Buongiorno, cari lettori. Oggi non faremo nessuna recensione, oggi vogliamo tenervi un po' compagnia parlandovi della Pasqua.
Quest'anno le feste sono un po' diverse dal solito, a causa del lockdown, quindi abbiamo pensato fosse una buona idea tornare indietro nel tempo e parlarvi di un mito all'origine della Pasqua.
No, non parlo delle sue radici ebraiche e cristiane, perché sono abbastanza note.
Voglio parlarvi di come la Pasqua abbia preso elementi anche dalle festività pagane come l'Equinozio di Primavera.
L'Equinozio è il giorno dell'anno dove sono perfettamente in equilibrio le ore di luce e di buio, e quello di Primavera simboleggia un momento di rinascita, dove la Natura si prepara a rifiorire. Per questo motivo, molti riti prevedevano accoppiamenti rituali.
Con l'espandersi del Cristianesimo, la Pasqua venne fissata durante la prima domenica successiva alla prima luna piena di primavera, dopo l'Equinozio.
Per questo, la Pasqua cristiana ha avuto delle contaminazioni dai rituali pagani legati all'Equinozio.
Vi siete mai chiesti da dove derivi il Coniglietto Pasquale? O perché in lingua Inglese Pasqua si dica Easter?
Le due cose sono collegate, in effetti, e derivano dalla dea Eostre, divinità nordica pagana legata alla primavera e alla fertilità dei raccolti.
La dea era una rappresentazione di madre natura, e pertanto veniva raffigurata di solito con fiori tra i lunghi capelli, abiti colorati che ricordano i prati, giovane e leggiadra.
Da lei abbiamo preso tanto, nelle tradizioni ancora in uso durante la Pasqua.
Il Coniglietto Pasquale deriva proprio da questa dea, in quanto la lepre, simbolo di fertilità, era un animale sacro legato a questa divinità, ed era un vero e proprio simbolo di questa tradizione.
Secondo la leggenda, la lepre deponeva un uovo, simbolo della nuova vita, che annunciava la rinascita, il rifiorire della natura.
Ed ecco che ritornano i simboli pasquali a cui siamo tanto abituali: non soltanto il coniglio/lepre, ma anche le uova.
L'uovo è spesso considerato simbolo di vita, in quanto è appunto l'inizio di una vita nuova, della creazione di qualcosa.
In alcune mitologie, l'universo è stato creato proprio da un uovo primordiale, covato da una Grande Dea, ed è il principio da cui nascono tutte le cose.
Una figura molto simile alla Dea Eostre è la figura di Persefone, Dea greca moglie di Ade. Persefone era figlia di Demetra, dea della fertilità e dell'agricoltura. Passava sei mesi dell'anno accanto al marito Ade negli Inferi, e sei mesi accanto alla madre sulla terra. Per la gioia, la madre faceva rifiorire ogni anno la natura in concomitanza al ritorno della figlia.
Perché cito Persefone? Perché anche qui abbiamo di nuovo una dicotomia tra la morte e la rinascita, tra il freddo inverno e la fiorente primavera.
I temi perciò si fondono, si influenzano a vicenda: tutto ciò che vediamo è che, nei secoli, il mito si è evoluto, trasformato, ma ha mantenuto le stesse medesime basi.
Da quel che possiamo dedurre, la Pasqua non è soltanto un simbolo di rinascita, ma una celebrazione fortemente legata al mondo femminile e alla primavera, che in qualche modo si bilancia perfettamente con il significato della Pasqua cristiana, in quanto si celebra la resurrezione di Gesù.
Questo era solo un piccolo accenno alla mitologia; speriamo di avervi intrattenuto in maniera un po' diversa per qualche minuto e avervi dato qualche spunto.
E speriamo che la Pasqua, in quanto simbolo di rinascita per eccellenza, possa portare una nuova vita e una nuova speranza.
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