RECENSIONE Fire Force di Atsushi Ohkubo

   Fire Force - Atsushi Ohkubo (2015) 


 

Trama:

Shinra Kusakabe è un giovane pirocinetico di terza generazione che ha guadagnato il soprannome di "Impronte del Diavolo" per la sua capacità di accendere i suoi piedi a volontà, si unisce all'ottava brigata speciale che presenta altri pirocineti che hanno il compito di lavorare sia per estinguere gli Incendiati che incontrano, sia per indagare sulle compagnie da 1 a 7. Mentre appare una fazione che crea Infernali, Shinra inizia a conoscere la causa del misterioso incendio che ha ucciso la sua famiglia 12 anni fa.


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Ho aperto un vaso di Pandora in queste ultime settimane. Credo di averlo scritto da qualche parte, anche in una delle ultime recensioni su un manga. I miei vecchi scatoloni hanno riportato a galla una passione mai sopita; continuo ad amare i fumetti, ma per mille motivi differenti avevo smesso di comprarli e leggerli. Tempo e spazio sono stati i motivi principali, per non parlare di quello economico.

Un altro motivo sono stati i gusti che cambiavano: cose che mi interessavano cinque, dieci, ma anche quindici anni fa, ora non sono più di mio gusto. Ma crescere significa anche questo, no?

Alla fine però ci sono alcuni titoli che mi incuriosiscono sempre. Mio fratello ad esempio ha comprato Fire Force, mentre scrivo questa recensione sono arrivata a pari con le uscite italiane, dopo un mezzo macello con mio fratello che mi ha passato dal 20 al 24, ma dal 15 al 19 no, non so bene come gli sia venuto in mente che io li avessi letti.

Comunque, torniamo a parlare di cose serie. Fire Force è il nuovo lavoro, l’ultimo lavoro di Atsushi Ohkubo. Per chi non lo conoscesse è lo stesso autore di un manga che io ho amato alla follia, che al momento ritengo ancora superiore, ovvero Soul Eater, che ho veramente apprezzato per la storia e per tutta la follia che si avverte leggendolo. Si nota il suo stile, il suo modo di costruire la storia e il suo modo di creare dei personaggi che in alcuni momenti camminano tra il bene e il male.

Fire Force, per certi versi, almeno per quanto riguarda la costruzione e la caratterizzazione dei personaggi, è folle proprio come Soul Eater, e questo mi ha conquistato sin dalle prime pagine del manga.

Con manga del genere sono sempre molto diffidente, lo ammetto; so anche che c’è l’anime che si trova sul canale Youtube della Yamato Video. Ancora non l’ho visto, ho guardato qualche immagine, ma come ho detto sono diffidente, perché ce ne sono molti che in un modo o nell’altro sono sempre troppo simili. Ho sempre avuto paura che gli autori si lasciassero ispirare troppo da Dragon Ball, ma fortunatamente non è andata a questo modo.


Inizialmente, quando ho visto che la storia parlava di pompieri, ero scettica, lo ammetto. Non so, immaginavo che potesse risultarmi noiosa la lettura o che fosse una storia fin troppo assurda in un contesto sbagliato. Invece, sin da quando ho iniziato a leggere il manga mi sono resa conto di questa ambientazione che è un mix tra il fantasy e la fantascienza; in un futuro non meglio identificato il mondo ha avuto molti cambiamenti: molte zone sono finite in fondo al mare, alcuni paesi invece sono andati avanti. Anche la popolazione ha subito dei cambiamenti fisici: in qualche modo alcuni prescelti sono in grado di domare le fiamme o di crearle a seconda del loro tipo di potere.

E in questo particolare mondo ci sono anche delle persone che, senza un motivo preciso, prendono fuoco. Possono essere a casa, in metro o passeggiando per strada e, come se nulla fosse, senza uno specifico motivo prendono fuoco per autocombustione. Incendiati li chiamano, vittime di un potere sconosciuto che muoiono tra le fiamme, alcuni senza problemi, altri diventando cattivi e attaccando chiunque incontrino sulla loro strada. Il compito della Fire Force è portare pace a questi incendiati, in parole più crude “ucciderli” perché non possono essere salvati, ma anche facendoli smettere di soffrire da quell’atroce sofferenza.

Fire Force ha una trama molto movimentata, un perfetto mix tra azione e mystery. I personaggi, non solo il protagonista Shinra Kusakabe, sono particolari, ben caratterizzati e completamente fuori di testa, ognuno di loro in maniera differente.

I capitani delle varie brigate della Fire Force, come i personaggi più rilevanti, sono ben costruiti, ognuno ha delle caratteristiche, delle peculiarità o manie con cui l’autore riesce a renderli unici.

Anche lo stile di disegno è inconfondibile, infatti dal momento in cui mi sono imbattuta in questo lavoro ho pensato mi ricordassero qualcosa. Io con i nomi sono pessima, infatti avevo un vuoto su come si chiamasse l’autore di Soul Eater, ma ammetto che è passato molto tempo da quando l’ho letto.

Il manga è etichettato sotto il genere shonen, teoricamente, almeno in patria sono titoli per un pubblico maschile dalla scuola elementare fino alla maggiore età. Ammetto di essere fuori target per un titolo del genere sotto tantissimi punti di vista, eppure penso che, pur l’intenzione non fosse scriverlo per il mio target, da un certo punto di vista lo trovo ben costruito.

Ho apprezzato l’idea di questo nuovo mondo, della religione su cui è basato. Sul come, in ogni religione, ci siano delle persone diffidenti, come dei fanatici e altri ancora che invece la sfruttano per arricchirsi e comandare sugli altri.

Pur rimanendo per un target molto molto giovane, ami piacciono gli argomenti che affronta, come li affronta, lo stesso protagonista ha dovuto affrontare un lungo percorso in cui ha dovuto combattere contro i sussurri e le malignità degli altri.

Una lettura di evasione che mi ha conquistato dai primi capitoli, alternando una storia complessa e più adulta di quel che si pensa a momenti in cui i personaggi rasentano la follia e fanno sorridere il lettore.

Consigliato e non vedo l’ora di poter leggere la fine di questo lavoro.


Quattro piume.



 


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