Trama:
Tra il padre tiranno e il fratello dissoluto, Percival Endicott Whyborne ha sufficienti familiari problematici con cui doversela vedere. Perciò, quando sua sorella torna a Widdershins, chiedendo il suo aiuto per risolvere il mistero di una nave trovata alla deriva, Whyborne è riluttante a lasciarsi coinvolgere. Questo fino a quando un brutale omicidio non lo colpisce direttamente, obbligando lui e Griffin ad accettare il caso.
L’indagine li porta a scoprire una cospirazione fatta di ricatti, omicidi e magia nera. Ma il segreto peggiore di tutti è quello interno alla famiglia stessa, uno che distruggerà tutto ciò in cui Whyborne aveva sempre creduto, non soltanto della sua famiglia, ma anche di se stesso.
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Buongiorno, Piume; come al solito la puntualità non è il mio forte, ma cosa posso farci, per quanto sia multitasking, non riesco a fare troppe cose contemporaneamente, soprattutto se le voglio fare bene, quindi o leggo, o scrivo, o recensisco. Al momento la mia priorità è scrivere, sono in un momento d’ispirazione che non voglio farmi sfuggire e quando non scrivo vorrei leggere anche qualche libro che ho lasciato indietro nei mesi passati. Mi sento tanto una brutta persona, ho dei libri comprati la scorsa estate e ancora mai aperti.
Lo so, non sono l’unica che è in questa situazione, quindi abbiate pazienza, le recensioni arriveranno pian piano.
Oggi vi parlerò del quinto romanzo della saga Whyborne e Griffin; chi segue il blog conosce la mia passione per questa serie e per la loro autrice, me ne sono innamorata al primo volume guardando solo la copertina e ora per me sono una dipendenza.
Come ogni serie lunga, ci sono dei libri che ho preferito e altri un po’ meno, però in questo caso quelli di Whyborne e Griffin si eguagliano un po’ tutti, anche se i primi due rimangono i miei preferiti, come è entrato nel mio cuore quest’ultimo.
Stirpe, quinto romanzo della serie, edito anche questo dalla Triskell edizioni è un vero e proprio punto di svolta della saga.
In questo libro conosciamo personaggi nuovi che in futuro avranno un ruolo fondamentale all’interno della saga, conosciamo il ramo inglese della famiglia di Whyborne, ma soprattutto i motivi per i quali il suo bisnonno ha lasciato l’Inghilterra per trasferirsi nella fredda e costiera città di Widdershins, un luogo apparentemente calmo, ma che nasconde tanti segreti.
E così, in questo libro, sempre narrato dal punto di vista di Whyborne, man mano vediamo una sua nuova trasformazione, a livello caratteriale. Man mano scopriamo che sotto strati di insicurezze e di paure c’è un uomo forte che aveva solo bisogno di trovare il coraggio e anche il suo posto nel mondo. E così Whyborne è cresciuto ulteriormente, ha preso finalmente in mano le redini della sua vita, affrontato mostri, altri stregoni, ma soprattutto ha affrontato la sua famiglia.
Jordan L. Hawk ha dato dimostrazione con questo romanzo di essere una scrittrice fenomenale, un’autrice che ha impostato e ragionato su una serie nel suo completo, perché ogni parola scritta, ogni affermazione, ogni avvenimento avevano un motivo. Un motivo che ci ha portati fino a questo romanzo e quanto accaduto leggendo le sue pagine.
L’autrice con il primo romanzo ha dato il via a una storia emozionante e complessa, ma in tutti gli altri ha disseminato indizi, frasi, parole, ma anche descrizioni che hanno portato il lettore a rimanere stupito di quanto accaduto in Stirpe, ma poi ragionandoci era tutto così lampante, naturale.
Amo a ogni libro Whyborne, perché cresce, perché impara e giorno dopo giorno diventa un uomo forte, pronto a prendere in mano le redini della sua vita, anche se prendere decisioni in alcuni momenti porta a fare errori, ad avere segreti con la persona di cui si è innamorati, ma soprattutto a comportarsi come un ragazzo. Ho adorato quel Whyborne un po’ ribelle e testardo, e con lui Jordan L. Hawk ha dato dimostrazione di come sappia gestire i personaggi, facendoli evolvere; anche se noi abbiamo letto cinque romanzi, i personaggi non sono mai statici, tutt’altro, scopriamo un lato di loro, una parte del loro carattere, una nuova sfaccettatura a ogni lettura. Li vediamo crescere e mutare sempre di più, prendendo di volta in volta consapevolezza di se stessi e del loro rapporto.
Un punto che amo di questa saga poi è il modo in cui la stessa Widdershins viene usata, sia nel primo romanzo, che nel terzo e poi in questo: la città, i suoi luoghi hanno un ruolo fondamentale, come se la stessa cittadina costiera, uggiosa e piena di misteri, sia un personaggio a sé stante, vivo. Un personaggio che sa alla perfezione chi gli appartiene, chi deve vivere in quel luogo senza mai abbandonarlo.
Una città viva, che lega a sé gli abitanti, coloro che sono nati in quel luogo, come se fossero suoi figli, permettendogli di andare via, ma riportandoli sempre tra i suoi vicoli scuri, sulla costa, in un luogo che sembra essere separato dal resto del mondo, dove la vita, le regole, scorrono in maniera differente.
Stirpe è l’ennesima dimostrazione di una scrittrice di talento, un libro dalle descrizioni vivide, che travolge di emozioni, che queste siano i momenti hot tra i due protagonisti, ma anche la malinconia. Pagina dopo pagina si avverte chiaramente il vento sferzare, l’umidità, l’odore del mare, mentre il cielo è scuro e carico di pioggia e il sale si attacca sulla pelle.
Con le sue descrizioni Jordan L. Hawk trascina i suoi lettori in un altro luogo, in un altro tempo e alla fine del romanzo è difficile lasciare quei luoghi, tanto che per giorni li sogno a occhi aperti.
Cinque piume, perché non ne diamo di più.
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