Blog Tour Il caso Dupon di Chicco Padovan Ultima tappa



1° tappa: Intervista all'autore - 
2° tappa: Estratti – 
3° tappa:  La Storia dietro la storia – 

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Trama:

Croix du Bois, provincia francese, 1889. Martine, sedici anni, parte per Parigi. Deve rintracciare a qualsiasi costo madame Dupon, l’autrice del romanzo a episodi Le avventure del Corvo Nero, che da qualche settimana non viene più pubblicato. Tutti i suoi amici, gli orfanelli dell’Istituto di Sainte Ursule, fanno affidamento su di lei per conoscere il seguito della storia.

Una volta nella capitale, Martine dà inizio alle sue ricerche, ma rintracciare la scrittrice risulta più difficile  

Link acquisto: Il caso Dupon



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Buondì, oggi vi parlerò di un libricino molto interessante; la recensione fa parte del Blog Tour dedicato al romanzo (trovate i link agli altri blog che partecipano qui sopra, se mai voleste sapere qualcosa in più sull’autore, o aneddoti riguardanti il romanzo). Troverete anche delle immagini, dei disegni fatti da un amico dell’autore dove sono rappresentati i personaggi, veramente molto belli. Ma ora torniamo alla recensione.
Senza spostarmi da casa, in questa calda estate, ho anche visitato Parigi, perché con il libro che mi accingo a recensire l’autore ci ha portato in una Parigi storica, nel 1889, e alla sua Esposizione Universale che fa da contorno a una storia molto carina, con quel tocco di mistero e avventura mischiati al romanticismo del romance.
La protagonista della storia è Martine, un’orfana di sedici anni che vive in un piccolo paesino non troppo lontano da Parigi. Lei e i suoi fratellini, ovvero i bambini del convento, oltre ai loro compiti giornalieri e agli studi hanno trovato un modo per svagarsi, ovvero leggere su una rivista "Le avventure del Corvo", romanzo d’appendice che esce a puntate, in cui si parla della storia di questa figura mascherata che ha tanto appassionato i ragazzi. Peccato che, da un giorno all’altro, le vicende del Corvo vengano interrotte per il dispiacere dei bambini del convento, che tanto desiderano sapere il finale della storia.

Da questo punto ha inizio la storia, il viaggio di Martine a Parigi alla ricerca di Madame Dupon per chiederle di finire il romanzo.



Quello che si pensa essere un viaggio semplice, una visita alla sede del giornale sul quale uscivano i capitoli della storia, diventa qualcosa di molto più complesso, una vera e propria indagine per scoprire dove viva, ma soprattutto chi sia l’autrice del romanzo tanto amato da Martine e dai piccoli dell’orfanotrofio, perché la donna non l’ha mai vista proprio nessuno. Sembra essere una figura misteriosa e l'unica prova della sua esistenza sono i capitoli delle avventure del Corvo.
Il libro di Chicco Padovan è suddiviso in tre parti ben distinte tra loro, la prima dove la protagonista, Martine, parte per la sua missione, scoprendo il mondo e mettendo le basi per una sua futura crescita.
La seconda parte, leggermente più statica, ma interessante allo stesso modo, invece descrive la nascita del legame tra i due protagonisti (perché c’è anche un protagonista maschile), le avversità, una sorta di crescita dei due ragazzi. C’è anche il rischio della separazione, non per colpa di un antagonista, ma per la paura della stessa Martine di perdere qualcosa a cui vuole bene, ovvero una delle bambine del convento, quella a cui è più affezionata e che considera una sorellina o una figlia. La malattia della piccola la spinge a tornare al convento, dove vorrebbe rimanere, separandosi da Edmonde.
La terza e ultima parte invece è un punto di svolta, di crescita; è il momento delle decisioni dei protagonisti, di sapere cosa vogliono fare della loro vita, di mettere le basi per il futuro.


Il romanzo in questione non è lunghissimo, si legge velocemente e in maniera facile; allo stesso tempo lo stile dell’autore è la cosa che ho apprezzato di più di tutto il libro. Ben scritto, scorrevole, trasporta il lettore in un altro tempo, in un altro luogo, descrivendo alla perfezione luoghi e soprattutto Parigi. A Chicco Padovan non servono frasi lunghissime e descrizioni poetiche con parole assurde per trasportare i suoi lettori dove desidera, nei luoghi in cui ha ambientato il suo libro, ma lo fa con delicatezza e frasi semplici, ma che colpiscono e compiono il loro dovere, stimolando l’immaginazione e rimanendo fedeli al luogo esistente.


Come ho detto stile e descrizione sono bellissimi, e allo stesso modo ho apprezzato Martine; solitamente non amo le protagoniste femminili, ma solitamente non leggo nemmeno romance het. Questa volta ho voluto fare un’eccezione e non me ne sono affatto pentita. Il libro mi incuriosiva, la trama mi ha fatto sorridere, mi ha fatto pensare ai romanzi dell’epoca, ad alcuni racconti di Théophile Gautier, non tanto per i tocchi fantastici che in questo non ci sono, ma per i suoi personaggi, per l’ambientazione. Altro autore a cui ho pensato leggendo il libro è stato Dumas padre, Il caso Dupon è molto più delicato, un romance con accenni storici, più che un romanzo cappa e spada, eppure non so, forse è Martine, che pur essendo una donna ha un carattere forte; superate le prime indecisioni è pronta a fare ogni cosa per raggiungere il suo obiettivo e i protagonisti di Dumas sono così, superate le indecisioni iniziali affrontano le avversità con carattere, pronte a superarle una dopo l’altra.
La giovane Martine in parte è stata anche fortunata, ma dopotutto serve anche quello, un pizzico di fortuna per mandare avanti la storia, e come ho detto lei come personaggio l’ho apprezzata tantissimo. Durante la lettura è cresciuta, ha superato le avversità, ma soprattutto ha mostrato il suo carattere forte, quello che inizialmente teneva nascosto.
Edmonde forse è messo un po’ più in ombra; lui per un verso è descritto come un cavaliere senza macchia, pronto ad aiutare la ragazza quando è in difficoltà, ma secondo me è il contrario. È Martine che aiuta lui e quando è lei a essere nei guai e ad avere dei problemi è più il conte di Brissac a fare qualcosa, invece di suo nipote. Il nonno di Edmonde è molto più concreto del nipote.


Tirando le somme, è un libro che ho apprezzato molto, differente dalle mie solite letture. Un romanzo dolce e scritto benissimo, che pur non essendo il mio genere sono riuscita ad amare e a leggere volentieri.
Una storia molto leggera, adatta in queste settimane estive, ma al tempo stesso con picchi di tristezza, di angst perfetti per un romanzo ambientato a fine Ottocento.
Per me si merita cinque piume e lo consiglio vivamente a chi è amante del genere e anche a chi non lo è, se mai volesse provare qualcosa di diverso.



Commenti

  1. Grazie di cuore per il tempo che hai dedicato a leggere il mioi libro e a scrivere questa recensione. Sono centento che ti sia piaciuto <3
    Buona domenica,
    Chicco

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    1. Sì, mi è piaciuto tantissimo. Una lettura molto delicata e piacevole, non il classico romance e mi è piaciuto tantissimo il modo in cui hai impostato la storia, il rapporto tra i due protagonisti. Veramente bellissimo <3.

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