Le ragazze di Shangai di Lisa See



Nella Shanghai di fine anni Trenta, una "Parigi d'Oriente" in pieno fermento culturale, le sorelle Pearl e May vivono una vita agiata e serena. Hanno ventuno e diciotto anni e sono molto unite, pur essendo diversissime: Pearl, nata nell'anno del drago, è tenace e ha uno spiccato senso del dovere, mentre May, nata nell'anno della pecora, ha un carattere più docile. La loro famiglia, grazie alle attività del padre, gode dei privilegi della borghesia di Shanghai: una bella casa, servitori a disposizione e denaro per comprare abiti eleganti e frequentare i locali alla moda. Le due sorelle non hanno bisogno di lavorare e fanno le modelle per hobby, posando per un giovane pittore. Fino a che tutto cambia. Fino a che, un giorno infausto, il padre perde l'intero patrimonio al gioco e si vede costretto a vendere le proprie figlie, dandole in spose a due fratelli cinesi che vivono a Los Angeles. Mentre i bombardamenti giapponesi imperversano sulla loro città, Pearl e May intraprendono un viaggio lungo e travagliato che le porterà nel Sud della Cina e poi, attraversato il Pacifico, nella Città degli Angeli. Qui, nei sobborghi di Chinatown, avrà inizio per loro un nuovo capitolo: la ricerca infaticabile dell'amore in un matrimonio con uno sconosciuto, l'insidioso richiamo di Hollywood, la lotta quotidiana contro le discriminazioni e la nascita di una nuova vita in cui riporre speranze che si credevano perdute…


Quando mi fu regalato questo romanzo, non avevo idea che mi sarebbe piaciuto così tanto. Non leggo molte opere ambientate nell'Estremo Oriente; non per qualche sorta di pregiudizio, ma semplicemente perché raramente mi sono stati consigliati tali romanzi. 
Per questo, quando mi hanno regalato Le ragazze di Shangai, ero davvero tanto curiosa di scoprire con esattezza di cosa parlasse.
E alla fine il romanzo mi è piaciuto tantissimo. Le ragazze di Shangai racconta una storia lunga, profonda e carica di dolore.
Il punto focale, almeno all'inizio, è centrato sull'imprevedibilità della vita: per quanto le due sorelle si sentano sicure e vivano felici, presto si renderanno conto che la vita reale raramente è così buona. Ciò che sono costrette a sopportare, poi, contribuirà ad indurirle, a renderle forti anche se in modo diverso l'una dall'altra.
Non è stato un romanzo facile da leggere: il carico emotivo è alto in tutta la sua lunghezza e ad un certo punto mi è venuto quasi da dire basta. Era terribile che i protagonisti continuassero a soffrire in quel modo.
Poi, mi sono resa conto che in realtà questo contribuiva a rendere il tutto molto credibile, molto vero ed autentico.
Nonostante entrambe le sorelle siano fatte di luci ed ombre, il lettore sicuramente simpatizzerà di più per la maggiore, Pearl. Pearl è quella tra le due che ha più spirito di sacrificio, quella che accetta in qualche modo il suo dovere e che dimostrerà davvero una grande forza interiore.
Nonostante tutto, nemmeno la vita di May è stata facile: anche lei si trova costretta ad affrontare eventi troppo grandi, troppo gravosi. La sua risposta emotiva è diversa da quella della sorella, ma nella vita reale non c'è mai un modo completamente giusto e uno completamente sbagliato di reagire alle cose.
È proprio questo il bello dei romanzi molto realistici: ognuno può dare una diversa interpretazione, sentirsi più vicino ad un personaggio che ad un altro, e non sarebbe comunque sbagliato.
Ve lo consiglio? Sicuramente, ma fate attenzione: se siete un po' emotivi, ricordate di tenere accanto a voi fazzoletti pronti all'uso.

Alla prossima recensione.


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