Review Party Seconda Tappa: Van Helsing - Blood Never Lies di Natascia Lucchetti (tappa del 23 novembre)


Trama:
Questo non è un diario, né un racconto di atti eroici, di vittorie contro il Male. Questa è una confessione che il mondo non dovrà mai conoscere. Nessun uomo è nato cacciatore, nemmeno io, che sono ormai una leggenda. Ho preso la decisione di affidare i miei ricordi a questi fogli di carta. I capelli si sono ingrigiti e la pelle principia a raggrinzirsi. Le membra si sono fatte deboli e il respiro stanco. Inutile mentire: la nera signora si è alla fine appressata alla mia porta. Non sono poi tanto vecchio, ma stremato e rassegnato. Il mio cuore non è che una congerie di ferite profonde mai sanate, in attesa della Morte.

La vera storia dell’uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un’arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing . L’essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell’approcciarsi all’università e al suo futuro da medico, ma l’oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l’incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell’ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l’abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai.

Dalla penna gotica di Natascia Luchetti, una nuova sfida per riportare in vita una personalità dalle tinte complesse e dal forte senso di giustizia. Dopo Dracula, Love Never Dies, e Il battesimo di sangue, omaggio al più grande essere sovrannaturale mai esistito, Van Helsing, Blood Never Lies, ci introduce alla verità della Luce.


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Salve, eccomi con una nuova recensione, questa volta per un Review Party di un libro uscito qualche tempo fa per la Delrai Edizioni, Casa Editrice con la quale abbiamo iniziato una nuova collaborazione.
Possiamo dire che, anche se ho recensito altri loro lavori, la collaborazione la inauguriamo con questo articolo sul libro di Natascia Lucchetti.
L’autrice non la conoscevo, o meglio avevo letto di sfuggita il suo nome tra i vari lavori editi dalla Delrai, ma non mi ero soffermata troppo sulle trame. 
Chiunque mi conosce sa che non sono una fan dei vampiri; dopo Dracula di Bram Stoker tutto il resto non mi ha mai appassionato troppo.
Non dico che tutti gli altri lavori siano brutti, ma sono molto critica.
In alcuni casi i vampiri sono stati sdoganati, li hanno messi ovunque: in libri urban fantasy, in horror di dubbio gusto, in romance con i vampiri di cui ancora mi chiedo il perché dell’esistenza. 
E così già la mia poca passione per questi esseri si è trasformata in odio profondo. Tutto questo giro di parole per arrivare a questo libro, Van Helsing; tutti conoscono il nome, appare in molti romanzi, è il cacciatore di vampiri per eccellenza, ma un libro dedicato solo a lui, una sorta di biografia romanzata non l’avevo mai trovata.
Ho visto il film con Hugh Jackman, più per l’attore che per altro, e diciamo che un sei politico lo ha ricevuto; ma quando ho visto questo romanzo ne sono rimasta incuriosita. La trama, il modo in cui è impostato... mi sono detta: ma sì, proviamoci.
Il mio intuito a volte mi dà delle cantonate pazzesche; questa volta, al contrario, mi ha spinto verso una lettura molto molto gradevole. L’inizio non è stato certo sprint; l’intero romanzo procede con una calma tutta sua, una calma che però non mi dispiace per niente. Mi piace il modo in cui i pensieri del protagonista fluiscono, come lo conosciamo, come lo vediamo osservare il mondo, la sua città e in seguito Londra, le creature soprannaturali a cui inizialmente non vuole credere, pensando che siano solo il frutto di brutti incubi. Tutto questo scivolare verso il centro della storia, la parte importante, è ben descritto, con uno stile dell’autrice che ho trovato veramente accattivante. In alcuni momenti mi è sembrato molto poetico, in altri le descrizioni e l’introspezione la fanno da padrone, eppure non perde mai la sua eleganza. Era tanto che non leggevo qualcosa che mi prendesse a tal punto sul piano dello stile, come se avessi davanti agli occhi della musica trasformata in parole, qualcosa di melodioso, dolce, ma a tratti cupo, disperato. Leggendo Van Helsing sono stata travolta da emozioni di ogni genere e tutto questo grazie allo stile della bravissima autrice.



Oltre allo stile ho apprezzato la trama, il modo in cui è stato impostato il libro, lo scorrere del periodo di studi ad Amsterdam, il viaggio in Inghilterra con il suo mentore e poi man mano il passare degli anni. Forse l’unica cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso è quel post meridian in alcuni capitoli. Nominare con la data degli avvenimenti, l’anno e il luogo in cui si svolgono i fatti va benissimo, eppure inserire anche l’ora non so, non mi ha entusiasmato. È una sciocchezza, però mi ha infastidito un po’.



L’autrice ha creato un protagonista interessante; non originale, come ho detto di Van Helsing si parla ovunque dove ci sono vampiri, essendo il famoso cacciatore, eppure lei è riuscita a dargli un punto di svolta, o meglio ad approfondire questo personaggio, un passato, una famiglia, la descrizione della sua mente curiosa, il punto in cui da scienziato è passato anche a credere ad altro, osservando il mondo e quanto accadeva non solo come un medico, come un uomo di scienza, ma anche scrutando oltre il primo impatto, quella che sembra essere la realtà e vedendo oltre.
Il personaggio è in continua evoluzione. Vediamo prima la parte giovane e curiosa, quella idealista che era il Van Helsing da giovane, e poi man mano il suo crescere, il suo cambiare, il suo diventare l’uomo e il personaggio che compare nella maggior parte dei film.
Allo stesso tempo è circondato da personaggi ben caratterizzati, misteriosi, che lasciano in tutta la lettura un alone di mistero; personaggi che con il loro comportamento spingono il giovane Van Helsing a indagare, desiderare di scoprire, di sapere di più, oltre che voler aiutare gli altri.



Ultimamente i libri soprannaturali - da molto tempo quelli dove si parla o si accenna solo ai vampiri mi avevano sempre deluso - li trovavo troppo veloci, poco caratterizzati per personaggi o descrizioni, troppo assurdi e nella maggior parte dei casi non libri horror, ma romance dove i vampiri millenari si comportano come adolescenti arrapati. Questa volta invece ho avuto tra le mani un libro ben costruito, con una trama complessa. Un libro scritto bene e che ho letto veramente con piacere.
Un romanzo dove l’autrice è riuscita a trasportarmi in un’altra epoca, in città fredde e fumose e in luoghi angusti, dove le ombre prendono il sopravvento e una costante ansia e desiderio di conoscenza si impossessano del lettore.

Una lettura che ho veramente apprezzato e che merita cinque piume.







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