Pessima compagnia (Storie di Baltimora #1) di K.A. Mitchell (Anteprima)



Trama:
Ci sono cose più dolci della vendetta.
“Mi serve un fidanzato.”
Non sono certo queste parole a spingere Nate ad aiutare il suo molto etero, molto-ex migliore amico. Non solo il padre di Kellan Brooks, nella sua corsa verso il potere, ha distrutto la sua famiglia, ma lo stesso Kellan gli ha spezzato il cuore al liceo. Pensando di poter confidare al suo migliore amico il timore di essere gay, Nate ha fatto un terribile errore, diventando invece lo zimbello di tutta la scuola. Kellan dev’essere davvero disperato per rivolgersi a lui adesso.
Kellan è stanco di permettere al padre di gestirgli la vita e vuole fargliela pagare per averlo messo alla porta. Quale modo migliore per tormentare quel bigotto che dichiararsi omosessuale, fingendosi inoltre innamorato proprio del figlio dell’uomo che suo padre ha schiacciato pur di ottenere soldi e potere? Tuttavia, Kellan non se la sente di biasimare Nate per non voler avere niente a che fare con lui. Dovrà convincerlo a stare al gioco, ma sarà ancora più difficile convincere se stesso che l’elettricità che avverte tra loro è tutta una finta…

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Buongiorno, Piume, sono di nuovo qui con una nuova recensione; oggi vi parlerò di Pessima Compagnia di K.A. Mitchell ed edito in Italia da Dreamspinner Press.
Credo di non essere stata troppo fortunata ultimamente con alcune letture che ho scelto della Dream, infatti non sono riuscita ad apprezzarle appieno. Avevo grandi aspettative, che però sono state deluse, lasciandomi un senso di amarezza. Non so bene se ci sia una sorta di problema tra me e le trame dei libri, dove immagino cose che puntualmente non ci sono, o sono solo una rompiscatole; probabilmente è la seconda, ma non me ne vogliate.
Lo ripeto migliaia di volte, ci sono cose che mi lasciano perplessa quando leggo alcuni libri, in questo caso sapevo perfettamente che uno dei due personaggi era etero, o così millantava. Però non so, ci sono delle dinamiche all’interno del romanzo che mi fanno avere tanti dubbi su come è stato strutturato, sul comportamento dei personaggi, soprattutto su quello di Kellan.
Kellan che è un giovane ricco e viziato, una sorta di tronista di Uomini e donne che spende e spande soldi non suoi, ha relazioni con ragazze bellissime e dal dubbio talento, che da un giorno all’altro decide di avere una relazione con un uomo, ma quello che mi ha lasciato perplessa non è tanto la sua relazione con un uomo, quello non sarebbe nemmeno il problema, nemmeno i motivi che lo hanno spinto a farlo, ovvero un dispetto a suo padre. No, il problema sono proprio il fatto che senza mai essere stato con un uomo, o così si pensa inizialmente, ma con quello che gli è accaduto quando era un ragazzino in un campo estivo, lui tranquillamente si inginocchia per fare un lavoro di bocca a quello che vuole come fidanzato. Cioè, secondo me è assurdo sia che un ragazzo che si dichiara etero si metta a fare pompini in giro, sia che da quanto ha raccontato lo faccia perché suppongo che gli sia rimasto una sorta di trauma o qualcosa del genere.
Detto questo, da come potete aver immaginato il libro non è stato apprezzato; dal mio punto di vista, che poi è opinabile, poteva essere costruito meglio, trattato meglio, perché aveva delle potenzialità. Tante potenzialità che sono andate sprecate, accennando cose solo nella trama della storia, non trattandole bene durante la stesura del romanzo, per poi arrivare ad un finale sin troppo affrettato.
Ok, lo so è un romance, dà la precedenza alle storie d’amore, è un romanzo erotico, quindi vengono prima le scene di sesso, ma allora non buttare lì argomenti e cose che speri che accadano per poi ignorarli completamente o dargli spazio in due pagine.
La storia ruota intorno a questi due ragazzi, ex amici, per colpa di Kellen e in parte della sua codardia, che si ritrovano sempre per un capriccio di Kellen e questo, pur di ottenere quel che vuole, è disposto a indagare e dare informazioni sulle aziende di suo padre per dimostrare che è un industriale che corrompe, che mente e che non rispetta la natura. Tante potenzialità, tante basi per una storia che avrebbe potuto intrecciare sì il romance, ma anche tanto altro, finita in un nulla di fatto. Perché di tutte queste cose che avrebbero dovuto fare, di queste indagini, non c’è assolutamente nulla. 
Hanno vissuto insieme per due mesi, solo per passare in tot pagine di libro a litigare, dormire insieme, strusciarsi e alla fine fare sesso, per poi tornare a litigare.

Questo libro è un grande no; pur essendo un romance, c’erano le basi per argomentare, per scrivere una bellissima e intensa storia d’amore, ma anche per parlare di molte altre cose, la parte romantica non esclude all'improvviso tutto il resto, non esclude approfondire il passato dei due ragazzi, il dolore provato da Nate per essere stato “abbandonato” dal suo migliore amico. Si sarebbero potuti approfondire i pensieri di un Kellen adolescente, fargli ricordare quel periodo, quello che aveva provato nel separarsi da una persona a cui voleva bene, ma soprattutto spiegare il perché.
Capisco che le persone crescendo prendano strade differenti, non è detto che se le cose fossero andate diversamente sarebbero rimasti amici, ma una cosa è che man mano ognuno prenda la propria strada, cambi città, una cosa è essere ferito da qualcuno di cui pensavi poterti fidare. Vederlo ridere quando altri ti bullizzano, vederlo voltare lo sguardo quando gli basterebbe tendere una mano per aiutarti.
Nel libro sono state gettate tante cose, tanti argomenti su cui l’autore avrebbe potuto soffermarsi, ma di cui ha volutamente ignorato ogni aspetto: ha buttato lì che da bambino Nate è stato bullizzato anche da quello che era il suo migliore amico, che rideva di lui, ma non si è soffermato sull’aspetto psicologico di tutto questo.
Dopo anni Nate è ancora arrabbiato; vorrei vedere, il dolore, le ferite delle parole, delle prese in giro, come delle botte, rimangono impresse nella mente delle persone per tanto tanto tempo. 
Così, nulla, nemmeno lo stile scorrevole dell’autrice mi permette di dargli un voto positivo. Troppo superficiale, troppo scontato su alcune parti, poco descrittivo.
Due piume.





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