Il tatuatore di Alison Belsham



Brighton. L’ispettore Francis Sullivan, giovane e ambizioso, è stato appena promosso, e questo è il suo primo caso importante. Marni Mullins, una tatuatrice di Brighton, ha trovato un corpo orribilmente scuoiato. Dalle prime indagini sul cadavere risulta chiaro che non si tratta di un omicidio isolato ma dell’opera di un serial killer. Il modus operandi e la firma sono agghiaccianti: mentre la vittima era ancora in vita, l’assassino ha rimosso intere porzioni di pelle, presumibilmente tatuate. Questa pista porta Sullivan a credere che una come Marni, che conosce il mondo dei tatuaggi come le sue tasche, sia l’unica persona in grado di aiutarlo. Ma lei ha tante ragioni per non fidarsi della polizia. E quando riuscirà a identificare il prossimo bersaglio del killer, lo dirà a Sullivan o si metterà da sola alla ricerca del “Ladro di Tatuaggi”?




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Buongiorno, lettori. Oggi torniamo a parlare di Thriller con Il tatuatore, un romanzo che ho acquistato tantissimo tempo fa e che è purtroppo rimasto molto tempo nella mia libreria.
Finalmente è arrivato il suo turno.
L’ho letto ormai da qualche settimana e ho avuto modo di riflettere per bene e capire cosa dire. In un primo momento, non sono rimasta molto soddisfatta da questo romanzo: l’ho trovato poco spumeggiante. Continuavano ad accadere cose senza che ne sentissi il minimo pathos.
L’ho trovata una lettura carina e niente di più.
Riflettendo meglio, credo che sia un buon romanzo che ha solo avuto la sfortuna di aver creato nella mia testa tantissimo hype.
C’è stato un periodo in cui ne ho sentito parlare talmente tanto che mi aspettavo il capolavoro del secolo, invece è un buon romanzo e nulla di più.
Mi è piaciuto come nella storia si cerchino di abbattere alcuni stereotipi che riguardano le persone con dei tatuaggi, anche se ormai credo che sia un elemento un po’ datato.
Tuttavia, una cosa che non mi ha fatto molto piacere sono l’introduzione di alcuni elementi che poi non hanno una grande rilevanza nella trama finale; vengono aggiunti forse per dare più caratterizzazione ai personaggi ma danno piuttosto l’idea di una storyline lasciata un po’ in sospeso.
Tuttavia, rimane una storia godibilissima, che mi sento comunque di consigliare in quanto un thriller alla fine ben scritto.
Nonostante quello che ho pensato io, devo essere oggettiva e direi che fa il suo dovere, ovvero quello di intrattenere il lettore con un mistero non del tutto scontato, che vi porterà a concentrarvi sulla lettura senza pensare al resto.
E voi, lo avete letto? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento qui sotto.
Alla prossima recensione!



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