RECENSIONE Hanno rubato i colori! di Barbara Nalin e Sara Pancianeschi


Trama:

Vallecolore è un regno felice, ma un giorno Guastafeste ruba la bicicletta fatata e tutti i colori del mondo spariscono. Sofia e Andrea, due bambini coraggiosi, partono alla ricerca dello stregone per riprendersi la bicicletta e per riportare i colori e la gioia nel regno. Ti va di accompagnarli?


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Buondì, oggi vi parlo di una lettura fresca, arrivata in giornata e che ho letto in un soffio. Credo che ormai lo sappiate tutti quanto amo la letteratura per i più giovani, ragazzi, ma anche racconti e fiabe creati appositamente per i più piccoli.

Quando ho visto che potevo leggere Hanno rubato i colori! di Barbara Nalin, mi sono incuriosita tantissimo.

Questo libricino, pubblicato in self publishing, mi ha conquistato da subito; i disegni sono semplici, ma vivaci, tanto da attirare lo sguardo di un bambino. E non vedo l’ora di leggerlo al mio nipotino, che sicuramente se ne innamorerà.

I disegni sono vivaci, come i colori usati, ma quello che è veramente dolcissima è la trama di questa storia, una favola con una morale.

Una storia classica: c'è un cattivo pieno di cupidigia, pronto a commettere ogni terribile atto per far soffrire gli altri, un oggetto magico che porta gioia e un regno felice che rischia di cadere nella più cupa disperazione.

E così, ecco che Guastafeste, questo mago cattivo, ruba una bici fatata al regno in cui è nato, di cui un tempo era principe. Una bici magica che colora il regno di Vallecolore, ma non solo, perché tutti quei colori donano gioia, allegria e felicità. Nel momento in cui la bici e i colori svaniscono nel nulla, ecco che il grigio e il freddo si impossessano di tutto, ma non solo del mondo esterno, anche dell’umore e della felicità degli adulti. E così, mentre man mano la disperazione si impossessa degli adulti, gli unici ad andare avanti sono i bambini, in cui c’è ancora una scintilla di speranza, il desiderio di rivedere un mondo colorato e allegro, la speranza di poter riabbracciare le loro famiglie, i loro genitori.


Lo stile di questa favola è semplice, scorrevole; è una storia adatta ai bambini per via della sua semplicità e allo stesso tempo perché riesce a farli sognare. Una favola in cui un mago cattivo viene sconfitto, non tanto dai due protagonisti, ma proprio dalla sua cattiveria, dall’odio e dall’invidia, come la brama di potere, coltivati dentro di sé per lungo tempo. Quei sentimenti negativi lo hanno spinto a bramare per sé un oggetto importante per il regno di Vallecolore e i suoi abitanti, ma proprio la sua cattiveria non gli ha permesso di usarlo, fino a essere consumato dall’odio.


Il finale è dolcissimo e vivace, le descrizioni di come Vallecolore torna a essere colorata sono semplici, allegre, ma allo stesso tempo molto evocative. Spingono a far sognare il piccolo lettore.


Mi ha conquistata, e non appena lo leggerò a mio nipote vi farò sapere se gli è piaciuto o meno e cosa ne pensa; al momento però vi dovete accontentare del mio piccolo commento, ma lo consiglio, perché è una storia che a parer mio fa sognare grandi e piccoli.

Consigliatissimo.

Cinque piume.





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