Bird Box (film 2018)



Cosa succederebbe se improvvisamente non puoi più fare affidamento sulla vista? Se sei costretto a scappare con una benda sugli occhi perché qualunque cosa vedrai ti porterà alla morte?
E’ quello che accade a Malorie quando degli strani esseri appaiono sulla terra: non si sa chi siano né cosa vogliano. Nessuno ne conosce l’aspetto, perché vederli porta alla morte.
Riuscirà Malorie a salvare se stessa e due bambini, navigando su un fiume e diretta ad un luogo sicuro, con gli occhi coperti da una benda?


Buongiorno, Piume! Era un po’ che volevo scrivere questa recensione, ma ho dovuto metabolizzare un po’ questo film prima di farlo.
Bird Box è un film del 2018 distribuito in Italia da Netflix, diretto da Susanne Bier e interpretato da Sandra Bullock, Trevante Rhodes, Jacki Weaver, Rosa Salazar, Danielle Macdonald, Lil Rel Howery, Tom Hollander, Colson Baker, BD Wong, Sarah Paulson, John Malkovich, David Dastmalchian, Parminder Nagra, Taylor Handley, Amy Gumenick e Keith Jardine.
Non è stato un film facile da vedere, perché mantiene la tensione molto alta per quasi tutta la durata. Tra l’altro, l’idea di non poter vedere, di non poter nemmeno sapere che forma ha questo nemico, per me è terrificante e mi ha spaventata davvero molto.
Tuttavia, dopo aver ragionato a mente fredda, mi sono resa conto che effettivamente il film ha delle pecche, dei punti che mi sono risultati poco chiari e che non mi hanno convinta appieno.
Nonostante tutto, il film mi è piaciuto molto: mi piace che il personaggio principale abbia un percorso di crescita personale, dovuto anche a tutto ciò che ha subito. Tuttavia, questo percorso non è immediato; il suo cambiamento avviene pian piano, non basta il primo trauma che subisce a renderla diversa, e anche questo mi è piaciuto molto.
Quel che non mi ha convinta è l’interazione con Tom, soprattutto nella seconda parte del film, quando le due linee narrative – perché il romanzo è raccontato sia nel presente, dove lei naviga sul fiume con due bambini, sia nel passato, dove viene spiegata l’origine di tutto – finalmente convergono. Ci sono elementi che mi hanno fatta storcere il naso, ma che non specificherò qui per non fare spoiler. Tuttavia, se avete visto il film, mi farebbe piacere sapere se anche voi avete avuto le mie stesse impressioni oppure no. Fatemelo sapere con un commentino qui sotto.
Bird Box è tratto da un romanzo che in Italia è intitolato “La morte avrà i tuoi occhi” di Josh Malerman. Non ho letto il libro, pertanto non so quanto le due storie siano differenti.
Sono curiosa di leggerlo, ma non ora: il film mi ha inquietato abbastanza e non sono ancora pronta a rituffarmi in una storia come questa.
Se invece a voi il genere piace moltissimo e ne volete ancora, vi suggerisco di leggere una raccolta di racconti che mi ha molto ricordato il film Bird Box: Storie della tua vita di Ted Chiang (uno dei racconti di questa raccolta ha ispirato il film Arrival).
Credo che a questo film darò il voto di quattro piume, perché nonostante le cose che non mi sono piaciute rimane un film fatto bene, che mi ha inquietato tantissimo, certo, ma era appunto il suo scopo.

Ricordate di farmi sapere la vostra e ci vediamo alla prossima recensione.



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