Salve, oggi vi parlo di un’altra delle novelle legate al
mondo delle Antiche Razze create da Thea Harrison: Devil’s Gate, ciclo Razze Antiche 4.6.
Trama:
Quando scocca la scintilla tra
una medusa e un vampiro, non c’è scampo né per gli uomini, né per le donne e
tantomeno per i serpenti…
Come
medico legale, la medusa Seremela Telemar si è sempre sentita più a suo agio a
chiacchierare con un cadavere che con un drink in mano. Ma quando Vetta, la sua
ribelle nipote, decide di andare a Devil’s Gate, una città senza legge che è
spuntata da un giorno all’altro a causa di una moderna corsa all’oro, sa che
deve tirarla fuori di lì prima che la ragazza si metta nei guai. Sebbene sia
fiduciosa nell’abilità dei suoi serpenti di difenderla dagli attacchi, Seremela
è po’ nervosa al pensiero di dover sfidare da sola il moderno Wild West.
Il
vampiro Duncan Turner non ha intenzione di lasciare che la sua collega affronti
in quel caos da sola. Il suo potere di vampiro e la sua fama di avvocato lo
rendono l’alleato perfetto, e il fatto che abbia già messo gli occhi su
Seremela per ragioni… più personali, non è certo un male. Comunque, qualsiasi
pensiero romantico scompare quando arrivano a Devil’s Gate e apprendono che
Vetta verrà impiccata all’alba.
Per
salvare Vetta e loro stessi, Seremela e Duncan dovranno combattere il fuoco con
la forza e la magia con le zanne. E dovranno pregare di uscire vivi da Devil’s
Gate.
***
Triskell Edizioni con
grande celerità e impegno sta pubblicando una ad una le novelle di questa saga (che
non sono poche), che io sto adorando.
In questo racconto troviamo come protagonista una figura davvero affascinante: una medusa. Non è
come possiamo aspettarcela, ovvero malvagia che trasforma in pietra chi la guarda. In questo mondo le meduse sono esseri rari e tranquilli, che vogliono solo vivere in pace. In questo caso
ne conosciamo tre, tutte donne e tutte con caratteri diversi: Seremela la
protagonista, sua sorella Camilla che conosceremo poco, che risulta essere una
figura debole incapace di affrontare i conflitti e che si affida sempre alla
sorella, e infine Vetta la figlia di Camilla (già apparsa nel finale di Male
naturale), poco più che ventenne, sempre in contrasto con la madre e col mondo,
che si caccia molto spesso nei guai.
Per lei Seremela deve
affrontare un viaggio a Devil’s gate per recuperarla e portarla a casa, ma
questo non è il posto più tranquillo del mondo, anzi è una tendopoli dove
vivono non si sa quanti umani e creature fantastiche, alla ricerca di quel poco
di potere di cui la zona è pregna, dove non esistono leggi e dilaga la
corruzione e la violenza.
Seremela è un personaggio
davvero interessante: è una medusa che da poco lavora come medico legale per
Carling e Rune (protagonisti del 3° libro della serie, Il bacio del serpente) e
Duncan, un avvocato vampiro davvero affascinante. È una persona timida che si
sente a suo agio solo parlando di lavoro o con un cadavere da analizzare; ha la
testa ovviamente ricoperta di serpenti abbastanza lunghi al posto dei capelli,
che si comportano in modo indipendente, infatti spesso non riesce a controllarli,
mettendola in imbarazzo; il loro morso non è letale, ma può essere pericoloso
in base a quanti morsi si subiscono. Molti hanno paura di lei, e della sua
sibilante chioma, tranne Duncan, prima progenie di Carling come vampiro. Lui è un
avvocato formidabile, acuto, forte, che non sbaglia mai. La sua vita è sempre
appesa ad un filo, infatti la vita dei
vampiri non è facile, sempre a un passo dalla morte con il sole che può
incenerirli in un batter di ciglia, ma Duncan affronta questo problema senza
timore o rinchiudendosi come molti vecchi vampiri; ha smesso di avere paura e
affronta la questione giorno per giorno, con le sue dovute precauzioni. Si
unirà a Seremela nel suo viaggio per salvare Vetta.
I personaggi sono davvero
interessanti (ed anche le loro interazioni) e nonostante le pagine siano poche,
le loro personalità sono sviluppate in maniera abile; questo invece non
si può dire della storia: le basi erano davvero buone e gli spunti intriganti,
ma ahimè la trama si sviluppa poco, sempre per le poche pagine a disposizione.
Manca dell’azione vera e propria, ce n’è giusto un accenno, ma nulla di
eclatante che ti lascia senza respiro, non c’è pathos né un climax vero e
proprio.
Un altro elemento interessante
è il ritrovare, anche solo nominati, molti personaggi degli altri volumi, molti
di più rispetto alle altre novelle.
Anche qui il filo conduttore
sono i tarocchi che alla fine andranno in nuove mani e chissà nella prossima
novella cosa ci aspetterà, sono davvero curiosa.
In conclusione, la storia non mi ha deluso, ma
rispetto ai precedenti mi aspettavo qualcosa di più, risulta comunque una
lettura davvero piacevole che si merita un bel 4.
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