Salve.
Spero che le
vostre vacanze siano andate bene, e se ancora dovete partire vi auguro un buon viaggio
e una buona vacanza.
Oggi sono qui per
parlarvi di Q*pid, un romanzo con un tema un po' strano, ma che rispecchia la
società di oggi.
Il programma di un computer può comprendere
l’amore meglio del cuore umano?
Archer, l’intelligenza artificiale del servizio
di incontri online Q*pid, è consapevole che gli esseri umani non prendono
sempre le decisioni migliori, e per questo motivo comincia a prenderne di
bizzarre al posto loro.
Fox Kincade è l’ultimo scapolo superstite nel suo
gruppo di amici ed è al settimo cielo quando scopre di avere un nuovo match
sulla sua app di incontri Q*pid: quel match, secondo l’avanzata stregoneria di
Archer, dovrebbe essere l’amore della sua vita. Si aspettava una donna, ma si
ritrova abbinato a Drew Larsen, un timido dottorando dall’aria un po’ nerd, che
come lui ha cominciato a perdere le speranze in amore.
Drew e Fox hanno poco in comune, a parte il fatto
di essere entrambi etero. O così hanno sempre creduto. Tuttavia, mentre
imparano a conoscersi, si rendono conto che Archer potrebbe aver avuto l’idea
giusta. Il loro percorso non è facile: hanno bisogno di lasciarsi alle spalle
l’immagine che hanno sempre avuto di loro stessi e del vero amore, ma con
l’aiuto di Archer – e di alcuni amici che sono rimasti loro fedeli durante gli
alti e bassi di quella nuova relazione – forse troveranno il modo di
intrufolarsi l’uno nel cuore dell’altro.
***
Si può trovare l’amore attraverso le applicazioni?
Voi le avete mai provate?
Io sì, ma non sono durata neanche un giorno su questi
cupido digitali: mi saltavano i nervi e si trovava gente che voleva solo una
cosa (e vi lascio immaginare cosa)...
Certo, non generalizzo e non giudico, ci saranno tante
brave persone, ma trovare qualcuno disposto davvero a conoscersi per instaurare
un legame d’amicizia e poi d’amore è davvero difficile. Conosco però chi ce l’ha
fatta, ha superato tanti rischi ed ora vive felice nel suo eterno e vero amore.
Per questo motivo, quando ho letto la trama del libro, mi sono subito incuriosita; è una storia figlia del nostro tempo, con risvolti
sociologici e psicologici.
L’intelligenza artificiale poi risulta un aspetto
molto interessante, supera quelle barriere che l’uomo si pone, provando, attraverso la raccolta di dati, a trovare il match perfetto tra due persone.
La storia viene sviluppata in modo interessante, anche
se la lettura risulta un po' lenta. La storia è corale perché ci viene
presentato non solo il POV di Drew e Fox, ma anche quello della creatrice di
Archer l’IA e le loro conversazioni attraverso un’interfaccia vocale, rispondendo
alle domande che essa gli pone e l’interazione dei vari team con lei.
Ho difficoltà però a capire il messaggio di questo
libro, perché se da un lato come ho detto mostra la nostra società attuale dove
per conoscere gente ci si affida a un'app, dall’altra il pensiero che c’è
dietro ad essa non mi è molto piaciuto: lo trovo un po' retrogrado e non lo
condivido. Viene usata un'IA (che immagazzina ed elabora i dati personali degli utenti)
per sostituire un genitore che sa quello che è meglio per voi e organizza un
matrimonio combinato (cosa che viene
anche detta all’interno del libro e ripetuta un paio di volte).
Il libro ci mostra cosa accade
togliendo quelle etichette e quei freni che ci siamo posti e che ci sono stati
imposti, rivelandoci una libertà che non pensavamo di avere. Questo è quello
che ci vuole dimostrare l’autore attraverso Drew e Fox, con le loro riflessioni
interiori e facendoci rimuginare portandoci a porci delle domande: “È giusto
porsi limiti? Darsi etichette? Questi condizionamenti sono un bene o un male?".
L’intento
dell’autore è molto buono, peccato che l’IA ci etichetti in maniera parzialmente errata.
La storia si può considerare come una relazione di un
esperimento sociologico che risulta interessante su molti livelli; l’evoluzione
dei protagonisti incuriosisce, anche se viene un po' appesantita dallo
scervellarsi dei due uomini su tutto quello che gli sta succedendo, e dalle reazioni
di chi, ad esempio, li accoglie in un ristorante, in albergo e così via. In più
sembra che l’autore cerchi di rendere i due più machi, “uomini”, facendoli
sempre ingozzare e bere per dimostrare che sono etero, però questa è stata una
mia impressione (anche se ammetto, nonostante tutto, che non mi sono dispiaciute
quelle parti, è il senso che ci ho visto a non gradire).
Sono presenti anche parti molto divertenti nonché adorabili
con la vecchia vicina di Drew e Fox, con il suo migliore amico e sua moglie Mia
(tutti personaggi cliché, ma in questo caso ben vengano), che cercano di
smorzare le tensioni e aiutare i due a capire cosa vogliono.
Per concludere, nonostante le mie parole, non stronco
del tutto questo libro; ho capito l’intento che l’autore voleva dargli, anche
se i risultati sono stati per metà raggiunti quindi il mio voto è di 3,5 piume.
Con questo è tutto spero di non avervi annoiato. Alla
prossima recensione.
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