Ensel e Krete: una Storia di Zamonia (Ciclo di Zamonia) di Walter Moers


Trama:
Fratello e sorella, semi-nani gemelli di Lontandisotto, Ensel e Krete sono in vacanza con i genitori nella Grande Foresta di Zamonia amministrata dagli orsi colorati. Un brutto giorno, contravvenendo ai divieti, i due escono dalla zona segnata e sorvegliata della Grande Foresta e si inoltrano nel suo interno, dove si smarriscono. Incontrano piante sempre più strane e soprattutto creature vegetali dai tratti umani e/o animali e animate per lo più da bruttissimi propositi. Riescono a sottrarsi a ripetuti pericoli e capitano infine in una radura dove sorge una casetta.


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Provo sempre pareri contrastanti quando mi trovo a parlare di questo libro, dal momento che è particolarmente complicato da spiegare. Se dovessi analizzare la semplice storia raccontata, il mio giudizio non sarebbe granché positivo: fondamentalmente si tratta di una versione riveduta e corretta di Hansel e Gretel, la classica fiaba dei fratelli Grimm. Ci sono i gemelli, c'è la strega, c'è la casetta: tutti gli elementi classici della storia originale, reinventati secondo l'immaginario di Zamonia. La storia scorre abbastanza velocemente, ma non vi sono particolari colpi di scena, tanto più che i pochi sparsi sono tutti legati a riferimenti delle Vite del Capitano Orso Blu, quindi abbastanza prevedibili.

Cosa rende speciale questo libro quindi? Il fatto che da questo momento in avanti subentra un artificio letterario che persisterà in quasi tutte le opere successive: l'autore reale, Walter Moers, sveste i panni dello scrittore per diventare il semplice traduttore dallo zamonico dei libri scritti da un altro autore, Ildefonso de Sventramitis, che diventerà un personaggio principale di questo e di buona parte dei libri successivi. E quale miglior modo di diventare parte dei propri libri, se non utilizzarli per parlare dei fatti propri?

Si, avete letto bene: le divagazioni sventramitiche (questo il nome ufficiale) sono spazi in cui l'autore interrompe la narrazione per parlare di qualsiasi altra cosa, dalla descrizione del suo ambiente lavorativo a insultare i critici letterari, passando per farsi pubblicità occulta e arrivando a pubblicare pure le proprie ricette. In qualsiasi altra circostanza sarebbero considerate inutili se non dannose, ma in questo caso sono semplicemente meravigliose. Spezzano il ritmo del racconto e danno vita a dei momenti comici davvero unici.

Conclude il libro una piccola biografia di metà della vita dello stesso Sventramitis, in cui vengono anticipati alcuni eventi dei romanzi successivi, ma come si suol dire, questa è un'altra storia...


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