X2 di Zan Tetsuken (Manga 2019)


Nax e Xan convivono in un solo individuo. Nax, infatti, è figlio dell'eletto supremo del pianeta Kethorlac, ed è stato posseduto da un'entità che ha detto di chiamarsi Xan, la cui missione è prepararlo a prendere il posto del padre un giorno nel novero dei grandi eletti della luce. Nax, però, è un personaggio abbastanza atipico. Piuttosto schivo e poco incline alla popolarità, egli vive defilato, parlando tra sé e sé, spiegando a tutti - o almeno provandoci- che in lui c'è uno spirito guida.... peccato che nessuno gli dia mai retta.
All'ennesima scazzottata in città il padre, però, perde le staffe, e dopo un litigio cui segue una notte in cella, la storia prende una brutta piega. Riuscirà Nax ad acquisire un potere sufficiente a sconfiggere il padre in uno scontro generazionale ai limiti del potere estremo?
(trama tratta dal sito dell'editore, Mangasenpai).


Ammetto di non essere mai stato un grande fautore del fenomeno euromanga, ovvero i fumetti disegnati da autori europei ma secondo lo stile grafico dei manga giapponesi. Negli ultimi anni ho iniziato ad interessarmi un po' di più all'argomento, complici le numerose opere valide che hanno iniziato ad affacciarsi sul mercato (Radiant in primis, pubblicato da Mangasenpai prima e da J-Pop poi). Su questo volume, in particolare, ci sono finito quasi per caso, complice l'anteprima ad una fiera del fumetto vicino a casa, dove ho avuto l'occasione di farmi una bella chiaccherata con l'autore (che ringrazio tra l'altro per avermi chiarito un paio di dubbi sorti in corso lettura).
Con mia sorpresa, mi sono trovato tra le mani un prodotto valido, ben scritto e con una storia scorrevole, pur se non esente da qualche magagna (di cui adesso andremo a discutere).

Partiamo dalla storia: di base è il classico canovaccio shonen a base di poteri speciali, avversari da battere e via discorrendo che non stufa quasi mai e funziona bene. Inoltre ho trovato interessante il fatto che le abilità e le trasformazioni dei vari personaggi abbiano radici bibliche o comunque derivanti dalla mitologia cristiana, una cosa che raramente si trova nei manga giapponesi. Non posso dire che siano presenti grandi colpi di scena o elucubrazioni mentali particolari, ma la lettura è piacevole e divertente. L'autore poi è stato bravo ad infarcire il volume di citazioni prese dalla cultura nerd degli anni '80 e '90, che creano siparietti comici davvero carini.
C'è anche spazio per una chicca legata ai nomi dei personaggi: quasi a voler omaggiare Dragon Ball (dove se ricordate quasi tutti i nomi sono legati a cibi od oggetti di uso quotidiano) anche qui c'è un filo conduttore che li lega tutti quanti. Io personalmente l'ho inquadrata subito per motivi di lavoro, ma per altri potrebbe non essere così immediata.
Anche sul fronte disegni non c'è da lamentarsi: la base è chiaramente quella di Dragon Ball (ancora), ma riadattata in uno stile fantasy medievale sicuramente più adatta al tema dell'opera. Le scene d'azione sono ben costruite, e c'è un certo dinamismo nelle vignette (seppur con qualche scivolone).

Se proprio si vuole trovare un difetto a quest'opera, posso soltanto dire che è troppo corta: come purtroppo ho già visto altre volte (sia in volumi unici che in serie da 2-3 volumi) si percepisce l'avvio di una storia che poteva avere molto da raccontare, ma che invece si conclude con un finale aperto che lascia un po' di amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere. 



Commenti