Sensazioni Immortali di Marianna Panagrosso



A due mesi dal matrimonio, Marion Price si interroga sulle proprie scelte. Deve salvare l’azienda di famiglia e il senso di dovere le impedisce di liberarsi da un futuro preconfezionato. Il destino le viene incontro… Un destino che porta il marchio di una maledizione ereditata con la nascita e firmata dal Signore delle Tenebre. Un incidente, l’immortalità. La vita di Marion sarà avvolta da una serie di misteri da svelare. Guidata dall'istinto di sopravvivenza, affronterà avventure, amori proibiti, false identità, in una disperata lotta per la libertà, mentre demoni, vampiri e altri nemici avanzeranno da ogni fronte. Subirà una continua metamorfosi, divisa tra paura e voglia di vivere, umanità e oscurità.




Buongiorno, Piume. Oggi recensirò per voi Sensazioni immortali di Marianna Panagrosso, un fantasy paranormal che aveva tutte le carte per intrigarmi, ma con cui, invece, non è davvero scoccata la scintilla. Nel corso della recensione vi spiegherò il mio punto di vista per farvi capire meglio cosa non abbia funzionato.
Ma partiamo dalla trama: Marion Price ha una vita già scritta, un matrimonio alle porte, tanti dubbi che la attanagliano. Vorrebbe una via di fuga, ma non osa ribellarsi allo status quo quando il fato le regala un bel "Esci gratis di prigione": una antica maledizione le dona l'immortalità e una nuova vita. Non tutto però sarà rose e fiori, anzi, tante sono le prove che dovrà affrontare per sopravvivere alla sua nuova condizione.

Sulla trama non aggiungo altro, per evitarvi sgradevoli spoiler, vi dico solo che il problema tra me e questo libro non è stato di certo la storia trattata: da lettrice onnivora amo e leggo tranquillamente tutti i generi, gli unici libri che non amo sono quelli scritti male, che si parli di grammatica, di sintassi o di stile narrativo.
Quest'opera avrebbe giovato sul serio di un buon editing, sia per quanto riguarda gli errori grammaticali e sintattici, sia soprattutto per quanto riguarda lo stile narrativo utilizzato. Una storia del genere deve catturarti e avvincerti dalle prime righe, trascinarti nel suo mondo e farti fremere per ogni particolare scoperto durante la lettura. Purtroppo, mi dispiace ammetterlo, questo non è successo: i verbi stilisticamente usati male, troppe descrizioni e infodump,  ripetizioni e un eccesso di riflessioni sulla vita della protagonista, mi hanno reso la lettura davvero pesante e noiosa.
Aveva il potenziale per intrigarmi ma la narrazione non ha creato quell'alchimia.
Per i motivi che ho elencato la mia valutazione è non proprio positiva, tre piume d'incoraggiamento all'autrice perché si può sempre migliorare e l'idea di base e altri elementi non erano male.






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