Trama:
Un’antica
profezia narra dell’arrivo di dieci mostri invincibili che, a distanza di anni
l’uno dall’altro, porteranno morte e distruzione in tutto il mondo al loro
passaggio. L’unico modo per sconfiggerle è cercare gli Angelion, creature che
racchiudono in loro la chiave per liberare il mondo da quel flagello.
Joy,
giovane cacciatore di mostri, riceve l’incarico di scortare Ginevra, l’ultimo
Angelion, verso il tempio di Rosea. Durante il loro viaggio, colmo di
avventure, pericoli, nuovi compagni e scoperte, la brama di denaro di Joy maturerà
in una ricerca di risposte.
Che
cos’è davvero un Angelion? E cosa si cela veramente dietro il secolare potere
della Società delle Dieci Colonne, che ha da sempre il merito di aver liberato
il mondo da quei temibili mostri?
***
Più
che di un fantasy puro, con magie, creature prettamente fantastiche, battaglie,
ecc., credo si tratti di un racconto di avventura: il racconto di un viaggio che
incontra anche elementi fantasy (come ad esempio gli uomini pianta o il
lumàcono, o ancora strani animali usati come cavalcature).
Il mondo in cui sono ambientate le vicende del libro è poco definito, non si sa del tutto come è fatto. Ne sono fatti
accenni durante la narrazione, ma mi è stato comunque difficoltoso visualizzarne
le fattezze.
Per
quanto riguarda lo stile di scrittura ho notato alcuni refusi, fra cui lettere
accentate quando non servivano (ad esempio: sindacò invece di sindaco) oltre ad
alcuni errori di punteggiatura. Comunque sia, la sintassi è corretta e la
lettura è abbastanza scorrevole, nonostante errori di punteggiatura e refusi.
E
ora passiamo al punto saliente: i contenuti.
Devo
dire che questo libro non mi ha entusiasmato molto, perché mi aspettavo maggiore
azione, un po’ più di magia e in generale una narrazione che intrappolasse il
lettore nel mondo creato dall'autore, cosa che purtroppo nel mio caso non è
successa. Comunque sia resta un racconto piacevole da leggere per un giovane,
se non fosse che vi ho trovato alcune scene un po’ troppo cruente. Secondo la mia
opinione, per un pubblico di ragazzi, scene come ad esempio quelle raccontate nella
battaglia al Lumàcono a Feriseria, o l’uccisione di un uomo, le ho trovate un
po’ troppo sanguinarie, soprattutto la seconda (per quanto riguarda la
battaglia, capisco che essere cosa sanguinaria è insito nella sua natura).
Per
quanto riguarda i personaggi, sono caratterizzati abbastanza bene. Mi è stato
abbastanza facile immaginare come fossero di aspetto, anche grazie all’aiuto
del disegno di discreta bellezza della cover; talvolta ho quasi potuto
prevederne le azioni grazie alla descrizione dei differenti caratteri dei
personaggi principali.
Però,
vi è una cosa che non ho gradito: alcuni personaggi che si incontrano durante
il viaggio passano come meteore, comparendo e poi svanendo senza quasi che ci
sia una logica, senza saperne più nulla. Un esempio lampante è il personaggio
di Robert: compare, svolge il suo compito di mettere la pulce nell’orecchio a
Joy, e poi tutto quel che sappiamo è che, dopo essere stato ferito, viene
portato nell’ospedale della Città d’Oro. E poi? Che cosa gli succede? Che fine fa?
Ecco, quando un personaggio deve poi uscire di scena, bisognerebbe dargliene coerente, e non farlo sparire così, quasi a caso. Lo stesso discorso
vale per i fratelli morte: compaiono, compiono atti deplorevoli e poi non si sa
che fine fanno.
Per
quanto riguarda il finale, si tratta di un finale aperto non del tutto
soddisfacente: rimane come sospeso, senza una conclusione vera e propria, dando
un senso di incompletezza, lasciando spazio a possibili accadimenti futuri e
lasciando il lettore con domande senza risposta; ma credo che fosse proprio
questo lo scopo dell’autore quando ha scritto il finale.
In
linea di massima la storia non è male, però questo racconto ha anche molto margine
di miglioramento, che potrebbe renderlo più interessante.
valutazione: due stelle e mezza
Milady
***
Più
che di un fantasy puro, con magie, creature prettamente fantastiche, battaglie,
ecc., credo si tratti di un racconto di avventura: il racconto di un viaggio che
incontra anche elementi fantasy (come ad esempio gli uomini pianta o il
lumàcono, o ancora strani animali usati come cavalcature).
Il mondo in cui sono ambientate le vicende del libro è poco definito, non si sa del tutto come è fatto. Ne sono fatti accenni durante la narrazione, ma mi è stato comunque difficoltoso visualizzarne le fattezze.
Il mondo in cui sono ambientate le vicende del libro è poco definito, non si sa del tutto come è fatto. Ne sono fatti accenni durante la narrazione, ma mi è stato comunque difficoltoso visualizzarne le fattezze.
Per
quanto riguarda lo stile di scrittura ho notato alcuni refusi, fra cui lettere
accentate quando non servivano (ad esempio: sindacò invece di sindaco) oltre ad
alcuni errori di punteggiatura. Comunque sia, la sintassi è corretta e la
lettura è abbastanza scorrevole, nonostante errori di punteggiatura e refusi.
E
ora passiamo al punto saliente: i contenuti.
Devo
dire che questo libro non mi ha entusiasmato molto, perché mi aspettavo maggiore
azione, un po’ più di magia e in generale una narrazione che intrappolasse il
lettore nel mondo creato dall'autore, cosa che purtroppo nel mio caso non è
successa. Comunque sia resta un racconto piacevole da leggere per un giovane,
se non fosse che vi ho trovato alcune scene un po’ troppo cruente. Secondo la mia
opinione, per un pubblico di ragazzi, scene come ad esempio quelle raccontate nella
battaglia al Lumàcono a Feriseria, o l’uccisione di un uomo, le ho trovate un
po’ troppo sanguinarie, soprattutto la seconda (per quanto riguarda la
battaglia, capisco che essere cosa sanguinaria è insito nella sua natura).
Per
quanto riguarda i personaggi, sono caratterizzati abbastanza bene. Mi è stato
abbastanza facile immaginare come fossero di aspetto, anche grazie all’aiuto
del disegno di discreta bellezza della cover; talvolta ho quasi potuto
prevederne le azioni grazie alla descrizione dei differenti caratteri dei
personaggi principali.
Però,
vi è una cosa che non ho gradito: alcuni personaggi che si incontrano durante
il viaggio passano come meteore, comparendo e poi svanendo senza quasi che ci
sia una logica, senza saperne più nulla. Un esempio lampante è il personaggio
di Robert: compare, svolge il suo compito di mettere la pulce nell’orecchio a
Joy, e poi tutto quel che sappiamo è che, dopo essere stato ferito, viene
portato nell’ospedale della Città d’Oro. E poi? Che cosa gli succede? Che fine fa?
Ecco, quando un personaggio deve poi uscire di scena, bisognerebbe dargliene coerente, e non farlo sparire così, quasi a caso. Lo stesso discorso
vale per i fratelli morte: compaiono, compiono atti deplorevoli e poi non si sa
che fine fanno.
Per
quanto riguarda il finale, si tratta di un finale aperto non del tutto
soddisfacente: rimane come sospeso, senza una conclusione vera e propria, dando
un senso di incompletezza, lasciando spazio a possibili accadimenti futuri e
lasciando il lettore con domande senza risposta; ma credo che fosse proprio
questo lo scopo dell’autore quando ha scritto il finale.
In
linea di massima la storia non è male, però questo racconto ha anche molto margine
di miglioramento, che potrebbe renderlo più interessante.
valutazione: due stelle e mezza
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