Giro di vite di Henry James


Due bambini orfani vengono affidati alle cure di una giovane governante. Il clima iniziale è di idilliaca serenità, poi nella vicenda iniziano a insinuarsi le misteriose presenze di due servitori, ormai morti, che nella convinzione della governante hanno corrotto i bambini, e altri segnali inquietanti. I servitori sono davvero fantasmi? I bambini sono corrotti o innocenti? L'istitutrice è una visionaria? 


In questo periodo sono in fissa con le storie di fantasmi, per cui sono andata a recuperare questo libro nella mia libreria. Lo avevo acquistato qualche anno fa, ma non avevo trovato il tempo di leggerlo.
Finalmente l'ho fatto e ho trovato una storia straordinaria. Forse non mi ha spaventata quanto altri libri che ho letto ultimamente, come per esempio La scatola a forma di cuore di Joe Hill, forse non trasmette lo stesso livello di ansia e tensione di L'incubo di Hill House di Shirley Jackson, ma Giro di Vite è una storia di fantasmi degna di questo nome, in pieno stile gotico tipico del genere.
Non mi ha spaventata più di tanto, ma non è questo il punto del romanzo: il vero punto focale è quanto noi lettori siamo disposti a credere.
Infatti, l'ambivalenza dell'interpretazione porta a credere sia che i fantasmi esistano sia che non esistano.
Si può scegliere di credere nella versione soprannaturale, con i fantasmi che tormentano i fanciulli e che cercano in tutti i modi di corromperli, o nella versione più reale, in cui è l'istitutrice a vedere cose che non esistono.
Certo, arrivati alla fine del romanzo, che non vi svelo, ognuno ormai avrà una propria idea che potrebbe venire confermata o smentita dalle ultime parole del libro.
Quel che mi piace di queste opere è che lasciano largo spazio interpretativo al lettore, stimolando la sua fantasia.
E il bello è che nessuna interpretazione è sbagliata, ma chiunque può farsi una propria idea di come siano andate le cose.
Lo stile della cornice amplifica la sensazione di molteplici interpretazioni: visto che la storia ci viene letta da un uomo che ha conosciuto l'istitutrice, ma che ora lei non c'è più, non possiamo sapere quanto di quello che lei ci narra sia vero e quanto sia frutto della sua fantasia o di una malattia psicologica. Questo rende, a mio parere, la lettura ancora più interessante.
Personalmente, ho sempre amato i romanzi di questo genere e non ho avuto alcuna difficoltà nella lettura, nonostante lo stile risulti un po' datato in alcuni punti.
Mi è piaciuto che la mia edizione avesse il testo inglese a fronte; in alcuni momenti, leggere lo stile originale dell'autore, senza il filtro del traduttore, è stato interessante per capire meglio i meccanismi che regolano la narrazione.
Se amate le tipiche storie di fantasmi, ve lo consiglio vivamente. Se l'avete letto, mi farebbe piacere sapere qual è stata la vostra interpretazione, a che conclusione siete giunti una volta terminata la lettura.
Come voto, ho deciso di dare quattro piume e mezzo, ma solo perché mi sarebbe piaciuto farmi spaventare un po' di più. Per il resto, l'ho trovata una lettura davvero tanto stimolante.

Alla prossima recensione.


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