RECENSIONE Seni e uova di Mieko Kawakami

Seni e uova



Seni e uova racconta i viaggi intimi di tre donne mentre affrontano costumi oppressivi, incertezze sulla strada da intraprendere per trovare il benessere e la possibilità di scegliere il proprio futuro liberamente.

Makiko va a Tōkyō alla ricerca di una clinica in cui possa mettere delle protesi al seno a prezzi accessibili. È accompagnata da sua figlia Midoriko, che non le parla da sei mesi, incapace di accettare i cambiamenti del suo corpo di adolescente e sconvolta dal desiderio della madre di modificare il proprio seno volontariamente.

Dieci anni dopo, Natsu, sorella minore di Mikiko e scrittrice affermata, ritorna nella sua Ōsaka. È ossessionata dall’idea di invecchiare da sola e inizia il percorso per diventare madre, in una clinica specializzata, e si scontra con i pregiudizi della società giapponese e i problemi legali e fisici legati alla fecondazione assistita.



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Buongiorno, lettori. Come avrete notato lo scorso mese e mezzo il blog è andato in vacanza, per cui non vi abbiamo più parlato della challenge su #iraccontidelledonne ideata dalla nostra collega Erika.

Tuttavia, non abbiamo smesso di leggere, e il romanzo che io ho scelto per la tappa di Luglio è stato Seni e uova, in quanto era richiesto un romanzo di un’autrice giapponese.

Non sono una grande esperta di letteratura nipponica, però ero curiosa perché ho sentito tantissime persone parlare di questo romanzo, l’ho visto nominato da tantissimo booktuber e dovunque mi girassi vedevo la sua copertina.

In realtà, non sono sicura di cosa dire riguardo a questa lettura: sicuramente è un romanzo ben strutturato, che pone al centro della narrazione la figura femminile, mostrandone fragilità e punti di forza.

Tuttavia, la sua lettura non mi ha provocato particolari emozioni e non avevo nemmeno la smania di continuare per scoprire cosa sarebbe accaduto in seguito.

Non è nemmeno colpa dell’autrice, che scrive divinamente con uno stile complesso ma non pesante.

Il mio problema è che forse non sono entrata in sintonia con la storia, o con le protagoniste. 

Non riuscivo davvero a sentire un qualche trasporto emotivo verso ciò che stavo leggendo, finendo per annoiarmi un po’.

Io credo davvero che in questo caso il problema sia stato mio, oppure il fatto che io l’abbia letto in un momento sbagliato, dove magari ero presa da altro.

Ne sono convinta perché come vi dicevo poco fa il libro è scritto in maniera magistrale e sulla carta aveva tutte le caratteristiche per piacermi.

Ve lo consiglio? Non posso dirvi di no, per i motivi sopra citati. Anzi, vorrei tanto che lo leggeste per dirmi cosa ne avete pensato voi, se avete trovato quel qualcosa che a me è mancato oppure se non vi sia piaciuto.

Fatemi sapere la vostra opinione in un commento qui sotto.

Presto arriverà la recensione della tappa di Agosto, per cui rimanete sintonizzati.

Alla prossima recensione.


3 piume


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