilità di andare indietro nel tempo?
Altro punto che trovo un tantino nebuloso è il fatto che Melice abbia perso la memoria, non sa cosa le è accaduto negli ultimi dieci anni e soprattutto perché sia in prigione, quindi vogliono mandarla indietro per redimersi. Fino a qui è lineare, ma la domanda che mi pongo è: perché cancellare il ricordo di essere tornata indietro? In questo modo, non sapendo cosa sia accaduto e di essere tornata indietro non ha veramente nessuna possibilità di modificare il passato. Mi chiedo se di questo Gabriel ne fosse a conoscenza.
Questa parte la trovo veramente un po’ confusa, ci ho riflettuto per riuscire farmi un’idea, ma non ci sono riuscita.
Dal momento poi in cui torna indietro nel tempo non vi è più nessun accenno alla fantascienza: la storia, dal mio punto di vista, è un intreccio tra una storia d'amore e un giallo in cui man mano si scopre cosa è accaduto a Melice e come mai lei è in prigione. Pian piano si hanno le risposte a tutte le domande che sorgono durante la lettura. Per quanto abbia avuto tantissimi dubbi a livello di trama, ho apprezzato tantissimo il modo in cui è stato strutturato il libro. È molto intrigante questa sorta di cerchio che va a chiudersi, tornando più o meno al punto in cui il racconto è iniziato. Da questo punto di vista l’ho trovato un buon romanzo, con qualche buco nella trama, ma sempre un buon romanzo. Il problema, per me, nasce dal fatto che è stato presentato come fantascienza, cosa che invece non è. Non ha gli elementi né le descrizioni che lo distinguerebbero come tale.
Sono diversi giorni che l’ho terminato e ancora non so bene come valutarlo; adorando la fantascienza avevo veramente tantissime aspettative e da questo punto di vista ne sono rimasta delusa. A livello di giallo invece è una buona storia, interessante e strutturata in modo particolare: come ho detto è una sorta di circolo che va a chiudersi, dando tutte le risposte su come mai Melice è in prigione, su cosa ha fatto e anche come mai Gabriel desidera a tutti i costi salvarla.
Il finale del libro l’ho trovato molto aperto, lasciandolo all’immaginazione del lettore, ma soprattutto fa pensare che ci sia un seguito, e sicuramente è anche molto appropriato alla storia.
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