#GiovedìFilm: Birds of Prey (e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn) (2020)


Harley Quinn ha lasciato il Joker dopo i fatti di Suicide Squad e da allora anche Batman sembra scomparso da Gotham, dove operano come vigilanti le Birds of Prey, ossia la Cacciatrice, Huntress, figlia del mafioso Franco Bertinelli, e Dinah Lance alias Black Canary, dotata di un formidabile urlo sonico. Harley collabora con loro e con la detective del dipartimento di polizia di Gotham Renee Montoya per salvare la giovane Cassandra Cain, che si è messa nei guai entrando in possesso di un diamante di proprietà dello spietato boss della malavita Black Mask.

Sembra destino: non più tardi di qualche settimana fa Martin Scorsese si attirava le ire di buona parte dei nerd del pianeta asserendo che i film di supereroi sono più simili a dei parchi dei divertimenti piuttosto che a dei film veri e propri, e il primo cinecomic dell'annata di fatto è un gigantesco giro sulle montagne russe. Esplosivo, colorato e divertentissimo, Birds of Prey è esattamente quello che serviva alla DC per tornare in carreggiata.

Diciamoci la verità: di quel disastro che fu la Suicide Squad si salvava solo una cosa, ovvero la Harley Quinn di Margot Robbie. La scelta di farla diventare la protagonista assoluta diventa quindi logica, e funziona alla grande. Il film si apre con la sua rottura con il Joker (evento successo anche nei fumetti, tra l'altro), ma qui gestita in maniera assolutamente folle ed esplosiva (voglio dire, chi non farebbe saltare in aria la Ace Chemicals di Gotham per annunciare al mondo di essersi lasciata con il ragazzo?). Il problema è che ben presto la povera Harley si rende conto che i privilegi di cui aveva goduto fino a quel momento derivavano dal Joker, e che senza di lui c'è parecchia gente pronta a fargliela pagare (per un numero straordinariamente vario di torti e dispettucci, tra l'altro). La gestione del personaggio è grandiosa: inizialmente viene fatta passare come la solita bionda stupida, ma gradualmente prende coscienza delle proprie possibilità, il tutto in un tripudio di flashback, flash forward e rotture della quarta parete. Forse il film che va più vicino alla lucida follia a cui si assiste in questo è Deadpool, ma ovviamente senza raggiungere le vette assolute di Ryan Reynolds.


In tutto questo si muovono le altre quattro protagoniste femminili, che fortunatamente non vengono ridotte al ruolo di macchiette, ma hanno ognuna una propria identità ben precisa: la Cassandra Cain di Ella Jay Basco, oltre ad essere il motore che muove gli eventi del film, si ritrova ad essere per Harley un motivo di crescita personale ed una sidekick inaspettata; la poliziotta Renee Montoya di Rosie Perez non riesce ad uscire dallo stereotipo della poliziotta che lotta contro il sistema, ma lo fa alla grandissima; fantastica la Huntress di Mary Elizabeth Winstead, protagonista di una delle meta-battute più divertenti dell'intero film; ma la punta di diamante è la Black Canary di Jurnee Smollett-Bell: praticamente ho atteso l'intera pellicola solo per vederla usare i suoi poteri, e devo dire che non sono rimasto deluso.

Veniamo infine ai due villain, nonché uniche figure maschili di rilievo, ovvero Black Mask e Victor Zsasz (interpretati rispettivamente da Ewan McGregor e Chris Messina): nonostante siano stati discretamente modificati rispetto alle controparti cartacee, ci vengono qui mostrati in una veste inedita e molto interessante. Entrambi prendono dall'altro caratteristiche del canone classico (Black Mask qui è decisamente più psicopatico del solito, mentre stranamente Zsasz appare più posato e riflessivo di come si è abituati a vederlo), ma la cosa funziona e inoltre vengono legati da uno strano rapporto morboso che aggiunge linfa ulteriore alle due interpretazioni.

A livello visivo è uno spettacolo: tra costumi sgargianti e coloratissimi, ambientazioni che più kitsch non si può (comprese alcune storiche per i fan) ed effetti speciali a profusione, il film si dimostra essere una gioia per gli occhi, il tutto coadiuvato da una colonna sonora di altissimo livello.


Al netto di tutto, Birds of Prey è davvero un ottimo pop-corn movie: si lascia vedere senza problemi, è divertente, sfrontato e caciarone al punto giusto. Se di rinascita si doveva parlare, direi che è andata alla grandissima.





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