Dark Soul vol 2 di Aleksandr Voinov (Anteprima)


Sinossi:
Il cappio si stringe attorno al collo del boss della mafia Stefano Marino. Mentre Silvio Spadaro va all’attacco e colpisce i mafiosi russi che minacciano il potere del boss, all’interno della sua famiglia criminale si sta compiendo un ammutinamento. Il viceboss Augusto Viero sfida l’autorità di Stefano. Presto diventa chiaro che lui non può fidarsi di nessuno, eccetto forse di Silvio.
Ma la presenza stessa di Silvio potrebbe distruggere tutto ciò che Stefano ha di caro: la sua posizione nella mafia, il rispetto dei suoi uomini e, ultimo ma non meno importante, il suo matrimonio. L’arrivo del fratello di Silvio, Franco, di ritorno dalla Legione straniera francese, è provvidenziale: un abile cecchino è indubbiamente benvenuto nel mezzo di una guerra brutale, ma per Stefano avere a che fare con due Spadaro potrebbe essere troppo.


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Ho atteso con trepidazione il secondo volume di questa serie. Il primo mi ha stupita e anche tanto; in primis sono rimasta affascinata dai personaggi di Dark Soul, da Silvio in particolar modo. Questo sicario della mafia è un personaggio decisamente affascinante; questo secondo romanzo è incentrato praticamente su di lui e su suo fratello, tornato dopo anni: non si vedevano dalla legione straniera.
Come ho scritto anche nella recensione al primo volume, Silvio è un personaggio affascinante, particolare, molto complesso e con un passato turbolento. Un personaggio che affascina per le mille sfaccettature del suo carattere, per la sua complessità. Ha un ambivalenza: un carattere forte, adatto per prendere decisioni, pronto a comandare e a uccidere senza nessun rimorso. Allo stesso tempo, nell'intimità, con qualcuno di cui si fida, è pronto a sottomettersi. Però ama il dolore ed essere comandato.
In alcuni casi sembrano due uomini completamente differenti, due persone diverse che vivono nello stesso corpo, con lo stesso passato ma emozioni e caratteri opposti.
Voinov ha creato un personaggio complesso, un uomo tutto da scoprire e che farebbe la gioia di uno psicologo, tanto c’è da studiare.
Ho come l’impressione che per Silvio Spadaro non ci sia nessun tipo di tabù: prende e fa tutto ciò che desidera. Per lui non c’è una linea che divide quello che è giusto da quello che non lo è, quello che è morale e quello che è immorale. Per lui le regole della società e ciò che pensano gli altri non hanno valore, non gli interessano. Forse è proprio questo lato del suo carattere che mi ha affascinato, che lo ha reso uno dei più bei personaggi di cui abbia mai letto in un libro, uno dei più psicologicamente complessi.
Leggendo la trama del romanzo ho pensato che ci sarebbe stato più movimento, più azione, una sorta di guerra tra mafia italiana e mafia russa e sicuramente dei problemi interni per il comando di Stefano Marino.
Eppure non è andata così: o meglio, sono avvenimenti che nel romanzo vengono accennati, ma di sicuro non si può descrivere come un libro di azione. Più che altro l’ho trovato un romanzo molto introspettivo, basato sui tre personaggi più importanti che vi appaiono.
Stefano, con i sentimenti e l’attrazione che man mano si stanno formando dentro di lui, è attratto da Silvio, ma non solo; ho come l’impressione che inizia a provare qualcosa di più profondo per lui, che lo desideri non solo fisicamente. È anche geloso di lui, di qualcuno che gli si possa avvicinare, di altri uomini con cui potrebbe andare a letto. Vuole Silvio per sé, ma allo stesso tempo la sua posizione, la famiglia e la paura di far soffrire sua moglie lo bloccano dal lasciarsi andare.
Il rapporto tra Stefano e Silvio è qualcosa di cui vorrei leggere di più, vedere come evolve o se si interrompe definitivamente alla fine del terzo romanzo.
Poi c’è Silvio, di cui ho ampiamente parlato sopra: lui, con il suo carattere complesso e nessuna regola da rispettare, è il perno del romanzo, quando appare, quando parla, o anche solo quando ci si riferisce a lui.
Il terzo personaggio a cui mi riferisco e che appare in questo romanzo è Franco, il fratello maggiore di Silvio. Lui arriva come una folata di vento, compie quel che deve compiere e poi svanisce. Anche Franco è un personaggio decisamente complesso: se Silvio non ha regole e non si fa problemi, lui al contrario pensa troppo, odia il contatto fisico e ha decisamente un rapporto molto ambiguo con il fratello. Un rapporto che cerca di contrastare, ma come ho detto quello che Silvio vuole, Silvio ottiene.



Nel libro c’è un elemento disturbante, o meglio un elemento che personalmente mi ha disturbato; non voglio fare la bigotta che non capisce, perché non lo sono, ma alcune scene tra Silvio e Franco mi hanno un tantino infastidito; comprendo che servono a descrivere i due fratelli, il loro carattere, ci sono accenni al loro passato e soprattutto al loro padre che in più di un modo li ha segnati sia nel fisico che nell'anima, eppure sono riuscita a leggere alcune parti solo perché lo stile dell’autore è impeccabile, ma non per questo è stato un elemento veramente disturbate.


Detto questo, il libro è terminato troppo in fretta, cento pagine erano decisamente poche, e io sono curiosissima di scoprire la trama del terzo e soprattutto di leggerlo.

Si merita quattro piume per lo stile e per la magnifica introspezione dei personaggi e il modo in cui è stata mandata avanti la storia. Veramente un libro interessante, uno dei migliori e particolari in cui si parla di criminalità organizzata.



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