La biblioteca dell'anatomista di Jørgen Brekke



Bergen, Norvegia, 1528. Il frate aveva giurato che non avrebbe più messo piede in quella terra maledetta: la terra della sua infanzia, la terra della sua sofferenza. Ma è lì che si trovano i pregiatissimi coltelli che sta cercando da anni, gli strumenti che hanno permesso al suo maestro, Alessandro, di diventare il più celebre anatomista dell'epoca. Per aiutarlo a ottenere una simile gloria, il frate ha dovuto pagare un prezzo altissimo. E ora è giunto il tempo della vendetta. Richmond, Virginia, oggi. Efrahim Bond, il curatore dell'Edgar Allan Poe Museum, ha appena fatto una scoperta sensazionale, che potrebbe risollevare le sorti della sua carriera. Ma i documenti relativi a quel testo arrivato dalla Norvegia saranno l'ultima cosa che vedrà prima di essere messo a tacere per sempre. Trondheim, Norvegia, oggi. È la seconda volta che Jon Vatten è sospettato di omicidio. Cinque anni fa, grazie a un alibi di ferro, è riuscito a dimostrare di non essere il responsabile della morte della moglie e del figlio. Adesso invece è diverso. Perché la vittima è una sua collega, la bibliotecaria Gunn Brita Dahle, e lui è stato l'ultimo a vederla viva e il primo a scoprire il cadavere. Ma Vatten non avrebbe mai potuto commettere quel delitto: la donna, infatti, è stata uccisa seguendo un metodo particolare, un metodo descritto in un enigmatico manoscritto del XVI secolo, il Libro di Johannes, che ora è misteriosamente scomparso...




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Buongiorno, cari lettori. Oggi parliamo di un thriller che mi intrigava parecchio. Devo ammettere che gli unici motivi per cui l'ho acquistato erano la copertina e il titolo, entrambi molto suggestivi.
Tuttavia, devo essere sincera, il romanzo in sé non mi ha presa del tutto: l'azione si svolge in due tempi e in tre luoghi diversi, e ho faticato un po' a raccogliere le fila di ciò che stava succedendo.
Il problema principale è che il romanzo non è riuscito a catturare la mia attenzione. Non che fosse brutto o scritto male, ma le prime pagine non sono riuscite ad accendere in me la luce dell'interesse, per cui sono arrivata alla fine senza quel classico desiderio di trovare il colpevole.
Credo che il problema fosse proprio una narrazione un po' confusionaria, che non è riuscita a farmi concentrare abbastanza.
Sembra che io abbia odiato questo libro, ma non è così: la storia non è male, i personaggi sono anche interessanti.
Il vero problema è che questo romanzo è un thriller, quindi avrebbe dovuto tenermi col fiato sospeso tutto il tempo, invece non ho mai provato questa sensazione.
Era da un po' che non mi capitava, e me ne dispiace, perché avevo davvero aspettative molto alte su questo romanzo.
Magari è proprio questo il problema: quando l'ho preso, mi aspettavo qualcosa di diverso, e quindi nella mia testa il romanzo ha un po' disatteso le aspettative.
La colpa non è certo dell'opera, però, è un mix tra gradimento personale, aspettative e forse un momento sbagliato.
Mi piacerebbe sapere invece cosa ne avete pensato voi lettori, se lo avete letto. Magari c'è qualcosa che non ho colto e che invece mi avrebbe permesso di apprezzare questo romanzo. Fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.


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