Artemis. La prima città sulla luna di Andy Weir



Jazz Bashara è una criminale. O qualcosa di molto simile. La vita su Artemis – la prima città costruita sulla Luna – può essere davvero difficile a meno di non essere molto ricchi. Ma Jazz non ha un sostanzioso conto in banca e si deve barcamenare tra piccole truffe e affari di contrabbando, visto che con il suo stipendio ufficiale riesce a malapena a pagare l’affitto. Per di più, ha dei progetti ambiziosi e per realizzarli le serve del denaro. Un bel po’ di denaro. Così, quando le si presenta l’opportunità di mettere a segno un grosso colpo che le consentirebbe di sistemarsi una volta per tutte, Jazz, nonostante gli evidenti rischi, decide di non tirarsi indietro. La ricompensa è una cifra da capogiro, ma l’impresa si rivela più pericolosa del previsto e lei si ritrova invischiata in una spirale di intrighi e cospirazioni letali. E a quel punto la sua unica possibilità di salvezza sarà rischiare il tutto per tutto, ben sapendo che in gioco non ci sono solo i suoi sogni di riscatto, ma il destino stesso di Artemis…




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Buongiorno, cari lettori. Oggi vi parlo di Artemis, un romanzo di fantascienza scritto da Andy Weir, l'autore di The Martian.
Come saprete ormai, sono una grande fan della fantascienza e The Martian mi era piaciuto molto, quindi avevo parecchie aspettative.
Purtroppo, questo romanzo non mi ha soddisfatto appieno.
Se preso come romanzo singolo, è una storia abbastanza carina, senza troppi fronzoli, godibilissima.
Diciamo che il problema è proprio il confronto con The Martian che secondo me è una spanna sopra.
Ma proverò a mettere da parte la mia opinione personale per parlarvi del libro in sé.
Come vi dicevo, la storia non è male, anche se spesso l'ho trovata molto semplice. Di solito, la fantascienza che mi piace di più è quella che si interroga su temi molto più ampi, invece questo libro mi è sembrato una sorta di The Italian Job (film del 2003) ambientato però sulla luna.
Non che ci sia qualcosa di male, è una questione di gusti. Parlando dello stile, ammetto che la scrittura di Weir mi piace tanto: è scorrevole, avvincente e coinvolgente.
Quindi, mi sento di dirvi che, nonostante per me non sia stata la migliore lettura del 2020, vale comunque la pena leggerlo. È un ottimo romanzo, anche la storia è coerente e interessante.
Sicuramente è un libro che si può leggere sotto l'ombrellone, che vi sarà distrarre e vi saprà intrattenere perfettamente.
Il voto che voglio dargli è quattro piume, proprio perché credo sia giusto esaltare le qualità di questo romanzo, che è effettivamente ben scritto, rispetto al mio gusto personale.
Che poi, non è che non mi sia piaciuto, ma mi aspettavo fuochi d'artificio che non sono mai arrivati.
Ora lascio a voi la parola: l'avete letto? Vi è piaciuto? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento qui sotto.
Alla prossima recensione.



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