Il cannocchiale d'ambra (Queste oscure materie #3) di Philip Pullman



Lyra è impetuosa, appassionata, un'onestissima e ingenua bugiarda e Will è orgoglioso, sensibile, leale e coraggioso, ma sfuggente come un gatto: i due, provenienti da mondi diversi, si sono incontrati nel secondo libro. Will è in possesso della lama sottile, un misterioso coltello che permette il passaggio tra i mondi e che è l'unico mezzo per liberare Lyra, tenuta addormentata dalla signora Goulter. Anche la Chiesa ha decretato la morte della ragazzina, centro di un'antica profezia delle streghe; e suo padre, Lord Asriel, la cerca perché sa che senza di lei Will non si unirà a lui nella battaglia finale contro l'Autorità. Will e Lyra sono coscienti di avere un compito importante da svolgere, ma non sanno quale sia: perché la profezia si avveri non dovranno obbedire a un destino precostituito, ma essere liberi di scegliere.




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Buongiorno, cari lettori. Torniamo a parlare della Trilogia di Queste Oscure Materie con l'ultimo volume, Il cannocchiale d'ambra.
Questo è forse il volume che mi è piaciuto di meno, tra i tre. Tuttavia vorrei che fosse chiaro che ho amato tantissimo questa saga, e che anche questo romanzo ha un indice di gradimento molto più alto della media, per me.
Il cannocchiale d'ambra tira le somme di una storia epica e gigantesca: regge molto bene il peso che gli viene conferito, ossia quello di portare a termine un racconto non da poco, con premesse grandiose.
Devo ammettere che ci sono momenti che mi hanno emozionata tantissimo, anche se nessuno ha raggiunto il momento più triste, presente ne La Bussola d'Oro.
Il punto centrale di tutta la trilogia è il libero arbitrio, e credo che il finale ne sia un esempio lampante.
I protagonisti sono costretti a fare una scelta, una scelta che forse spezzerà loro il cuore. Non vi dirò esattamente di cosa si tratta, ma posso dirvi che fin dalla prima volta che ho letto questo romanzo, ho trovato questo elemento tremendamente crudele e realistico.
Pullman riesce perfettamente a parlare di argomenti molto attuali e molto realistici, nonostante la sua sia un'opera fantasy.
Il fantastico diventa quindi quasi una metafora del reale, in cui noi possiamo comunque immedesimarci, chiederci cosa avremmo fatto al posto dei protagonisti, per renderci poi conto che potremmo davvero essere i protagonisti un giorno.
Potremmo davvero trovarci nella posizione di compiere scelte simili, scelte che cambierebbero il destino di molti.
Non posso che invitarvi a leggere questa magnifica trilogia e suggerirvi di rimanere sintonizzati, perché ho intenzione di parlarvi nel dettaglio dei tre libri in un articolo pieno di spoiler, che arriverà più avanti.

Alla prossima recensione.


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