BFF – Best Friends Forever, di K.C. Wells (Anteprima)


Trama:
Sto per fare qualcosa di straordinario che potrebbe cambiare… tutto.
Ho conosciuto Matt in seconda elementare, e da allora siamo inseparabili. Abbiamo frequentato le stesse scuole, abbiamo studiato allo stesso college. Abbiamo trovato lavoro nella stessa città e condiviso un appartamento. E quando la mia vita ha preso una svolta inaspettata, Matt era lì accanto a me. In ogni momento importante della mia vita, lui c’era. E la cosa più meravigliosa è che, dopo tutti questi anni, siamo ancora migliori amici.
Il che mi porta a questo momento, in cui tutto potrebbe finire: vorrei dirgli che lo amo, che lo amo davvero, ma ho paura di come reagirà. Devo trovare il modo giusto per farlo, perché rischio di perderlo… per sempre.



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K.C. Wells è sempre una garanzia, o almeno solitamente lo è. Con questo romanzo ho avuto un po’ di attriti, se dovessi terminare qui così con queste poche righe la mia recensione e mi chiedeste di dare un voto, ne avrei due, un cinque per stile, un due per la storia e per come sono stati caratterizzati i personaggi.
Solitamente è molto più brava, i suoi personaggi sono molto più profondi; in questo caso ho apprezzato il modo in cui è stata costruita la storia; la sua dolcezza, anche l’idea complessiva è molto molto carina, eppure in un certo qual modo mi è sembrato che mancasse qualcosa.
Il rapporto tra David e Matt è dolcissimo, sin da quando sono bambini c’è una sintonia, un’attrazione tra i due, ma di certo non si può dire che sia attrazione sessuale, non quando hanno solo otto anni. Quello che li lega, inizialmente, è la solitudine di entrambi, ma man mano tra di loro nasce una sorta di alchimia. Diventano migliori amici, ma non solo: sono dipendenti l’uno dall’altro, una sorta di relazione esclusiva che non comprendono per molto tempo, continuando a rimanere amici, senza pensare di essere l’uno innamorato dell’altro, mantenendo per molto tempo quella stessa ingenuità fin da quando erano solo dei bambini.
Come l’autrice descrive questo legame lo apprezzo tantissimo, ma, come ho accennato sopra, in tutto il libro manca qualcosa: qualche incomprensione, ma non solo, la completa mancanza di gelosia da parte di Matt, di attaccamento o disperazione. Matt è un personaggio un po’ piatto. Comprendo che il libro sia tutto raccontato da David, che vede gli avvenimenti attraverso i suoi occhi, pertanto trapelano molto i suoi sentimenti, le sue opinioni, eppure Matt è piatto.
L’unico momento in cui trapela una forma di sentimento, di panico, è quando corre il rischio di perdere per sempre David.
La parte migliore del libro è la descrizione di quando sono bambini, il periodo di crescita, dal momento in cui si sono conosciuti, fino all'adolescenza. Ho apprezzato anche il cambiamento di carattere, di comportamento da parte di entrambi; o meglio, David sembra essere rimasto sempre in un unico limbo, la sua vita, i suoi interessi incentrati sulla sua famiglia, sullo studio e su Matt. Troppo timido per instaurare un qualche altro tipo di rapporto, di amicizia, o forse troppo legato a Matt con il terrore di perderlo.
Matt, al contrario, pur mantenendo un forte legame con David, cresce in maniera differente, è più aperto, pronto a sperimentare. Lui inizia a uscire con una ragazza, ad avvicinare altre persone per avere anche altri amici, ma tutto questo è dovuto più che altro al comportamento stupido di suo fratello maggiore, piuttosto che il vero e proprio desiderio di creare altri legami.



La parte veramente dolce è verso la fine, quando i genitori affermano di aver sempre saputo che tra i due ragazzi c’era qualcosa di più profondo, qualcosa che andava oltre l’amicizia. Si sono accorti del loro legame, del loro comportamento, di piccoli gesti inconsapevoli che si scambiavano, ma che non sono sfuggiti agli occhi degli adulti.
E questi adulti, invece di opporsi, di allontanarli, di alzare la voce, sono stati giusti, hanno lasciato che il tempo facesse il suo corso, osservando e dando consigli, senza però mai intromettersi nel rapporto creatosi tra i due.
Quella che ho avuto tra le mani è stata una lettura piacevole per alcuni versi, ma che non mi ha convinto del tutto, pertanto non avrà il massimo dei voti, ma nemmeno il minimo, una via di mezzo. Una lettura leggera che consiglio a chi apprezza il genere.

Tre piume e mezza.



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