Oggi
vi parlo di un nuovo romanzo della serie Il curioso ricettario di Nonna B.: Un
semplice dessert, di Mary Calmes.
Trama:
Boone Walton ce l’ha messa tutta per mettere un po’ di distanza tra lui
e il suo passato. Ha investito nella sua nuova vita, nella sua galleria d’arte
a New Orleans e nella sua amicizia con Scott Wren. Tutto sembra sistemato e
Boone non potrebbe essere più felice della ritrovata normalità.
Lo chef Scott Wren vuole qualcosa di più della semplice normalità con
Boone. Vuole far fare un passo avanti al loro rapporto, ma l’amico è
spaventato, e non a causa dei fantasmi che infestano l’appartamento di Scott o
della sua famiglia. No, il passato di Boone sta per fargli visita, e l’unica
cosa che potrebbe mettersi tra lui, Scott e la strana ricetta di una mousse al
cioccolato trovata in un curioso ricettario è il fiume di sofferenza che Boone
ha dovuto attraversare per arrivare a New Orleans. C’è però un segreto dietro
agli ingredienti, un segreto che potrebbe far emergere la verità e l’amore che
sono sempre mancati nella vita di Boone.
Ormai
recensisco solo libri che fanno parte di questa serie, me ne rendo conto. Cercherò
di tornare a leggere anche altro, ma per ora accontentatevi.
Questa
volta il ricettario di Nonna B. ci porta a conoscere Boone e Scott, in una
breve novella che riesce, in poche pagine, a far conoscere i due protagonisti,
soprattutto Boone che è il narratore dell’intera storia.
Boone
è un artista, con un passato alle spalle che si intuisce subito doloroso: la
prematura scomparsa di Haru, il suo grande amore, lo spinge a trasferirsi a New
Orleans, a rifarsi una vita, con la paura di relazionarsi con la gente, di
trovarsi amici e nuovi amori.
Qui conosce
Scott, uno chef che subito lo colpisce e con cui, suo malgrado, instaura una
bella amicizia. Sì, perché sin dall’inizio Boone vorrebbe provarci con Scott,
ma si fa prendere da mille paure e non riesce mai a farsi avanti.
Un po’
lo capisco, so cosa significa non volersi buttare per non rovinare un’amicizia,
ma qui è anche colpa di Scott, che si trova una nuova fiamma ogni giorno e
mette ancora più in difficoltà il povero Boone, che non se la sente di mettersi
in mezzo.
Ci vuole
una mousse al cioccolato per risolvere le cose, e un simpatico fantasma
(probabilmente lo spirito di una fangirl) che tifava per loro e ha permesso che
il loro amore, finalmente, sbocciasse.
Per me
la storia chiudeva perfettamente in quel punto, peccato che, come la maggior
parte dei romanzi che leggo ultimamente, c’è ancora un dopo, che non riguarda
la storia d’amore principale ma il passato di uno dei protagonisti.
Perché
ovviamente c’era da risolvere i problemi del passato di Boone, e quando farlo
se non il giorno dopo aver finalmente coronato il sogno d’amore con Scott? Che tempismo!
Mi immaginavo
già quali guai e invece si risolve tutto pacificamente e in fretta, per
fortuna, e finalmente Boone e Scott possono vivere la loro relazione alla luce
del sole, con l’approvazione di tutti.
Il libro
fondamentalmente mi è piaciuto, ma io personalmente avrei gestito un po’ meglio
le varie fasi. Trovo assurdo che ci sia una separazione netta tra la prima
parte, quella che finisce quando Boone e Scott si mettono insieme, e la seconda
parte, quando Boone affronta il suo passato (o meglio il suo passato lo viene a
cercare). Per me si potevano mischiare le due cose, anzi aveva più senso che
Boone riuscisse a dichiararsi a Scott solo dopo aver risolto il problema con la
famiglia del compianto Haru.
Altra
cosa che non ho apprezzato molto è il fatto che le frasi in giapponese non
abbiano una traduzione, ma forse è a causa della versione che mi è stata
inviata e che non era la definitiva. A grandi linee ho capito cosa si dicevano,
ma solo quando usavano frasi semplici, che si sentono sempre negli anime.
Comunque
ho apprezzato la lettura, altrimenti non l’avrei divorata in una sola sera. Quattro
piume se le merita tutte.
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