RECENSIONE Il regno capovolto di Marie Lu




Nata con uno straordinario dono musicale, la piccola Nannerl Mozart ha un solo desiderio: essere ricordata per sempre. Ma, anche se incanta le platee con le sue straordinarie interpretazioni, ha poche speranze di diventare una celebre compositrice. È una ragazza nell’Europa del Diciottesimo secolo, e ciò significa che comporre per lei è proibito. Suonerà fino a quando avrà raggiunto l’età da marito: su questo il suo tirannico padre è stato ben chiaro.

Ogni anno che passa le speranze di Nannerl si fanno più sottili, mentre il talento del suo amato fratellino Wolfgang diventa sempre più brillante, e finisce per oscurarla. Ma un giorno giunge un misterioso straniero da una terra magica, con un’offerta irresistibile: può far diventare il sogno di Nannerl realtà. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo.

Nel suo primo romanzo storico, l’autrice bestseller del “New York Times” Marie Lu intesse una storia rigogliosa e poetica che parla di musica, magia e dell’indissolubile legame tra un fratello e una sorella.



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Buongiorno, lettori. Oggi vi parlo di un romanzo che ho letto di recente e che mi aveva incuriosito per la sua copertina molto suggestiva.

Anche la trama mi aveva intrigata, ma lo ammetto, sono una persona superficiale e le copertine hanno una grande influenza su di me.

I primi capitoli mi hanno attirata, eppure subito ho cominciato a pensare che non ero il pubblico ideale per questo libro perché, nonostante il tema mi avesse incuriosito, la lettura mi risultava lenta e un po’ noiosa.

Ho fatto un po’ fatica a finirlo, e credo che sia perché questo romanzo è più adatto a un pubblico più giovane, mentre a me non è riuscito a parlare tantissimo.

Ci sono momenti in cui la narrazione ha destato il mio interesse, soprattutto quando si parla della condizione della donna e di ciò che Nannerl, la nostra protagonista, ha dovuto subire soltanto per non essere nata uomo.

Tuttavia, anche questo tema diventa ripetitivo, la situazione non evolve mai, rimane piuttosto statica anche nella maniera in cui Nannerl ne parla.

Nannerl stessa è una protagonista con cui non sono riuscita ad entrare in empatia, per cui era difficile leggere un romanzo raccontato dal suo punto di vista, in prima persona.

Questo non è però un brutto romanzo, e Il Regno Capovolto è decisamente un luogo magico, magnifico e intrigante.

Per questo, se leggendo la trama siete rimasti incuriositi, allora vi suggerisco di leggerlo ugualmente, perché potrebbe piacervi.

E voi, lo avete letto? Fatemelo sapere con un commento qui sotto. 

Alla prossima recensione.




Commenti

  1. Mah... questo libro ha destato tanta curiosità ma ho letto anche tante delusioni... sicuramente non lo leggerò, preferisco passare oltre e dare spazio ad altro ;)

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    1. Sì diciamo che tornassi indietro non lo leggerei. Non è scritto male, ma non è un tipo di narrazione che mi è congeniale. Se non ti convince, secondo me fai bene a dare spazio ad altre letture, perché dubito posta stupirti.

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