Il 23 dicembre 1864 il generale William Tecumseh Sherman scriveva ad Abraham Lincoln una lettera in cui definiva la città di Savannah, in Georgia, il suo "regalo di Natale". Mai Natale era stato più sanguinoso. La caduta di Savannah infatti era l'estremo frutto della campagna nota con il nome di "marcia al mare" iniziata da Atlanta, messa a ferro e fuoco nel novembre dello stesso anno. "La marcia" è il racconto di quelle sessanta miglia di violenza e di quei sessantamila veterani dell'Unione agli ordini di un uomo la cui tenacia spesso diventa crudeltà. Intorno alle operazioni militari Doctorow dipinge un affresco di una civiltà in fuga: schiavisti, schiavi, uomini, donne, ricchi e poveri, accomunati dalla furia di una guerra civile che cerca la sua epica e trova solo sangue e distruzione.
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Cari lettori, oggi torniamo a parlare di romanzi storici con La Marcia di Doctorow, romanzo ambientato durante la guerra di secessione.
Comincio subito col dire che questo romanzo mi è piaciuto davvero tanto, per molti motivi.
Primo tra tutti, è un romanzo corale, ma sa dare il giusto spazio ad ogni personaggio: segue tutte le storyline in maniera molto equilibrata, riuscendo a gestirle molto bene. Nessuno dei protagonisti viene lasciato indietro, tutti hanno il giusto spazio all'interno della storia, e tutti procedono di pari passo nell'avanzamento di essa.
La seconda cosa che ho adorato tantissimo è l'accuratezza storica unita ad uno stile scorrevole e piacevole.
L'autore non dà per scontato che il lettore conosca tutti i dettagli delle battaglie reali di cui parla, per questo dedica del tempo a creare il clima giusto, a raccontare la storia.
Non importa che ciò di cui narra sia realmente accaduto e sia reperibile sui libri di storia, lui si prende il suo tempo per raccontarla a modo suo, inserirla nel romanzo e amalgamarla a tutto il resto.
Questo non solo rende la lettura fluida e piacevole, ma agevola anche la comprensione a coloro che non sono esperti. Purtroppo, soprattutto con i romanzi storici, non sempre è così.
Insomma, è un romanzo che possono amare gli "addetti ai lavori" e non.
La lettura scivola molto velocemente, forse perché, come si evince dal titolo, il tema principale è La Marcia.
In questo libro tutto è dinamico, tutto è in movimento: raramente i personaggi si fermano, e così avviene per il lettore, che si sente coinvolto a tal punto da compiere il viaggio insieme a loro.
Lo consiglio?
Assolutamente sì, è un bellissimo romanzo che racconta la Guerra di Secessione non solo attraverso le grandi battaglie, ma anche attraverso le persone, seguendo le vite di coloro che si sono uniti a questa lunga marcia.
Ho letto questo romanzo per un progetto più ampio, che vedrà la luce nel prossimo numero di LSD - Leggere, sognare, divertirsi. Non conosci LSD? Per saperne di più, visita la pagina dedicata qui sul blog oppure entra a far parte del nostro gruppo su Facebook.
Alla prossima recensione.
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