Alla corte dei Borgia di Jeanne Kalogridis



Trama:

Politica, intrighi e amori in una delle corti più discusse del Rinascimento

Fine del XV secolo. L’Italia è divisa tra signorie, territori della Chiesa, repubbliche marinare, zone d’influenza di potenti e aggressivi vicini quali la Francia e la Spagna. Uno scacchiere dove insieme alle arti e alla poesia si coltivano l’intrigo e il tradimento. Al centro di tutto c’è la famiglia Borgia: Rodrigo, salito al soglio pontificio con il nome di Alessandro VI, Cesare, cardinale con ambizioni politiche, e Lucrezia, ambigua seduttrice. Da Firenze il monaco Savonarola invoca la fine del mondo, per tutto il paese si muovono eserciti mercenari. Sancia d’Aragona, erede del regno di Napoli, viene data in sposa a Goffredo Borgia, uno dei figli illegittimi del papa. Un matrimonio politico, di convenienza, che proietterà una giovane d’animo gentile, alla ricerca dell’amore, in un mondo di invidie e lussuria. Sancia dovrà scoprire a sue spese di aver ereditato dal nonno Ferrante un carattere combattivo, necessario per la sopravvivenza sua e di coloro che ama, tra i quali il fratello minore Alfonso, più ingenuo e meno smaliziato di lei, promesso sposo proprio a Lucrezia. Per potersi sottrarre alla trama di inganni e tradimenti, Sancia non può fare affidamento su nessuno se non sul suo stiletto e sulla canterella, il mitico veleno dei Borgia, unica arma in grado di sconfiggerli. Un romanzo storico appassionante, dove intrigo, amore e suspense s’intrecciano come nei migliori thriller.

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Leggere questo capolavoro della Kalogridis è come indossare una giornea quattrocentesca e mettersi lì in un angolino della corte ad assistere ad ogni vicenda di quel tempo.

Passioni, tradimenti, delitti, intrighi, complotti e relazioni “pericolose” alla corte romana del solito vituperato Papa Rodrigo Borgia.

L’autrice è esemplare nel far entrare il lettore in tal inquietante contesto, mai completamente esaurito dalla letteratura di ogni tempo. E lo fa con gli occhi sognanti della giovane Sancia d’Aragona, donna autentica, sposa e cortigiana del suo tempo, abbagliata dalla grandezza e dallo splendore di Roma ma ben presto vittima di Alessandro VI e sua della terribile famiglia.

La trama è avvincente, affascinante, ricca, sapientemente affrescata. Lo stile è ricercato, solo a tratti appesantito dall'inevitabile trattazione degli accadimenti storici del tempo. La narrazione è ricca di dialoghi che la rendono più moderna e lineare di tanti altri romanzi (anche non prettamente storici).

Ciò che, però, per alcuni può sembrare un punto di forza, non lo è per chi, invece, abituato a leggere romanzi storici puri, di maggior spessore contenutistico e con una più approfondita analisi politica e storiografica, scorrendo alcuni passi potrebbe storcere il naso. Ciò non toglie la grandezza di un’opera splendida, ben scritta, ben ambientata e presentata, sicuramente annoverabile tra le migliori del genere e del periodo.

Un libro sicuramente da leggere almeno una volta.




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