Monstress di Marjorie Liu e Sana Takeda



Trama:
Maika è una sopravvissuta. La guerra si è presa il suo braccio sinistro. Ora lo spaventoso potere che è in lei vuole prendersi il resto. Tra steampunk e Kaiju, l'acclamata, sontuosa, magnifica rivelazione del fumetto nippo-americano.


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Le letture, che siano libri o fumetti, o come in questo caso una graphic novel, compaiono sulla nostra strada per svariati motivi. Perché ci sono state consigliate, vedendole in libreria, o per caso un’immagine, una cover attira la nostra attenzione.
Il mio percorso, nonché approccio con Monstress invece è stato ancora più particolare. Conoscevo l’esistenza di questa Graphic novel da molto tempo, ma la prima volta che ho visto la cover ancora non era stata pubblicata in italiano. Come tante letture mai tradotte, mi sono detta: forse potrei prenderla in inglese, o nel caso spero e attendo. L’ho fatto, ma mentre speravo mi sono completamente dimenticata della sua esistenza.
Il tempo è passato, di cose ne ho lette, ma della suddetta graphic novel non mi ricordavo proprio, fino a quando a inizio mese, gironzolando sul sito della Mondadori alla ricerca di un regalo per un amico, mi sono imbattuta non in uno, ma in ben tre volumi di questa serie. In quel momento mi è tornata la memoria sul fatto che volessi leggerlo, e infatti ho regalato il primo numero a questo amico per il suo compleanno.
Quando si tratta di destino poi, nell’arco di pochi giorni, la casa editrice ha annunciato l’uscita del quarto volume e così io mi sono letteralmente sacrificata (vedete come sono tristi le mie parole “sarcasmo mode on”) per leggerlo e recensirlo. 
Non so, forse è stato un caso, il destino che ha portato questa lettura proprio in questo momento, quando ero alla ricerca di storie fantasy, o meglio ero alla ricerca di fumetti fantasy.
Io non sono propriamente la persona più indicata
per parlare di graphic novel, questo perché non sono espertissima; o meglio, di fumetti ne ho letti, eppure fino a ora non li avevo mai recensiti. Non è semplice parlare di una storia che non è ancora conclusa, perché Monstress in Italia è al quarto volume, e da quanto ho letto è ancora ben lontano dall’essere terminato, vista la storia e gli avvenimenti di cui parla.
Pertanto cercherò di fare del mio meglio, senza spoilerare. Ammetto che di cose da dire ce ne sono, tanto che ho fatto una sorta di scaletta per non dimenticarmi nulla, ma ho come l’impressione che mi sia sfuggito qualcosa. Comunque, come ho detto, cercherò di essere il più chiara possibile. Parto con il dire che questa sarà una recensione più che entusiasta, i quattro volumi concessi gentilmente dalla Oscar Vault sono un gioiellino, anche se sono in formato elettronico, tanto, molto presto, arriveranno cartacei anche nella mia libreria, appena gli troverò un posto.
Ad attirarmi di questa serie sono state le copertine, e anche se si dice che un libro non si giudica mai dalla sua copertina, in questo caso, essendo i disegni una componente importante della graphic novel, posso dire che sono un gran biglietto da visita, e più i volumi vanno avanti, più diventano belle. A colpo d’occhio, anche solo sfogliandolo, quello che colpisce di questa Graphic Novel sono proprio i disegni: quelli dei personaggi, ma anche delle ambientazioni, delle città e dei luoghi dove la storia si svolge in un’avventura piena di mistero, ma anche di sangue e violenza.
I dettagli e la bravura della disegnatrice trapelano a ogni tavola, ogni volta che si gira pagina e ci si ritrova davanti a immagini più che dettagliate. Quando vediamo paesaggi e luoghi che ci fanno sognare e immaginare mondi lontani.
Il mondo conosciuto, così la terra dove si svolgono le avventure di Monstress è indentificata almeno sulla cartina a inizio volume, è una terra con diversi regni, che forse si potrebbero identificare come delle città stato, e una grande barriera che divide il mondo degli umani da quello degli arcanici. Gli arcanici sono delle creature antropomorfe con dei grandi poteri.
La tranquillità di questo mondo, dove due specie differenti per lungo tempo hanno convissuto, a un certo punto viene rotta, tanto da creare una sorta di barriera, proprio come il muro che divide la zona dove vivono gli esseri umani da quella dove vivono gli arcanici. La pace che per lungo tempo c’è stata tra le due razze di punto in bianco si trasforma in odio, in una sorta di guerra continua, dove gli umani danno la caccia agli arcanici, rendendoli schiavi, uccidendoli, braccandoli, mentre la maggior parte di questi cerca di trovare rifugio oltre la barriera.
Il mondo di Monstress è popolato da tantissimi personaggi, prime fra tutti ci sono le streghe della Cumaea, una sorta di sorellanza dove queste donne, all’apparenza umane, oltre ad avere grande ascendente sul popolo, trasformando il loro credo in una sorta di culto e spingendolo a odiare e braccare gli arcanici, sono una sorta di setta. Vanno alla ricerca degli arcanici per rubare il loro potere.
Gli arcanici si sono rifugiati oltre la barriera che divide il mondo di Monstress, ma anche in questa parte il mondo è diviso in città e soprattutto corti, proprio come quelle delle fate. Ci sono due corti: la Corte del Crepuscolo e la Corte dell’Alba, corti arcaniche potenti, che mi hanno fatto pensare molto a quelle delle fate, con gli stessi misteri e poteri simili. Proprio come nelle leggende sulle fate, entrambe le corti, con chi le comanda e chi le popola, non sono dei luoghi di pace e sicurezza, tutt’altro: sono dei luoghi dove vivono creature pericolose, dai grandi poteri, i cui intenti non sono ben chiari, come se chiunque ne facesse parte si muovesse nell’ombra, alla ricerca di un grande potere, ma anche pronto a pugnalare i propri alleati alle spalle. I personaggi delle corti sono pericolosi e sicuramente, proprio come le streghe delle Cumaea, non si possono considerare buoni. Anche loro hanno uno scopo ultimo ancora non ben specificato, ma che ruota intorno al potere.
In questo mondo, dove grandi poteri si danno battaglia, si muove Maika.
Maika è un’arcanica, anche se il suo aspetto è quello di un’umana ed è anche una creatura misteriosa e piena di rabbia. Maika è alla ricerca di vendetta, vuole sapere come è morta sua madre e da questo momento una serie di eventi la spingeranno a ricerche sempre più approfondite, a ricordare il passato, quella parte che aveva dimenticato, ma non solo. La porteranno a scoprire più cose di se stessa e di quale sarà il suo destino.
In questa Graphic Novel ci sono tantissimi personaggi, eppure tutti loro non si possono definire né totalmente buoni, né completamente cattivi; in alcuni casi li vedo più come degli opportunisti, pronti a schierarsi e a muoversi a seconda di cosa gli è più comodo. La stessa protagonista, piena di rabbia e odio verso gli altri, è così. Pronta a creare alleanze per convenienza e per raggiungere lo scopo che si è prefissata. Pertanto, ecco che man mano la lettura va avanti, ci si sorprende di come alcuni personaggi possono essere delle spie, pronti a tradire per un briciolo di potere o, a detta loro, per un bene superiore.

L’ambientazione di Monstress è un mix tra fantasy orientale e steampunk; lo steampunk si nota soprattutto nelle città e nei mezzi di trasporto, come alcune tecnologie che sono mischiate alla magia.
Ma anche se l’ambientazione, grazie anche alle immagini di Sana Takeda, lasciano senza fiato, l’intera Graphic novel affronta tematiche importanti.
Partiamo da una sorta di società matriarcale, dove sono le donne ad avere ruoli rilevanti e di comando. Ma come per chiunque abbia una forma di potere ne desidera sempre di più, lo stesso vale per coloro che sono a capo della Cumaea, o delle Corti dell’Alba e del Tramonto. E proprio questo desiderio di potere spinge le due razze a odiarsi, a combattersi, portando le donne della Cumaea a fare una sorta di propaganda contro tutti coloro che considerano diversi, le creature che potrebbero fare loro del male.
Quelli che si affrontano in questa storia fantasy sono argomenti decisamente molto attuali, il lettore vi può trovare tematiche correnti: proprio come l’odio verso chi è differente. L’odio e il potere sono il filo conduttore di questa storia, come il fanatismo religioso, quello dietro il quale si nascondono le streghe della Cumaea.
Una cosa che apprezzo di questa graphic novel è anche il modo in cui è impostata la società, in primis l’aspetto matriarcale, dove per una volta sono le donne ad avere il potere decisionale: comandano, guidano un popolo proprio come sanno fare gli uomini, allo stesso tempo non sono perfette, proprio come sono gli esseri umani imperfetti nella loro perfezione. Ma è anche il modo in cui vivono, con cui sono liberi di scegliere con chi passare la propria vita, che sia con un esponente di sesso diverso o dello stesso sesso, con una libertà sessuale che non ho mai visto in nessuno fumetto.

Monstress è una seria di fumetti interessante: la trama, i personaggi, l’intera storia è avvolta da un fitto mistero. L’intera trama si dipana lentamente, pian piano che la protagonista, Maika, ricorda il suo passato, cerca di comprendere le parole di sua madre e del perché ha una sorta di creatura dentro di sé.
Ogni nuovo capitolo del fumetto svela qualcosa e allo stesso tempo nascono nuove domande, nuovi misteri e cresce la curiosità di sapere come proseguirà questa storia.

Sono veramente curiosa di leggere il prossimo numero e spero esca il più presto possibile.




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