House of Cards di Michael Dobbs



"La politica richiede sacrificio. Il sacrificio degli altri, ovviamente. Per quanto un uomo possa ottenere, sacrificandosi per il suo paese, è comunque più conveniente lasciare che siano gli altri a farlo per primi. Il tempismo, come dice sempre mia moglie, è tutto". Questa è una delle massime di Francis Urquhart, per alcuni semplicemente FU, una specie di patrizio solitario, aristocratico molto vecchio stile, che ha passato l'età della maturità, dopo aver dedicato la propria vita alla politica, all'ombra di Westminster. È arrivato ai vertici del suo partito, pur incarnando un ruolo in apparenza lontano dai riflettori. È il più stretto consigliere del primo ministro e anche il custode dei segreti degli uomini che gli siedono accanto. Segreti molto personali, debolezze, fragilità, vizi: parole che nella carriera di un uomo politico rappresentano pericoli mortali, perché incompatibili con il ruolo di potere che riveste. Ed è questo materiale che Francis decide di sfruttare per raggiungere la sua vetta personale. Da dietro le quinte di una fase politica difficile e incerta, questo regista impeccabile riesce a muovere tutti, pedine di un gioco spietato, dove il ricatto diventa un raffinato intreccio narrativo. Di quale materia siano fatti potere e ambizione, quali siano i legami tra l'informazione e i destini politici di un paese, lo scoprirà Mattie Storin, tagliente cronista politica, decisa a stanare la verità su una crisi di governo in cui nulla sembra accadere per caso.


Se anche voi, come me, vi siete abbonati a Kindle Unlimited ma non sapete proprio da dove iniziare, oggi ho deciso di consigliarvi forse il primissimo romanzo che ho letto dopo essermi abbonata.
Certo, non è proprio un titolo sconosciuto, ma se devo essere sincera il romanzo non è così famoso quanto l'adattamento statunitense.
Sto parlando di House of Cards, romanzo dello scrittore britannico Michael Dobbs. Chi non ha sentito parlare dell'omonima serie tv con Kevin Spacey prodotta da Netflix?
Eppure, prima della serie americana è uscita una miniserie inglese ed entrambe sono tratte dal romanzo di Dobbs.
Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, ma sono rimasta piacevolmente sorpresa dal romanzo.
Nonostante l'ambientazione inglese, il romanzo mantiene perfettamente i toni e le atmosfere della serie di Netflix, proprio ciò che avevo tanto amato della prima stagione.
La storia è abbastanza simile, o almeno si possono facilmente percepire i punti in comune tra le due vicende, nonostante le ovvie differenze.
Lo consiglio?
Sicuramente: nonostante mi aspettassi un polpettone politico, il romanzo scorre in maniera molto piacevole ed è perfetto per un intrattenimento che però richieda un po' di concentrazione.
Se siete troppo stanchi la sera, magari rimandate la lettura di House of Cards ad un altro momento.
Visto che con la serie tv mi sono arenata un po' e sono ferma alla stagione quattro, ho deciso che leggerò anche gli altri due libri della trilogia di Dobbs, per vedere se invece la controparte cartacea riuscirà a soddisfarmi di più.
Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere la vostra con un commentino qui sotto.

Io vi do appuntamento alla prossima recensione!



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