Questa non è una storia d'amore di Suki Fleet


Trama:
Quando la mamma di Romeo esce di casa per non tornare più, il quindicenne si ritrova senza un tetto e a cercare di sopravvivere sulla strada. Muto e terrorizzato, il suo silenzio lo rende vulnerabile; una notte viene aggredito da una gang di altri giovani come lui ma viene soccorso da un ragazzo che si impegna a proteggerlo da lì in avanti.


Julian ha solo due anni in più di Romeo. Scappato da una vita in famiglia sempre più violenta, Julian è stato infatti costretto a compiere scelte molto difficili e si ritrova a vendere se stesso per sopravvivere. Proteggere Romeo gli dà la possibilità di cambiare, gli dona uno scopo di vita, gli offre speranza ma nonostante cerchi di dimostrarsi forte e di gettarsi alle spalle i passati problemi con la droga, vivere come sono costretti a fare lo sta lentamente distruggendo e gli insinua il dubbio di non essere forte abbastanza.



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Ho scoperto questa autrice per caso, con una sua altra pubblicazione, Volpe, che ho recensito diverse settimane fa (qui potete leggere cosa ne penso), quindi nel momento in cui è arrivata la richesta per questo altro romanzo dal titolo insolito ho deciso di leggerlo, anche se il periodo non è dei migliori, anche se immaginavo che avrei pianto come una fontana.
Ho imparato, già dopo il primo romanzo, che i libri di Suki Fleet mi faranno sempre versare tante lacrime.
La storia di Julian e Romeo è qualcosa di veramente straziante; in alcuni casi ho avuto l’impressione che abbiano un susseguirsi di sfighe a dir poco allucinante, ma nel complesso la loro storia è descritta in maniera perfetta, il rapporto, questo amore che nasce per le fredde strade di Londra, il dover lottare ogni giorno per sopravvivere, per trovare un luogo in cui stare. E poi c’è Julian che cerca in ogni modo di proteggere Romeo, di farlo sopravvivere senza che lui sia costretto a vendere il suo corpo per strada, senza che sia costretto a prostituirsi.



Come ho detto, forse gli eventi drammatici, il susseguirsi di momenti pericolosi che accadono ai due sono veramente tanti, eppure non è tanto quello che succede ai due a colpire il lettore, ma l’introspezione dei personaggi, il dolore e la paura che si avverte durante tutta la lettura, quella forza che hanno nell’aggrapparsi alla vita cercando di sopravvivere un giorno dopo l'altro senza però volersi separare, continuando a stare insieme come fossero una famiglia.
I pericoli, le difficoltà avvicinano sempre di più i due, e man mano li fanno pensare su quali siano i loro sentimenti l’uno verso l’altro.


Lo stile di Suki Fleet è meraviglioso, l'intreccio della trama è stupendo ed è perfetto il modo in cui riesce a far arrivare il dolore e i sentimenti al lettore.
Un libro che vi farà piangere, vi soffocherà, lasciandovi un groppo in gola pagina dopo pagina, mentre affronterete quest’avventura con i due protagonisti, soffrendo con loro, ma anche crescendo con loro, fino a quando non saranno costretti a prendere le loro decisioni, ad affrontare il mondo, ma anche decidere di crescere senza più scappare e correre il rischio di essere separati, per poi ritrovarsi.


L’intera storia lascia un sapore dolce amaro, una malinconia e un dolore difficili da dimenticare, a cui non pensare, fino ad arrivare a un finale, un finale particolare, bellissimo, dolce, ma anche un finale che mostra quanto i due protagonisti siano cresciuti. Non più due ragazzi impauriti che fuggono da tutto per le strade della città, senza chiedere aiuto, ma due giovani adulti con un passato doloroso alle spalle, con un futuro davanti a loro e tante scelte da fare.
Quello che ho letto alcuni giorni fa è stata una lettura difficile da affrontare, nonché una lettura estremamente dolorosa; ho sofferto insieme ai due protagonisti, sono stata male per loro, fino a quando arrivata a fine libro non ho tirato un sospiro di sollievo, finalmente sono riuscita a riprendere a respirare, mentre una parte della mia anima ne era straziata.


Un libro bellissimo, ma dovevo essere preparata psicologicamente per affrontarlo, molto più di altri, allo stesso tempo merita cinque piume.

Bellissimo per tutte le emozioni che ho provato, per ambientazione e stile, ma prego l’autrice al prossimo romanzo di far passare meno sfighe ai protagonisti, a un certo punto erano veramente troppe.



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