RECENSIONE Il rintocco (Trilogia della falce #3) di Neal Shusterman




Da tre anni Citra e Rowan sono scomparsi: da quando cioè la falce Goddard ha assunto il potere e il Thunderhead si è chiuso in un silenzio che solo Greyson Tolliver riesce a infrangere. La città-isola di Endura, il “cuore pulsante” della Compagnia delle falci, è perduta, affondata per sempre nelle acque dell’oceano, e con lei le Grandi falci. Davvero sembra che ormai nulla possa impedire il dominio assoluto di Goddard, nominato Suprema Roncola della MidMerica. E, mentre gli echi della Grande Risonanza scuotono ancora il cuore della Terra, la domanda è una sola: c’è ancora qualcuno in grado di fermare il tiranno? Gli unici a saperlo sono la Tonalità, il Rintocco e il Tuono


Link Acquisto: Il rintocco


***


Buongiorno, lettori. Quando finalmente è arrivata l’occasione di leggere questo libro, non vedevo l’ora di farlo per potervene parlare.

Questo perché il libro di oggi è Il rintocco, terzo e ultimo volume della Trilogia della Falce di Neal Shusterman. Vi abbiamo già parlato de La falce e Thunderhead, rispettivamente primo e secondo volume.

Questo terzo era molto atteso da parte mia, in quanto non soltanto è il capitolo finale, ma il secondo volume si era concluso con un grosso cliffhanger. 

Questo terzo volume è stato all’altezza delle aspettative? Assolutamente sì, anche oltre le aspettative.

Non sapevo, non riuscivo a immaginare quale sarebbe stata la giusta conclusione per questa storia, per cui la risoluzione delle storyline mi ha sorpresa tantissimo.

La parte migliore è che questo mondo, così profondamente diverso dal nostro, non punta a tornare a come era prima, quanto piuttosto a evolversi, a diventare migliore di se stesso.

I personaggi sono uno meglio dell’altro, ma quella che mi è piaciuta più di tutti è Citra.

Lei e Rowan sono i primi personaggi che incontriamo all’inizio di Falce, quelli a cui più mi sono affezionata.

Quello che posso dire di questa trilogia è che tratta in maniera molto particolare il tema della morte. In un mondo dove la morte non c’è più, dove si può vivere potenzialmente per sempre - una vera e propria utopia - il ruolo della morte è forse ancora più spaventoso di quanto noi possiamo immaginare.

Anche perché questa è affidata alle Falci che hanno il compito di bilanciare il numero della popolazione.

In tutta la trilogia si delinea il punto principale di tutto: cosa succede se una Falce comincia a provare piacere nel lavoro che svolge?

È questa la domanda a cui la trilogia tenta di dare una risposta: vuole portare il lettore a riflettere sulla responsabilità che hanno le Falci, sul peso che portano o che dovrebbero portare.

Vi consiglio questo libro? Certo, vi consiglio tutta la trilogia. Per gli amanti del genere distopico è una lettura che non può mancare e che sicuramente saprà allettarli.

E voi, avete letto la Trilogia della Falce? Fatemi sapere le vostre impressioni con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione e buona Pasqua!






Commenti