Il catturastelle Testo: Chicco Padovan Illustrazioni: Marianna Balducci


Il catturastelle
Storia di un PAPÀ, della sua BAMBINA e di una STELLINA preziosa


Diario di bordo del capitano
M-1.110.111, di professione
catturastelle, ladro a tempo
perso e padre devoto



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Salve a tutti, oggi sono qui per parlarvi di un raccontino che è arrivato tra le mie mani per caso. Ho parlato con l’autore in chat qualche settimana fa: abbiamo chiacchierato di libri, della strana coincidenza di star leggendo lo stesso romanzo per ragazzi. Abbiamo parlato di quanto a entrambi i libri per i più piccoli piacciano moltissimo e anche di come desideri pubblicare storie per i più “più piccoli”. Questo ragazzo scrive benissimo; non smetterò mai di fargli i miei complimenti, e come si avvicina ai racconti per i più piccolini è meraviglioso, arriva al lettore, che questo sia un adulto o un bambino ai quali il libro è dedicato. Gli arriva con una delicatezza e una dolcezza che difficilmente ho riscontrato in autori per ragazzi e per più piccolini anche più noti, come se riuscisse a immedesimarsi in un bambino e sapere cosa possa piacergli, ma anche come raggiungerlo con le giuste parole.
Il racconto in questione, Il catturastelle, scritto da Chiccho Padovan e illustrato in maniera dolcissima da Marianna Balducci, con disegni dal tratto particolare ma che secondo me si adattano alla perfezione al racconto, è un gioiellino, e sinceramente è un vero peccato che non sia disponibile nelle librerie o che i più piccolini non abbiamo l’opportunità di poterlo leggere o sentirselo narrare dai proprio genitori. Sì, perché le copie di questo racconto non sono disponibili alla vendita; da quanto mi ha detto l’autore, è riuscito a farne stampare un determinato numero di copie, tempo fa, grazie a un crowdfunding. Dal mio punto di vista dovrebbe essere in una libreria e sul comodino di ogni bambino, è un vero peccato che non sia stato pubblicato con una casa editrice.


Questo raccontino è di una dolcezza disarmante, ma è anche una vera e propria favola… una favola con una morale, una storia che insegna. Insegna quanto un padre sia disposto a fare per i suoi figli, perché li ama, ma soprattutto per renderli felici e vedere un sorriso sul loro volto.
E poi se mette all’interno di un racconto un papà, allora io mi sciolgo veramente. Il papà di questa storia mi ha fatto pensare tantissimo al mio, a come mi leggeva le fiabe da bambina, a come abbia viziato in maniera esponenziale sia me che mia sorella. Un po’ meno nostro fratello, ma meglio non dirglielo! 
Mi ha fatto pensare a lui, alle storie che mi raccontava, a quando giocava con noi o quando all’improvviso ci portava un regalo anche se non era una ricorrenza particolare.
Questo racconto, seppur breve, mi ha riportato alla mente tanti momenti passati; forse proprio questo riuscire a toccare i ricordi è stato quello che mi ha fatto versare diverse lacrime, ma non per questo è una favola triste.
Dolce, sì, malinconica, ma alla fine non è triste, non troppo.
Insegna molto.
Insegna in maniera semplice come possono essere le persone, come in ogni modo si cerchi di classificare in cerchie la gente: da una parte l’elite, dall’altra il popolo, coloro che devono sottostare a regole assurde.
Da una parte chi comanda con tutti i privilegi del caso, dall’altra chi deve solo ubbidire, ma non è così che deve essere l’umanità.
Parla di un mondo un tempo bellissimo precipitato nell’oscurità, per colpa di tanti fattori.
Ma anche in situazioni come queste le persone vengono etichettate, classificate.
Forse per un bambino sono temi molto complessi, ma come li scrive e descrive l’autore sembra tutto molto più semplice.
Tutti quanti dovrebbero avere un lumino, una luce che dà speranza, che illumina la strada e che per un verso realizza i desideri.
Ma non è solo una storia che insegna, è anche la storia di un papà che ama alla follia la sua bambina, la adora. La storia di un uomo che non riesce a chiamare le persone cui vuole bene solo con una sigla, ma con nomi che dimostrano tutto l’affetto che prova per loro.
Questa è la storia di un papà che, come ogni papà, farebbe di tutto per i suoi figli.


Il finale di questa splendida favola è un finale dal gusto dolce amaro: questo papà che ha dato un nome a sua figlia, andando contro ogni regola, regalandole una stella, finisce separato da lei solo perché desiderava vederla felice. Non si incontreranno più, ma tutto quello che ha fatto per la piccola Stella lei lo ricorderà, le rimarrà impresso nell’anima per tutta la sua vita. Spingendola a voler cambiare le cose, a sfidare le regole di quel mondo dove la maggior parte delle persone vive al buio ed è relegata lontano dall’unica città illuminata.


A inizio recensione vi lascio il link del contatto facebook dell’autore, ovviamente con il suo permesso, in modo che se qualcuno volesse leggere questo splendido raccontino può mettersi direttamente in contatto con lui il link lo trovate in alto alla recensione, altrimenti per conoscere le sue prossime uscite potete andare alla pagina L'incantafavole.
Io per ora finisco qui il mio sproloquio, ma lo consiglio vivamente e si merita cinque piume, perchè sono il massimo che diamo.

Ultimo appunto, voglio spendere due parole per le illustrazioni. Di solito prediligo un altro tipo di immagini, ma quelle fatte appositamente per questo libro mi hanno conquistato, sono perfette e bellissime. E faccio veramente tutti i miei complimenti all’illustratrice. Bravissima, ha colto nel segno il racconto ed è riuscita a far parlare le sue illustrazioni.


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