Men in Black: International (Film 2019)


Men in Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l'agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly - questo il vero nome dell'agente - era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.
Non avendo subito la cancellazione dei ricordi, Molly è cresciuta con un solo desiderio nella vita, quello di rintracciare il quartiere generale dei Men in Black. Grazie alla sua determinazione, conquista l'agente O (Emma Thompson) e viene reclutata tra i MiB della cellula londinese. Nella capitale inglese M incontra High T (Liam Neeson), che le assegna come partner il biondo e affascinante agente H (Chris Hemsworth). Sarà proprio quest'ultimo, nonostante il suo carattere un po' ribelle, a insegnarle le basi per affrontare le creature aliene.
Hight T decide di affidare alla coppia una missione delicata: combattere una specie aliena in grado di prendere le sembianze degli agenti e scovare la talpa che si nasconde nell'organizzazione...


Quelli che, come me, sono cresciuti negli anni '90, non possono non ricordare i mitici Men in Black. La serie di film di fantascenza sugli uomini in nero ha saputo conquistare un posto speciale nel cuore degli appassionati, nonostante qualche scivolone verso il basso già ai tempi del terzo capitolo. Si può quindi immaginare che l'annuncio di questo nuovo episodio fosse accompagnato da una forte dose di curiosità, visto e considerato che sono passati quasi dieci anni dall'ultima neuralizzata. Mi dispiace dire che siamo di fronte ad un prodotto discretamente valido, ma che si limita a fare il compitino senza mai brillare davvero (se mi passate la battuta...).

Iniziamo dal problema principale: questo non è un seguito ma uno spin-off, il che vuol dire che chi sperava di rivedere gli agenti K e J sul campo resterà deluso. C'è qualche rimando qua e là, ma a farla da padrone è la nuova coppia di protagonisti, ovvero M e H. Chi tra il pubblico bazzica anche i film della Marvel li riconoscerà per i ruoli di Thor e Valkyria, ed infatti l'impressione generale è quella di trovarsi di fronte ad un Thor 3.5 (addirittura c'è una citazione al riguardo, neanche troppo nascosta). L'alchimia tra i due attori funziona abbastanza bene anche qui, ma in parte sono i due personaggi che non convincono fino in fondo. M è la quota rosa del film, l'elemento femminile che mancava agli altri capitoli (e infatti ci sono un paio di battute al riguardo, giusto per farlo notare), e la Thompson se la cava abbastanza bene nei panni della novellina che deve imparare il mestiere, anche se il paragone con il Will Smith dell'epoca è davvero inglorioso. L'agente H di Chris Hemsworth è chiaramente figlio della vena comica scoperta dall'attore negli ultimi anni (vedi il reboot di Ghostbuster e il già citato Thor: Ragnarok), ma in buona parte delle situazioni le battute e le gag comiche sono veramente buttate lì tanto per, e risultano davvero un po' forzate. Neanche i villain si salvano da un giudizio negativo: inconsistenti, insipidi e senza una vera motivazione malvagia (anche se devo ammettere che gli effetti speciali legati alle loro apparizioni sono tra i più belli mai visti). In questo deserto creativo c'è però un'oasi rigogliosa: Pedino, la spalla comica del film, che personalmente ho adorato alla follia. I livelli di sarcasmo e simpatia che raggiunge questo cosino di neanche trenta centimetri d'altezza sono notevoli, e l'integrazione con la coppia di protagonisti è ottima.

Peccato inoltre per le scelte di ambientazione: la dicitura International del titolo lasciava presuppore che, dopo anni di avventure nella sede Newyorkese, avremmo finalmente visto come venivano gestiti gli alieni anche nel resto del mondo. Anche in questo caso si sente un pò di delusione: nonostante il vasto numero di location visitate, tra Londra, Parigi e Marrakesh (che sta diventando una costante dei film d'azione e spionaggio), l'impressione generale è che il giro turistico per il mondo sia stata solo una scusa per utilizzare scenari diversi, in quanto non viene approfondito come alieni e agenti si comportino a seconda della zona, ma sembra che in qualunque paese ci si trovi vengano sempre usati gli stessi trucchi e schemi di New York. Giusto per dirne una, la sede dei MIB di Londra è virtualmente indistinguibile da quella di americana: qualche elemento scenico a tema londinese avrebbe giovato all'atmosfera, secondo me.

Niente da dire invece sul fronte effetti speciali: ci sono più di vent'anni tra questo e il primo capitolo, e si vedono tutti. Ottime anche le musiche, con un sapiente uso del tema originale rimaneggiato più volte.

In definitiva, un'occasione mancata. Poteva essere l'occasione per il rilancio di una grande saga di fantascienza, e invece si ritrova ad essere un film semplicemente piacevole, adatto ad una sera in compagnia, ma che non lascia molto altro.



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