RECENSIONE Rovina e ascesa (Grishaverse #3) di Leigh Bardugo





"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura. L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.



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Buongiorno, lettori. Siamo arrivati al capitolo finale della prima trilogia ambientata nel mondo Grishaverse ideata da Leigh Bardugo.

Ahimè, non ho avuto ancora tempo di iniziare la serie tv, perché questa è stata una settimana molto difficile. Tuttavia, ho terminato la lettura di questa trilogia e sono passata alla duologia sequel, Sei di Corvi e Il regno corrotto.

Rovina e ascesa è il volume conclusivo, e si vede, poiché fin dalle prime pagine il ritmo della narrazione è subito serrato e si entra immediatamente nel vivo della storia. Non vi è più bisogno di cappelli introduttivi, di presentare personaggi o luoghi. Il lettore sa già abbastanza e può procedere spedito nella storia.

Ed è così che accade fin dal primo capitolo. Alina, la protagonista, è molto cambiata dall’inizio; se nel primo libro era sarcastica ma più ingenua, qui comincia davvero a capire la portata del suo potere e le conseguenze che sta portando a lei in primis. Si rende conto di cosa vuol dire venire sommersa dalla smania di accumulare sempre più potere, di diventare sempre più forte a qualsiasi costo, anche se questo porta a risultati catastrofici.

Eppure, in qualche modo riesce a restare padrona di sé, a non abbandonarsi alla tentazione che anche l’Oscuro rappresenta: essere la sua regina, diventare potentissima, non dover rinunciare a niente.

Di tutti i personaggi di questa prima trilogia, il mio preferito è indubbiamente Nikolai, che dalla prima all’ultima scena dove è presente è stato capace di farsi amare follemente. Anche l’Oscuro non mi è dispiaciuto, ma Nikolai è il mio preferito in assoluto.

Non voglio fare troppi spoiler sul finale della storia, ma lo trovo molto coerente e, devo ammettere, non mi ha sorpresa più di tanto.

Ma non sono delusa da questo, in quanto in primis un finale diverso mi sarebbe sembrato sbagliato, strano.

Secondo, di solito per quanto mi riguarda un finale può anche deludermi, ma non importa se il viaggio invece è stato all’altezza.

Ho apprezzato tutti e tre i libri di questa trilogia, sono stata intrattenuta, mi sono divertita molto e se anche avevo intuito quale sarebbe stata la sorte dei personaggi, ne è valsa la pena.

E voi, avete letto Rovina e ascesa? Vi è piaciuto? Qual è il vostro personaggio preferito?

Sono curiosa: fatemi sapere la vostra opinione su questo romanzo o sull’intera trilogia in un commento qui sotto.

Intanto io corro a recuperare la serie tv, di cui presto potrebbe uscire una recensione.

Al prossimo appuntamento.




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