RECENSIONE Il dolce domani di Banana Yoshimoto

Il dolce domani



Sayoko e Yoichi hanno avuto un incidente, lei è rimasta gravemente ferita, lui invece non c’è più. La loro era una storia bellissima, in cui la scarsa volontà di impegnarsi era compensata da un amore profondo e libero, e senza di lui Sayoko si sente vuota, o forse, come le dice l’amico okinawano Shingaki, deve solo andarsi a riprendere il suo mabui. È proprio la ricerca del mabui, qualcosa che somiglia molto all’anima e che Sayoko non sa nemmeno se lo rivuole per davvero, il tema centrale di un romanzo che, con profondità e delicatezza, racconta il dolore e la rinascita di chi è sopravvissuto alla morte di qualcuno che amava.



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Buongiorno, lettori. Torno a parlarvi della raccolta del Corriere della Sera dedicata alla GRANDE LETTERATURA GIAPPONESE, con il romanzo Il dolce domani di Banana Yoshimoto.

Come al solito in alto vi lascio il link per il singolo acquisto, mentre qui potete trovare info se siete interessati a tutta la collana.

Il dolce domani è una storia molto malinconica, viste le premesse. Viene narrata dal punto di vista di Sayoko, la protagonista, che ha appena perso l’amore della sua vita e sta cercando un modo per superare il suo dolore.

È un romanzo che parla di lutto, ma in maniera molto delicata e intima. Il lutto, tuttavia, sebbene al centro della narrazione, non è l’unico elemento presente.

Sayoko è anche alla ricerca di se stessa, della sua anima (il suo mabui, che se n’è andato per colpa del suo dolore lasciandola vuota e fredda). 

La protagonista deve trovare una nuova definizione di se stessa, un nuovo inizio: non sarà mai più quella di prima e deve imparare a conoscere la nuova sé che vivrà un’esistenza diversa da quella che immaginava con l’amore della sua vita.

Questo romanzo mi ha commossa davvero tanto fin dalle prime pagine, ma a differenza di altri non mi ha lasciato nessun senso di angoscia ma solo di speranza.

Il percorso che compie Sayoko alla ricerca della sua anima perduta è una ricerca triste, certo, ma priva di disperazione. La nostalgia del passato e la malinconia dell’amore perduto sono presenti per tutto il romanzo, ma la voglia di andare avanti e di riscattarsi è forte.

Ve lo consiglio?

Sì, anche se siete di lacrima facile come me, perché ripeto è un romanzo che punta più sulla speranza e su nuovi inizi e, anche se è presente un evento tanto traumatico, insegna più che altro a rialzarsi e a trovare la forza di continuare, di ridimensionare se stessi.

L’ho trovato una poesia dolceamara e in qualche modo un inno alla vita.

E voi, lo avete letto? Vi è piaciuto? Fatemelo sapere con un commento qui sotto.

Alla prossima recensione.



4,5 piume


Commenti

  1. Anni fa lessi Kitchen e mi piacque molto. Dovrei leggere qualcos'altro dell'autrice :)

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    1. Me lo segno! Anche io sono molto incuriosita da questa autrice e probabilmente recupererò anche altri titoli :D accetto consigli

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