Wendigo di Algernon Blackwood



Nelle regioni selvagge dell’Ontario nordoccidentale, il giovane studente di teologia Simpson e lo zio, il dottor Cathcart, sono impegnati in una battuta di caccia all’alce in compagnia di Hank e del franco-canadese Joseph Défago, loro guide. La spedizione si divide in due gruppi: Cathcart procede al fianco di Hank, mentre Défago conduce Simpson a bordo di una canoa nell’esplorazione di un vasto territorio inviolato. Appena accampatisi, Défago è allarmato da uno strano e spaventoso odore portato dal vento e, nel pieno della notte, i suoi lamenti svegliano Simpson: la guida è rannicchiata tra le coperte in preda all’angosciante terrore di una presenza in agguato nella foresta. Défago fugge nelle tenebre, costringendo Simpson a un inseguimento tra oscuri alberi e sentieri impervi. Seguendo le tracce sulla neve per miglia, il giovane nota che altre orme si sono aggiunte a quelle di Défago: più grandi, inquietanti, e non sembrano appartenere a un essere umano… In quelle foreste glaciali una blasfema creatura ha dato inizio a una caccia spietata.




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Buongiorno, carissime Piume. Non sapete come sono contenta di parlarvi di questo racconto gentilmente inviatomi da Adiaphora. Lo avevo puntato tantissimo tempo fa, come gran parte del catalogo di questa casa editrice, e finalmente ho potuto leggerlo.
Devo però fare una confessione: anche se la CE è stata così gentile da inviarmelo, penso che acquisterò la copia cartacea. Mi sono innamorata tantissimo di questo racconto, non soltanto per il contenuto, di cui vi parlerò per ultimo.
Infatti, ciò che mi piace tantissimo è in primis la copertina: è spettacolare, colpisce subito l'occhio. È bella da vedere e rende il libro quasi un oggetto da collezione. Ho nella mia libreria Il grande dio Pan, e credo che anche Wendigo dovrebbe entrare a farne parte. Sì, lo so, sono superficiale, ma una bella copertina rende il libro non solo importante per il suo contenuto, ma anche per la forma.
Il testo inglese a fronte è un'altra delle cose che amo: sto cercando di rispolverare il mio inglese, visto che non leggo in questa lingua da troppo tempo. Per questo, ho deciso, farò sicuramente una seconda lettura in lingua originale, e il testo inglese a fronte permette non solo di allenarsi, ma di osservare come è cambiato (o come è rimasto lo stesso) il testo in fase di traduzione.
E ora veniamo al contenuto: come saprete, io sono una fifona, ma questo non mi impedisce di leggere storie horror. Perché sono anche un po' masochista.
Wendigo è un tipo di horror vecchio stampo: non è tanto la presenza del mostro quello che spaventa, ma la sua assenza.
Infatti, noi non vediamo direttamente la creatura, ma la sentiamo attraverso gli effetti che produce. Il racconto ti tiene in costante stato di ansia, nell'attesa che avvenga qualcosa di terribile.
Questo, ovviamente, non è negativo, anzi: è l'esempio perfetto di cosa deve essere un racconto horror gotico.
L'ho trovato geniale, pieno di pathos e dramma, tanto che, una volta terminato, avrei voluto cancellarmi la memoria per poterlo leggere di nuovo una prima volta.
Insomma, ve lo consiglio, e soprattuto vi consiglio la versione cartacea, perché la cura di questa edizione è davvero tanta e secondo me vale la pena di averlo come pezzo di una collezione.
Fatemi sapere se conoscevate questa storia, se avete già letto Wendigo e cosa ne avete pensato voi. Oppure, suggeritemi un romanzo o racconto simile, perché ne sono sempre alla ricerca.
Alla prossima recensione.



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