RECENSIONE Alfie Adams e la vita (come prenderla di traverso) di Suki Fleet


 

Trama:

Riuscirà Alfie ad avere una seconda chance con Benji?

Dopo aver perso il lavoro con una compagnia televisiva e aver visto la sceneggiatura su cui ha lavorato duramente venire scartata senza troppe cerimonie, Alfie si presenta alla festa di compleanno di Jam, il suo più vecchio amico, ubriaco, convinto che il suo mondo sia finito e che ogni cosa intorno a lui stia per crollare con un rumore assordante. È strano, però, come Benji, il fratello minore di Jam, sembri sapere esattamente quello di cui Alfie ha bisogno.

Da dodici mesi a questa parte, Alfie si è buttato con tutto se stesso nel lavoro e ha provato a non pensare troppo a Benji, bello e amante del punk. Ha cercato di non vedere la maniera in cui il ragazzino dolce di cui era solito prendersi cura, e che lo seguiva adorante dappertutto, è cresciuto diventando un ragazzo possente e dal cuore enorme.

Mentre smaltisce la sbornia, Alfie comincia a vedere le cose sotto una nuova prospettiva e Benji ottiene tutta la sua attenzione.

Se soltanto Alfie riuscisse ad ammettere cosa vuole davvero.


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Raramente leggo storie a tema per determinati giorni, mi capita poche volte, ma di solito perché sono sempre in ritardo, sempre di corsa, e quindi mi perdo avvenimenti, giorni precisi. Quest’anno, quando è arrivato questo raccontino, mi sono detta perché no, proviamo a leggerlo per tempo, ma più che altro perché ho letto diversi lavori di Suki Fleet: storie d’amore, di crescita, ma soprattutto storie che ti strappano il cuore perché tende a far soffrire i suoi personaggi prima di dargli un lieto fine, in alcuni casi nemmeno troppo dolce. Quindi trovandomi una storia che sarebbe uscita il giorno di San Valentino mi sono chiesta come poteva essere stata strutturata.

Mi è piaciuto e anche tanto. Questo racconto porta a galla lo stile fantastico della sua autrice, la dolcezza che ha nel modo di scrivere, di descrivere e caratterizzare i suoi personaggi, eppure a differenza di altri lavori di Suki Fleet non vi è quella vena dolorosa e angst a cui mi aveva abituata.

Ammetto che non mi è dispiaciuto, perché anche se adoro l’angst nei libri, quella parte dolorosa che affrontano tutti i personaggi, in alcuni momenti anche qualcosa di più sereno, meno pesante, si legge più che volentieri.

Come dice il titolo della novella, questa parla di Alfie e la vita, come prenderla di traverso. Un pochino il povero Alfie mi ha fatto pensare a Paperino, perseguitato a una serie di sfighe; al contrario di Paperino che maledice il suo essere sfortunato, lui decide di buttarsi su una bottiglia di vodka, regalo di compleanno di quello che un tempo era il suo migliore amico.


Questo libro mi ha fatto sorridere; è pur vero che Alfie ha un susseguirsi di disavventure, legate a una decisione sbagliata che lo ha portato a fuggire ed allontanarsi da tutti per non voler affrontare la realtà; un anno che lo ha portato lontano dai suoi amici, cercando di relegare in un angolino quel ragazzo, ormai diventato un uomo adulto, a cui da piccoli ha dedicato tanto tempo e che lo seguiva adorante.

Benji è il fratello minore del suo migliore amico, quel bimbo che li seguiva, che lui aiutava a fare i compiti, quel ragazzino e poi adolescente che lo guardava adorante e che faticava a nascondere i propri sentimenti per il più grande.

Questo libro è un po’ una sorta di ritorno alle origini, in un luogo dal quale è scappato per vari problemi, sentendosi in colpa per aver lasciato le persone a cui voleva bene, ma allo stesso tempo rendendosi conto che alcune cose erano difficili da affrontare, non solo quei sentimenti che per lungo tempo ha ignorato, facendo finta fossero solo un legame quasi fraterno.

E così, in una lunga notte, dove la vodka dà vita a un lungo flusso di coscienza o scioglie la lingua al nostro protagonista, man mano Alfie deve venire a patti con il passato, con il suo comportamento e anche con i sentimenti che prova e che Benji prova per lui.

Per essere un racconto abbastanza breve, affronta diversi argomenti: il passato, i sensi di colpa di Alfie per aver lasciato le persone a cui voleva bene senza confidarsi, senza una spiegazione. Alla fine c’è l’accettazione di se stessi, di quello che si prova, ma soprattutto accettare i propri sentimenti e quelli che un’altra persona prova per lui. Alfie dovrà finalmente affrontare tutto questo, i sentimenti, il passato e accettarlo, senza scappare nuovamente e lasciarsi tutto alle spalle. Per lui è arrivato il momento di crescere e di affrontare problemi, la vita, accettandone i pro e i contro.


Per quanto sia una storia molto breve, mi ha conquistato dall’inizio alla fine, mi ha fatto sorridere, mi ha messo malinconia, per poi lasciarmi serena e contenta nel momento in cui ho terminato di leggerla. Veramente molto molto bella, una storia che merita cinque piume.







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