La guerra dei papaveri di R. F. Luang




Rin ha passato a pieni voti il kējǔ, il difficile esame con cui in tutto l’Impero vengono selezionati i giovani più talentuosi che andranno a studiare all’Accademia. Ed è stata una sorpresa per tutti: per i censori, increduli che un’orfana di guerra della provincia di Jī potesse superarlo senza imbrogliare; per i genitori affidatari di Rin, che pensavano di poterla finalmente dare in sposa e finanziare così la loro impresa criminale; e per la stessa Rin, finalmente libera da una vita di schiavitù e disperazione. Il fatto che sia entrata alla Sinegard – la scuola militare più esclusiva del Nikan – è stato ancora più sorprendente.

Ma le sorprese non sono sempre buone.

Perché essere una contadina del Sud dalla pelle scura non è una cosa facile alla Sinegard. Presa subito di mira dai compagni, tutti provenienti dalle famiglie più in vista del Paese, Rin scopre di avere un dono letale: l’antica e semileggendaria arte sciamanica.

Man mano che indaga le proprie facoltà, grazie a un insegnante apparentemente folle e all’uso dei papaveri da oppio, Rin si rende conto che le divinità credute defunte da tempo sono invece più vive che mai, e che imparare a dominare il suo potere può significare molto più che non sopravvivere a scuola: è forse l’unico modo per salvare la sua gente, minacciata dalla Federazione di Mugen, che la sta spingendo verso il baratro di una Terza guerra dei papaveri.

Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere davvero troppo alto.



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Buongiorno, cari lettori. Non vedevo l’ora di poter scrivere questa recensione, da quando ho terminato la lettura di questo libro meraviglioso. La guerra dei papaveri, inviatoci da Oscar Vault, è un fantasy di stampo asiatico che appartiene al genere Grimdark. Ero molto incuriosita da questo titolo, soprattutto dopo Il priorato dell’albero delle arance: dopo aver letto quel libro sono sempre andata alla ricerca di fantasy che si basassero su tradizioni dell’Estremo Oriente, qualcosa di totalmente nuovo per me.

Questo romanzo non ha deluso le mie aspettative, anzi, forse è stato persino meglio di quanto pensassi. Seguiamo la storia di Rin, una giovane orfana che vuole fare di tutto per allontanarsi da ciò che la sua famiglia adottiva pensi sia il meglio per lei, e per farlo sostiene un esame che può farle accedere a una prestigiosa accademia militare.

Se devo trovare un difetto in questa opera, è sicuramente il solito cliché della protagonista che all’inizio dell’opera non è nessuno di particolare e poi si scopre essere speciale, una sorta di predestinata.

A parte questo, la struttura del romanzo è molto ben calibrata, e Rin cresce e matura sotto gli occhi del lettore; si evolve, non è più la stessa persona che ci troviamo davanti non appena iniziato il libro.

Lo stile mi è piaciuto tantissimo e anche le tematiche: devo dire che non è un romanzo di facile lettura, in quanto in molti punti diventa davvero oscuro e inquietante.

Penso che uno dei temi fondamentali riguardi il fatto di avere le giuste intenzioni ma spingersi troppo oltre, di rispondere alla violenza con altra violenza, di passare da salvatori a giustizieri.

Anche per questo motivo non vedo l’ora di leggere i due romanzi successivi e scoprire come andrà avanti la storia, di capire come gli eventi accaduti avranno ripercussioni sul mondo, ma soprattutto su Rin.

E voi, avete letto questo romanzo? Fatemi sapere la vostra opinione con un commento qui sotto, ne sono molto curiosa.

Alla prossima recensione!





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