RECENSIONE La rosa blu di Eliana Matania Ruggiero


Trama:


Aldo vive a Roma e, a poco più di trent'anni, dopo grandi sacrifici è riuscito a prendere in gestione il locale in cui lavora come pizzaiolo da quando è arrivato in città fuggendo da un piccolo paese dell'entroterra laziale.


La sua naturale ed esplosiva esuberanza, oltre che le ottime pizze, lo hanno reso benvoluto da tutti: amici, colleghi di lavoro, clienti di quello che è uno dei tanti locali disseminati nella zona del Colosseo nei pressi della frequentata gay street romana.


Aldo è gay e non lo nasconde affatto, al contrario porta all'eccesso ogni aspetto di sé: colora i capelli in modo stravagante, veste con abiti eccentrici e sexy, vive la vita sorridendo e sempre al di sopra delle righe in ogni ambito e situazione.


C'è una sola cosa che è costretto, suo malgrado, a vivere in segreto: una relazione che va avanti a intermittenza da anni, un amore tossico che tarpa le sue ali, ma di cui non riesce ancora a fare a meno.


Un giorno, però, Aldo si scontra, letteralmente, con un professore universitario: Alfredo, un cliente che frequenta da molto tempo la pizzeria, ma che lui non aveva mai notato.

Alfredo è l'opposto degli uomini che in genere attirano la sua attenzione: è un insegnante dal capello brizzolato, un fisico normale, un abitudinario all'apparenza timido e un po' goffo. Eppure, dietro gli occhiali che il professore porta, Aldo intravede due occhi profondi e scuri come l'inchiostro che in qualche modo lo incuriosiscono.


Può un uomo dall'aspetto mite, un nerd così diverso dai macho men a cui Aldo è abituato, riuscire ad aprire la gabbia che imprigiona la sua anima?

Può un professore tranquillo e comune riuscire a catturare l'attenzione di un pizzaiolo esuberante e aiutarlo a liberarsi dalla prigione di un amore tossico?


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DISCLAIMER:

Romanzo autoconclusivo, spin-off del romance "Il segno della Fenice"


Link acquisto: La rosa blu



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Buondì, eccomi qui con una nuova recensione. Oggi vi parlerò di La rosa blu di Eliana Matania Ruggiero. Questo libro è una sorta di seguito/spin off di un altro che non ho letto, ma appena avrò un po’ di tempo lo recupererò. Un libro che mi ha attirato soprattutto per l’ambientazione, dopotutto la storia è ambientata nella mia bellissima Roma.

Allora, lo so che è un po’ poco per poter leggere un libro, ma non so, avevo bisogno di qualcosa che sapesse di casa; anche se Roma non è il perno, alla fin fine l’autrice riesce a mantenere l’ambientazione, fa sognare un po’ con la sua storia.

Il libro viaggia su due binari paralleli: l’incontro e la nascita dell’amore tra i due protagonisti da una parte e i dubbi di Aldo dall'altra; il suo fissarsi su un determinato tipo di uomo, il suo dare più importanza all'aspetto che al carattere, ma anche alla relazione che ha con Alessio, segreta a tutti, anche ai suoi migliori amici, che procede a intermittenza, e che in un modo o nell’altro riesce solo a farlo soffrire.


Alfredo invece, il timido professore, quasi invisibile agli occhi del ragazzo fino a quando non si scontrano per caso, è il completo opposto di ogni uomo che fino a quel momento ha attirato l’attenzione di Aldo.

Conoscendo Alfredo, Aldo si rende conto di come deve e può essere il rapporto umano e l’innamorarsi veramente: non è solo qualcosa di fisico, un prendersi e lasciarsi, non è solo una questione di aspetto, ma di due anime che si incontrano. Di sentimenti e di emozioni.


Ho apprezzato questo romance, mi ha tenuto compagnia un paio di giorni in cui avevo veramente bisogno di dolcezza, di qualche lacrima, ma soprattutto di una storia che mi facesse sorridere nel momento in cui la andavo a chiudere.

Un racconto che affronta anche argomenti importanti, come la relazione tossica che Aldo ha con Alessio, il modo in cui l’uomo tiene sempre sulla corda il protagonista del libro, prendendolo, lasciandolo, tornando da lui, sparendo per poi chiedere scusa. Cercando di farlo sentire in colpa quando Aldo invece non ha fatto nulla e facendo scenate nel momento in cui lui prova a opporsi, a chiedere di più. Tutti atteggiamenti che fanno male, che non rendono sana una relazione.

Questa parte, il dolore, anche il comportamento di Alessio non sono descritti in maniera approfondita, nel senso che si avverte il suo carattere, come si comporta, il dolore provato da Aldo, ma allo stesso tempo l’autrice non entra nel dettaglio in quella che può essere una relazione tossica: la si avverte, ma allo stesso tempo la lettura del libro rimane leggera, senza far venire il magone al lettore e ammetto di essere felice di questa cosa. Ho avvertito i problemi di Aldo, il suo dolore, si è compreso benissimo il momento in cui si è reso conto lui stesso che quello che provava per Alessio non era amore e non lo rendeva felice, ma allo stesso tempo il perno principale della trama è proprio il suo rendersi conto di avere bisogno di qualcosa di differente, ma soprattutto di essere in grado di fidarsi di qualcuno e in una relazione come quella con Alessio lui non doveva dare nulla di sé stesso.


La rosa blu è un romanzo dolcissimo, con degli sprazzi di angst, un libro che ho veramente apprezzato per la sua dolcezza, ma soprattutto per il suo protagonista, Alfredo. Alfredo è di una dolcezza infinita, la dimostrazione che per essere apprezzato non bisogna essere un figo palestrato, ma soprattutto la dimostrazione che la dolcezza e le premure sanno arrivare al cuore delle persone.

Veramente una buona lettura.



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