Angelion di Matteo Jacopo Balzaretti


Trama:
Un’antica profezia narra dell’arrivo di dieci mostri invincibili che, a distanza di anni l’uno dall’altro, porteranno morte e distruzione in tutto il mondo al loro passaggio. L’unico modo per sconfiggerle è cercare gli Angelion, creature che racchiudono in loro la chiave per liberare il mondo da quel flagello.
Joy, giovane cacciatore di mostri, riceve l’incarico di scortare Ginevra, l’ultimo Angelion, verso il tempio di Rosea. Durante il loro viaggio, colmo di avventure, pericoli, nuovi compagni e scoperte, la brama di denaro di Joy maturerà in una ricerca di risposte.
Che cos’è davvero un Angelion? E cosa si cela veramente dietro il secolare potere della Società delle Dieci Colonne, che ha da sempre il merito di aver liberato il mondo da quei temibili mostri?


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Più che di un fantasy puro, con magie, creature prettamente fantastiche, battaglie, ecc., credo si tratti di un racconto di avventura: il racconto di un viaggio che incontra anche elementi fantasy (come ad esempio gli uomini pianta o il lumàcono, o ancora strani animali usati come cavalcature). 
Il mondo in cui sono ambientate le vicende del libro è poco definito, non si sa del tutto come è fatto. Ne sono fatti accenni durante la narrazione, ma mi è stato comunque difficoltoso visualizzarne le fattezze.
Per quanto riguarda lo stile di scrittura ho notato alcuni refusi, fra cui lettere accentate quando non servivano (ad esempio: sindacò invece di sindaco) oltre ad alcuni errori di punteggiatura. Comunque sia, la sintassi è corretta e la lettura è abbastanza scorrevole, nonostante errori di punteggiatura e refusi.
E ora passiamo al punto saliente: i contenuti.
Devo dire che questo libro non mi ha entusiasmato molto, perché mi aspettavo maggiore azione, un po’ più di magia e in generale una narrazione che intrappolasse il lettore nel mondo creato dall'autore, cosa che purtroppo nel mio caso non è successa. Comunque sia resta un racconto piacevole da leggere per un giovane, se non fosse che vi ho trovato alcune scene un po’ troppo cruente. Secondo la mia opinione, per un pubblico di ragazzi, scene come ad esempio quelle raccontate nella battaglia al Lumàcono a Feriseria, o l’uccisione di un uomo, le ho trovate un po’ troppo sanguinarie, soprattutto la seconda (per quanto riguarda la battaglia, capisco che essere cosa sanguinaria è insito nella sua natura).
Per quanto riguarda i personaggi, sono caratterizzati abbastanza bene. Mi è stato abbastanza facile immaginare come fossero di aspetto, anche grazie all’aiuto del disegno di discreta bellezza della cover; talvolta ho quasi potuto prevederne le azioni grazie alla descrizione dei differenti caratteri dei personaggi principali.
Però, vi è una cosa che non ho gradito: alcuni personaggi che si incontrano durante il viaggio passano come meteore, comparendo e poi svanendo senza quasi che ci sia una logica, senza saperne più nulla. Un esempio lampante è il personaggio di Robert: compare, svolge il suo compito di mettere la pulce nell’orecchio a Joy, e poi tutto quel che sappiamo è che, dopo essere stato ferito, viene portato nell’ospedale della Città d’Oro. E poi? Che cosa gli succede? Che fine fa? Ecco, quando un personaggio deve poi uscire di scena, bisognerebbe dargliene coerente, e non farlo sparire così, quasi a caso. Lo stesso discorso vale per i fratelli morte: compaiono, compiono atti deplorevoli e poi non si sa che fine fanno.
Per quanto riguarda il finale, si tratta di un finale aperto non del tutto soddisfacente: rimane come sospeso, senza una conclusione vera e propria, dando un senso di incompletezza, lasciando spazio a possibili accadimenti futuri e lasciando il lettore con domande senza risposta; ma credo che fosse proprio questo lo scopo dell’autore quando ha scritto il finale.
In linea di massima la storia non è male, però questo racconto ha anche molto margine di miglioramento, che potrebbe renderlo più interessante.

valutazione: due stelle e mezza




Milady

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