La Quinta Stagione (La Terra Spezzata Vol. 1) di N. K. Jemisin



È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.
L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo. 
È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.



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Buongiorno, cari lettori. Oggi siamo in due a parlarvi di questa recensione: Serelily ed Asya. Abbiamo letto questo libro in contemporanea e abbiamo pensato di parlarvene insieme.
Tra le cose che ci hanno convinte di più, c'è sicuramente la costruzione del mondo che ha fatto l'autrice. Sia dal punto di vista geografico, visto che viene descritto un mondo completamente diverso dal nostro con una grande accuratezza di particolari, sia dal punto di vista sociale.
Parlando del primo aspetto: la Jemison è stata molto attenta nella creazione del suo universo, immergendo completamente il lettore, rendendolo completamente partecipe della sua creazione. C'era il rischio di sentirsi spaesati in un mondo così diverso, eppure ci siamo ambientate molto bene grazie alle doti narrative dell'autrice.
Per quanto riguarda il punto di vista sociale, la Jemison si è sicuramente ispirata al mondo reale: uno dei temi fondamentali è certamente il razzismo e la lotta di classe. Anche la "ghettizzazione" di una certa parte della società è un elemento ben presente, con relativo sfruttamento di questa popolazione.
I personaggi sono tutti molto interessanti e ben caratterizzati. L'autrice ha riversato particolare cura in questo, soprattutto per quanto riguarda le tre protagoniste, che hanno età diverse e tutte vengono ben rappresentate.
Anche i personaggi secondari sono ben disegnati e sono molto interessanti; la Jemison non ha lasciato nulla al caso.
C'è anche una forte componente di femminismo in questo romanzo, soprattutto per quanto riguarda le tre protagoniste. È un discorso molto complesso, che forse trova poco spazio in una recensione, perché andrebbero analizzati tanti aspetti della trama e non vogliamo fare spoiler.
Questo romanzo ci ha particolarmente colpito anche per le tematiche LGBT, trattate in maniera egregia: per una volta abbiamo avuto la sensazione che questi temi non venissero trattati solo a scopo pubblicitario. Tutto era funzionale alla trama, tutto era perfettamente integrato con il resto.
Io (Serelily) ho provato questa sensazione soltanto un'altra volta, che ricordi, e riguardava Chiamami col tuo nome.
Fra pochi giorni, uscirà per Oscar Vault il secondo volume e non vediamo l'ora di potervene parlare.
In attesa, vi consigliamo di recuperare questo romanzo e, se lo avete già fatto, vi invitiamo a raccontarci cosa ne avete pensato in un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.



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