Meg, Jo, Beth e Amy sono quattro giovani sorelle che vivono con la madre e la domestica, mentre il padre sta combattendo durante la Guerra di Seccessione.
Durante l’anno in cui il padre è assente, da Natale a Natale, seguiamo le vicende di queste quattro piccole donne, i loro tormenti, le loro gioie, le loro preoccupazioni e i loro interessi.
Insieme a loro, troviamo anche Taddy Lawrence e suo nonno, Zia March, John Brooke e tanti altri personaggi che gravitano intorno alle quattro sorelle.
Un po’ perché questa nuova versione edita da Mondadori è veramente stupenda, un po’ perché il 9 Gennaio uscirà l’adattamento cinematografico diretto da Greta Gerwig, ho deciso di rileggere Piccole Donne, per entrare nel giusto mood delle feste.
La mia primissima copia di Piccole Donne probabilmente era di mia madre e, con mio sommo dispiacere, si è persa nei tanti traslochi che ho fatto da ragazzina.
Però, è un libro che mi è sempre rimasto un po’ nel cuore, per cui non posso farne a meno.
Così, questa rilettura mi è servita anche a tornare un po’ bambina.
I motivi per cui ho amato alla follia Piccole Donne è il ritratto che viene fatto della femminilità, in un’epoca in cui ci si aspettava che la donna fosse poco più che una bella figurina.
Certo, le ragazze March sono vanitose, alcune a volte sono frivole, ma di base sono state educate in un modo molto all’avanguardia per l’epoca.
Jo, che vorrebbe essere un uomo per le libertà che questo comporta, è forse quella più spigliata di tutte, ma anche Meg ha molti momenti in cui si dimostra una ragazza che lotta per ottenere ciò che vuole.
Beth, nonostante la sua incredibile timidezza, è forse quella che a prima vista si nota meno, ma anche lei dà spesso prova di una incredibile tempra morale.
Amy è la sorella che meno apprezzo, forse perché molto diversa da me. Da piccola volevo tanto essere come Jo, mentre credo di essere diventata un po’ Meg, con il corso del tempo.
Perché leggere Piccole Donne?
È quanto mai attuale la storia delle sorelle March. Nonostante sia ambientato durante il XIX secolo, le giovani ragazze possono rispecchiarsi perfettamente nella vita delle quattro sorelle, perché i loro problemi sono molto simili a quelli di una qualsiasi ragazzina attuale.
I primi amori, le insicurezze, la preoccupazione per il padre lontano, o per la malattia che colpirà Beth. Ma anche la voglia di riscattarsi, di restare unite per superare le avversità.
Piccole Donne è come un abbraccio caldo in una giornata fredda, che ci permette di tornare più giovani, che ci dà quella consolazione che forse, ogni tanto, ci serve.
Questa recensione è diventata molto più sentimentale di quello che mi sarei aspettata, ma sono davvero legata a questo romanzo, per cui dovete perdonarmi.
Voi avete amato Piccole Donne quanto me? Qual è il ricordo che vi lega a questo romanzo? Fatemelo sapere con un commento qui sotto, sono molto curiosa.
Io vi auguro una buona lettura e vi do appuntamento alla prossima recensione.
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